YouTube a pagamento per sconfiggere AdBlock, funzionerebbe?

Google potrebbe creare abbonamenti a YouTube. Pagando si otterrebbe il diritto a saltare o eliminare la pubblicità.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Lavorare su Internet significa pubblicità, e questo vale anche per i ragazzi e le ragazze che riescono a guadagnarsi da vivere con YouTube. Molti però vorrebbero una Rete senza pubblicità, e Susan Wojcick (AD Youtube) crede che sia possibile; la società sta infatti considerando la possibilità di abbonamenti a YouTube. In altre parole, si paga per vedere i video di un certo canale senza pubblicità, mentre chi preferisce che tutto resti gratis si tiene gli annunci.

Si tratta di soddisfare gli spettatori ma anche compensare adeguatamente i videomaker. Alcuni di essi, infatti, vorrebbero più soldi e hanno minacciato di andarsene su altre piattaforme (Dailymotion, Vimeo, etc.), portando con sé il proprio affezionato pubblico. Come se non bastasse c'è chi, Facebook per la precisione, ha messo in piedi una squadra il cui obiettivo è convincere gli youtuber a cambiare partner.

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Come risposta a questi problemi, l'idea degli abbonamenti non è nuova, e tra gli esempi esistenti si può citare Twitch (Twitch banna le scollature, niente stream in abiti succinti!); su questo servizio, dedicato proprio ai videogiochi, ci si può abbonare rimuovendo così tutte le pubblicità e ottenendo anche altri vantaggi secondari.

"Ci sono già tanti modi per evitare la pubblicità quindi Youtube deve dare un plus agli iscritti che non sia solo la rimozione della pubblicità, come succede con Twitch", ci ha infatti detto Quit108, uno degli youtuber attivi sul network di Tom's Hardware Italia e su Twitch appunto. Il riferimento ai "tanti modi" rimanda ad AdBlock Plus e in generale agli strumenti per togliere la pubblicità dalle pagine web.

CiccioGamer89

La risposta secondo CiccioGamer89 (YouTube, Twitch) è la sensibilizzazione. "Sostanzialmente cerchiamo di far capire al nostro pubblico che quei cinque, trenta secondi di pubblicità ci mandano avanti". Il famoso youtuber afferma che grazie a questi sforzi sono in pochi a usare AdBlock, ma ipotizza comunque percentuali intorno al 30%, quindi per niente trascurabili. Sarebbe più importante comunque che Google si sforzasse di più per aumentare il numero di pubblicità presenti, che ora raggiungono solo il 40% del pubblico circa.

Secondo CiccioGamer89 la proposta di YouTube non è un problema finché si rispetta la libertà dell'utente: chi vuole iscriversi paga, senza problemi per tutti gli altri. CiccioGamer89 comunque preferirebbe che la sua utenza ragionasse diversamente. "Io mi guardo un po' di pubblicità. Non spendo niente ma dedico un pochino del mio tempo alla pubblicità, sto gratuitamente su YouTube e aiuto lo youtuber. L'importante almeno per me è che l'iscritto abbia sempre a disposizione il servizio gratuito".  

St3pNY

Quella di CiccioGamer89 è una visione positiva dello scenario, ma c'è chi la vede un po' più grigia. Ne abbiamo parlato anche con St3pNY (YouTube, Twitch). Secondo il giovane fiorentino Google starebbe preparando il terreno per rendere YouTube incompatibile con AdBlock. Non ci resterebbero che due opzioni: o abbonarsi o vedere gli annunci. Ecco, "magari chi ha installato AdBlock non potrà più vedere i video, e chi non vuole le pubblicità avrà l'opzione di iscriversi al canale e supportare lo youtuber. Il primo impatto mi dà questa idea".

Secondo St3pNY il problema di AdBlock è più grande di come lo descrive CiccioGamer89, ma l'iniziativa serve anche a fare più soldi e soprattutto creare una piattaforma che sia più competitiva proprio con Twitch, comprata da Amazon mentre Google sembrava sul punto di concludere. Ecco perché secondo St3pNY "stanno cercando di emulare una piattaforma che già esiste", e provare così "a rubare degli streamer da Twitch e portarseli su YouTube".

Quit108

Insomma si tratterebbe di concorrenza e di strategia per rubare fatturato ai concorrenti, che si chiamano Amazon e Facebook. I fronti aperti sono tanti e a volte contrastanti: da una parte bisogna convincere gli inserzionisti (con numero di utenti e visualizzazioni), dall'altra corteggiare chi crea i contenuti con la remunerazione economica, e infine soddisfare il pubblico con un servizio di qualità a un prezzo ragionevole, possibilmente gratis.

Google è ovviamente il gallo in questo pollaio, ma YouTube è anche il servizio che paga meno in rapporto al numero di visualizzazioni; allo stesso tempo è quello che produce più traffico, più visualizzazioni e quindi più fatturato a fine mese. Questo mette Google in una posizione unica in tutto il Web: l'azienda californiana avrebbe in effetti il potere di ricattare gli utenti AdBlock, e di dire loro "se non vuoi la pubblicità paga, oppure vai altrove". L'ipotesi che lo facciano per davvero comunque è molto azzardata, per quanto nulla sia del tutto impossibile.

Gli abbonamenti ai canali YouTube, comunque, prima o poi arriveranno quasi certamente. E noi potremo decidere di pagare un abbonamento per sostenere i nostri youtuber favoriti e non vedere la pubblicità. Voi quanto paghereste?