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a cura di Manolo De Agostini

Elon Musk fa marcia indietro. Dopo aver annunciato l'intenzione di fare di Tesla un'azienda non quotata in Borsa (private company), il patron della casa di auto elettriche ha deciso di ascoltare i "miti consigli" dei suoi investitori e di mantenere l'azienda sul listino (public company).

"Ho lavorato con Silver Lake, Goldman Sachs e Morgan Stanley, che hanno esperienza di livello mondiale in queste materie, per considerare i molti fattori che entrerebbero in gioco nel rendere Tesla privata e per elaborare tutti gli interessi in entrata che abbiamo ricevuto dagli investitori per finanziare la transazione da pubblica a privata. Ho anche speso molto tempo ad ascoltare gli attuali azionisti, grandi e piccoli, per capire cosa pensano sarebbe nel miglior interesse a lungo termine di Tesla", ha spiegato Musk sul blog aziendale.

elon musk

"In base a tutte le discussioni e attenta considerazione di cos'è meglio per l'azienda, mi sono chiare alcune cose: [...] è chiaro che la maggior parte degli azionisti esistenti di Tesla crede che staremmo meglio come azienda pubblica. Inoltre, un certo numero di azionisti istituzionali ha spiegato di avere problemi di conformità interna che limitano quanto possono investire in una società privata. [...] Anche se la maggioranza degli azionisti con cui ho parlato ha detto che sarebbe rimasta con Tesla se fossimo diventati privati, il sentimento, in poche parole, era 'per favore non farlo'".

Musk ha quindi messo da parte un'idea che avrebbe "sottratto tempo e distratto" in maniera maggiore rispetto a quanto previsto inizialmente. "Questo è un problema perché dobbiamo rimanere assolutamente concentrati sull'aumento della produzione della Model 3 e nell'obiettivo di fare utili. Non conseguiremo la nostra missione nel promuovere l'energia sostenibile a meno che non saremo anche finanziariamente sostenibili".

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L'ultima trimestrale Tesla si è chiusa con perdite pari a 717 milioni di dollari, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche se inferiori a quelle del primo trimestre 2018 (900 milioni di dollari). Gli utili rappresentano praticamente da sempre una chimera per la creatura di Musk, che a fine giugno è rimasta con riserve di liquidità pari a 2,2 miliardi di dollari.

"Detto questo, la mia convinzione che ci siano finanziamenti più che sufficienti per rendere Tesla privata è stata rafforzata durante questo processo. Dopo aver considerato tutti questi fattori, ho incontrato il consiglio di amministrazione e ho detto che ritengo che il miglior percorso per Tesla sia rimanere pubblica. Il consiglio ha concordato".