Ecco il primo paese che proibisce le auto a combustione

L'Etiopia guida la rivoluzione elettrica nel trasporto, vietando l'ingresso di veicoli a combustione per affrontare la dipendenza dai combustibili fossili.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Con una mossa innovativa, l'Etiopia è emersa come pioniere nel passaggio globale alla mobilità elettrica. I ministeri etiopici dei Trasporti e della Logistica hanno recentemente annunciato una decisione coraggiosa: i veicoli alimentati a combustibili fossili non potranno più entrare nel Paese. Questo annuncio arriva in risposta all'incredibile spesa di 6 miliardi di dollari per l'importazione di combustibili fossili l'anno scorso, di cui oltre la metà dedicata all'alimentazione dei veicoli convenzionali.

Mentre molte nazioni prevedono di vietare le auto a combustione entro il 2035, l'Etiopia non aspetta il consenso globale. Alemu Sime, ministro etiope dei Trasporti e della Logistica, ha rivelato il completamento del Piano regolatore della logistica del Paese. Sebbene i dettagli siano ancora scarsi, il Ministro Sime ha chiarito che l'ingresso delle automobili in Etiopia è ora subordinato alla presenza di veicoli elettrici.

La mossa è in linea con l'impegno dell'Etiopia per le pratiche sostenibili, in particolare nel campo delle iniziative di "trasporto verde". Il Ministro Sime ha sottolineato l'attuazione di nuove strategie negli affari strategici, segnalando un cambiamento fondamentale nel panorama dei trasporti della nazione.

Sono in corso anche gli sforzi per creare una solida infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici, nonostante le sfide poste dal limitato accesso a risorse di valuta estera favorevoli. L'incapacità del Paese di sostenere le continue importazioni di benzina e gasolio ha stimolato questa svolta decisiva verso la mobilità elettrica.

Mentre alcuni scettici mettono in dubbio la predisposizione dell'Etiopia per i veicoli elettrici, i sostenitori sostengono che la mancanza di infrastrutture di ricarica è un problema globale. Vengono fatti paragoni con regioni come l'America centrale e meridionale, dove mancano persino le infrastrutture di ricarica a corrente continua. L'affidabilità dell'energia elettrica, anche con una ricarica di base a 110 connessioni L1, rende i veicoli elettrici un'opzione più affidabile in aree con un accesso incostante alla benzina.

Una prospettiva interessante viene dall'Etiopia, leader nella lotta all'inquinamento in Africa. Orgogliosa della sua storica resistenza alla dominazione coloniale, l'Etiopia potrebbe vedere questa mossa come una dichiarazione di leadership nell'affrontare le sfide ambientali. Mentre il mondo osserva la decisione pionieristica dell'Etiopia, ci si chiede se altre nazioni africane seguiranno il suo esempio.

Mentre la comunità internazionale attende ulteriori dettagli sul Piano regolatore della logistica dell'Etiopia, la conversazione è viva e in fermento. Il passaggio dell'Etiopia a una flotta di veicoli completamente elettrici segna una pietra miliare significativa nella ricerca globale di un trasporto sostenibile.

"Negli ultimi 20 anni l'Etiopia ha investito ingenti somme nelle sue infrastrutture energetiche (il 97% dell'energia proviene da fonti rinnovabili). Sta per inaugurare il suo impianto idroelettrico da 6500 MW, che sarà il più grande dell'Africa.

Quindi questo passaggio all'energia elettrica, pur essendo in parte una risposta alle pressioni economiche, sembra anche far parte di una strategia più ampia in atto da un paio di decenni (anche se di recente un brutto conflitto è costato caro e ha fatto precipitare la crisi valutaria).

L'affidabilità dell'elettricità in alcune zone lascia ancora molto a desiderare. Migliorare l'uniformità della fornitura di energia elettrica in tutto il Paese sembra il prossimo passo fondamentale" scrive un utente su Electrek.