YouTube compie 4 anni, un bambino iperattivo

YouTube ha compiuto ieri il suo quarto anno di vita. Tra celebrazioni e polemiche, il futuro del popolare sito di hosting video e tutt'altro che chiaro.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

YouTube compie quattro anni. Il 15 febbraio 2005, infatti, faceva la sua comparsa online quello che oggi è uno dei siti più famosi del mondo.

YouTube ci permette di vedere filmati che la televisione non ci avrebbe mai mostrato, per mancanza di possibilità o di volontà. YouTube è globale e locale, e va dalla controinformazione alla mistificazione: ci ha mostrato i lati nascosti della guerra in Iraq, le scene segrete del fronte palestinese, ha messo i giornalisti in diretta concorrenza con le persone, sempre pronte a raccontare la realtà da un punto di vista diverso.

È anche una fonte d'intrattenimento alternativa, grazie alle migliaia di video amatoriali postati "tanto per", l'occasione di farsi conoscere per artisti e filmaker indipendenti, musicisti e animatori, che altrimenti avrebbe dovuto percorrere la  tradizionale via crucis che rappresenta la ricerca di un editore.

Non sono mai mancate le polemiche, con video che ritraevano atti illegali, dagli scherzi più o meno innocenti a veri e propri pestaggi. Casi per i quali ancora non è chiaro se YouTube (ma vale anche per piattaforme simili) debba prendersi qualche responsabilità.

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15 minuti di fama, cosa non si farebbe per averli?

Quel che è certo è che è diventato un fenomeno di massa di portata enorme, probabilmente più grande di quanto gli stessi creatori, C.Hurley, S. CHen e J. Karim, avessero immaginato. Ci associamo a Pino Bruno quando dice che "I deficienti ci sono sempre stati, quindi l'incidente di Torino non deve turbare più di tanto il compleanno. Semmai deve indurre YouTube a selezionare con maggior accuratezza i filmati".

In effetti, se filmati assurdi, con utenti che mettono in pericolo sé stessi e gli altri, non avessero visibilità, forse non avremmo nemmeno migliaia di persone che giocano a chi la fa più grossa, per guadagnarsi un po' di fama online.

Quando Andy Warhol  disse che tutti hanno diritto a 15 minuti di fama affermò un'idea rivoluzionaria, che oggi è più vicina alla realtà. Non crediamo, però, che pensasse alle assurdità che vediamo oggi.  

Polemiche a parte, YouTube, come sappiamo, continua a crescere a ritmi vertiginosi, ed è sempre in testa ai siti più cliccati del mondo. Per tenersi in piedi, il prossimo passo la vendita di video scaricabili. Non resta che stare a guardare, per capire dove andranno a finire i video amatoriali online.

Ringraziamo Pino Bruno per la collaborazione