Addio torri di controllo, i controllori saranno in remoto

Londra e Norvegia all'avanguardia nel progetto di rimpiazzo delle torri di controllo del traffico aereo con centri remoti super tecnologici.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Uno dei simboli degli aeroporti è la Torre di controllo, che si erge a lato delle piste e dai cui operatori dipende lo scorrimento del traffico aereo in decollo e atterraggio. Come ci avevano spiegato i responsabili della torre di controllo dell'aeroporto di Milano Linate, la funzione di queste postazioni è di consentire di operare preferibilmente un controllo visivo, "guardare fuori prima che sui monitor, per individuare sulle piste eventuali intralci alle operazioni di decollo e atterraggio, compresi veicoli in transito, animali o altri potenziali ostacoli".

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Foto: © ssuaphoto / Depositphotos

Per rendere più sicure ed efficienti queste postazioni operative nel corso del tempo ci sono state tante piccole rivoluzioni, come la cancellazione delle strip di carta a favore di quelle digitali. Presto però potrebbe arrivare una rivoluzione molto più grande, epocale: la scomparsa delle torri di controllo. A leggerlo fa un certo effetto, ma non pensiate che gli aerei e i loro passeggeri saranno in balia degli eventi, o affidati a dei robot.

Ci sarà comunque un controllo visivo, ma da remoto. Come spiega il quotidiano spagnolo El Pais, alla fine di quest'anno partirà in Norvegia il più grande progetto pilota al mondo per la gestione di un unico centro remoto, situato a un centinaio di chilometri dalle piste dell'aeroporto, in cui i controllori del traffico aereo siederanno davanti a uno schermo panoramico gigantesco diviso in varie parti, e in ciascuna si potranno vedere diverse piste di diversi aeroporti.

Come adesso parleranno con i piloti per dare le indicazioni di decollo e atterraggio, in più potranno zoomare per vedere meglio un angolo o un punto critico. Al momento non è chiaro se le torri di controllo scompariranno del tutto o resteranno al loro posto per casi di emergenza, quel che è certo è che l'idea dovrebbe diffondersi prima in Europa poi nel resto del mondo.

Sta di fatto che la prima torre di controllo remota sarà costruita nella città di Bodø, verrà testata per sei mesi, quindi diventerà pienamente operativa nell'aprile 2018. Finirà per gestire buona parte degli aeroporti sotto la responsabilità di Avinor, fornitore di servizi di navigazione aerea nel paese. In Norvegia ci sono un totale di 46 aeroporti di varie dimensioni, alcuni dei quali manterranno le torri di controllo fisiche.

A dimostrazione che non stiamo parlando di fantascienza, una versione in scala più ridotta di questa idea è in fase di sviluppo al London City Airport, che farà da apripista nel Regno Unito per la gestione remota delle torri di controllo. In particolare, i controllori di volo si troveranno a quasi duecento chilometri di distanza dallo scalo cittadino, e riceveranno le immagini in tempo reale grazie alle telecamere ad alta risoluzione. Anche in questo caso l'operatività è fissata per il 2018-2019.

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Tom Cruise non potrà più fare la barba alla torre di controllo!

Seguiranno poi Australia, Svezia, Norvegia e Irlanda. Insomma sembra che nel giro di vent'anni al massimo le torri di controllo così come le conosciamo diventeranno architettura retrò buona per i musei. Che effetto vi fa questa notizia?


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