Auto con targa estera, la corte europea contraria alla norma anti furbetti

La corte ritiene la legge italiana contraria alle regole europee, il decredo anti furbetti del superbollo non è approvato dall'Unione stessa.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La norma del Codice della Strada che vieta di circolare con un veicolo immatricolato all'estero a chiunque sia residente in Italia da più di 60 giorni non rispetta il diritto europeo; lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’Ue in una recente nota. Il caso nasce da una coppia di coniugi multata dalla Polizia Stradale di Massa Carrara mentre viaggiava a bordo di un’automobile immatricolata in Slovacchia, guidata dal marito (residente in Italia) e di proprietà della moglie (residente in Slovacchia). Il divieto previsto dal nostro CdS prevede di immatricolare la vettura in Italia qualora vi si risieda per più di 60 giorni.

La Corte ritiene che il prestito “transfrontaliero” a titolo gratuito sia qualificabile come movimento di capitali, pertanto, la norma italiana costituisce una restrizione alla circolazione libera dei capitali stessi; una restrizione che, secondo il giudice, è “solo per motivi imperativi di interesse generale, che la Corte non ravvisa nell'ipotesi in esame” e per “finalità di contrasto della frode fiscale”.

La Corte ha quindi rinviato la decisione al giudice sulla durata e natura dell’uso del veicolo in oggetto, ma in via generale afferma la “contrarietà al diritto dell'Unione di una norma nazionale che vieti a chiunque sia residente in uno Stato membro da un periodo superiore a 60 giorni di circolare sul territorio con un veicolo immatricolato in altro Stato membro quando la norma non tenga conto della temporaneità dell'utilizzo del veicolo sul territorio nazionale.”

Il nostro cd. Decreto Sicurezza 2018 (Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito in legge, con modifiche, dalla Legge 1° dicembre 2018, n. 132) ha modificato l’articolo 93 del CdS prevede il divieto, per chi risiede in Italia per più di 60 giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all’estero. Lo stesso articolo sancisce anche il divieto di circolare con veicoli muniti di targa estera, per i soggetti residenti in Italia, qualora sia stato stipulato un contratto di leasing, noleggio senza conducente e comodato. La misura è nata per evitare quella diffusa pratica per evadere il superbollo sulle vetture più potenti. La sanzione prevista a carico del conducente è compresa tra 711 e 2.842 euro, in base alla gravità della situazione.