L'Italia imprime una decisa accelerazione sulla strada della mobilità elettrica. Da un lato, le infrastrutture di ricarica a uso pubblico continuano a espandersi: al 31 dicembre 2024, il territorio nazionale contava 64.391 punti installati, un aumento del 27% rispetto all'anno precedente, con un'ottima crescita, pari al 47%, per le colonnine veloci in corrente continua (DC) (Dati Motus-E). Sebbene quasi il 16% dei punti installati fosse ancora in attesa di attivazione a fine 2024, un dato comunque in miglioramento rispetto al passato, la rete mostra una vitalità incoraggiante. Dall'altro lato, il mercato delle auto elettriche (BEV) dà segnali di risveglio. Nel primo trimestre del 2025, le immatricolazioni di auto puramente elettriche hanno raggiunto le 23.019 unità, segnando un balzo del 75,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il solo mese di marzo 2025 ha visto 9.373 nuove elettriche su strada, il 77,7% in più rispetto a marzo 2024, portando la quota di mercato mensile al 5,4%, in netto progresso rispetto al 3,2% dell'anno precedente. Al 31 marzo 2025, il parco circolante BEV in Italia ha così raggiunto le 297.917 unità.
La distribuzione geografica
Nonostante la crescita generale, l'analisi della distribuzione geografica delle infrastrutture di ricarica continua a mostrare un'Italia divisa. Il Nord concentra il 57% delle installazioni, contro il 20% del Centro e il 23% di Sud e Isole. La Lombardia si conferma leader con oltre 11.000 punti attivi, seguita da Piemonte, Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna.
A livello provinciale, Roma guida la classifica in termini assoluti, seguita da Milano e Torino. Questa disparità, pur rispecchiando in parte la distribuzione delle vendite di auto elettriche, sottolinea l'urgenza di uno sviluppo più equilibrato, specialmente per quanto riguarda le colonnine ad alta potenza nel Mezzogiorno, essenziali per supportare viaggi e turismo senza penalizzazioni territoriali.
Potenza e tipologie di ricarica
La tendenza verso una ricarica più rapida si consolida. Sebbene le colonnine in corrente alternata (AC) rappresentino ancora la maggioranza (78% dell'installato a fine 2024), i punti in corrente continua (DC) guadagnano terreno, raggiungendo il 22%. L'incremento delle installazioni DC veloci (+47% nel 2024), e in particolare quelle Ultra-Fast (≥150 kW) che sono aumentate del 53% in un anno, indica un'evoluzione verso le esigenze di ricarica per lunghe percorrenze.
Questo sviluppo è fondamentale per migliorare l'esperienza d'uso e ridurre i tempi di attesa. Tuttavia, persiste il problema dei ritardi nell'attivazione, che colpisce in modo particolare proprio le infrastrutture a più alta potenza, con solo il 18% dei punti DC totali effettivamente attivi e utilizzabili a fine 2024.
Autostrade e strutture ricettive
Anche la rete autostradale vede progressi significativi. A fine 2024, erano attivi 1.044 punti di ricarica nelle aree di servizio (+17% sul 2023), coprendo il 41% delle aree totali. Oltre la metà di questi offre potenze elevate (≥150 kW).
Ampliando il raggio a 3 km dalle uscite, i punti disponibili per chi viaggia salgono a quasi 3.500. Rimangono però scoperte alcune tratte, specie nel Centro-Sud. Cresce anche l'installazione presso strutture ricettive, trainata dalla domanda di turismo sostenibile, sebbene con il consueto squilibrio territoriale che penalizza il Sud.
Confronto Europeo e prospettive: colmare il gap è possibile?
Nel panorama europeo, l'Italia si colloca al sesto posto per numero totale di punti di ricarica pubblici. Rapportando però le colonnine al parco circolante BEV, la situazione italiana appare migliore di quella di Paesi come Francia, Germania e Regno Unito, soprattutto considerando i punti in DC, dove l'Italia è seconda solo alla Spagna. Questo suggerisce che l'infrastruttura, pur con le sue disomogeneità, è più avanti rispetto alla domanda. La vera sfida italiana risiede nel ritardo delle immatricolazioni rispetto agli altri grandi mercati: a febbraio 2025, la quota di mercato BEV in Italia era del 5%, contro il 17,9% della Francia, il 17,7% della Germania e il 25,3% del Regno Unito. I dati positivi del primo trimestre 2025, con una quota di mercato salita al 5,2% (dal 2,9% del Q1 2024), fanno ben sperare.
L'arrivo sul mercato di nuovi modelli elettrici più accessibili, unito a un possibile sostegno mirato all'acquisto, potrebbe dare un impulso decisivo. Come sottolineato da Motus-E, valorizzare il potenziale di elettrificazione, facendo leva anche sulle flotte aziendali (il cui noleggio a lungo termine è cresciuto del 41% nel primo trimestre 2025), è la strada per riportare il Paese al centro della scena automotive europea e avvicinarsi all'obiettivo dei 4 milioni di veicoli elettrici entro il 2030. La rete di ricarica, nel frattempo, continua a crescere, ma necessita di superare le criticità burocratiche e di una pianificazione nazionale aggiornata (PNIRE), specie per il trasporto pesante, per supportare efficacemente la transizione.
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