La strada continua a rappresentare un banco di prova drammatico per la società italiana. Con 173.364 incidenti stradali che hanno causato lesioni, 3.030 vittime e oltre 233mila feriti registrati nel 2024, il nostro Paese si conferma in una posizione critica rispetto agli standard europei. Il tasso di mortalità di 51,4 decessi per milione di abitanti supera la media continentale, mentre l'Unione Europea ha fissato l'ambizioso obiettivo di dimezzare le vittime entro il 2030.
Un tour per sensibilizzare
Di fronte a questo scenario allarmante, Locauto Group rilancia la propria iniziativa educativa con la seconda edizione di "Locauto on Tour", un progetto che porta la cultura della sicurezza stradale direttamente nelle scuole superiori italiane. L'azienda, leader nel settore del noleggio di auto e veicoli commerciali con oltre cento sedi sparse sul territorio nazionale, ha scelto di affiancare agli incontri formativi una ricerca condotta con YouGov per fotografare abitudini e lacune degli automobilisti italiani.
Il programma toccherà otto istituti scolastici tra novembre 2025 e febbraio 2026, partendo da Pescara e Verona per proseguire verso Palermo e Pisa. Gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado avranno l'opportunità di confrontarsi con esperti del settore, rappresentanti istituzionali, forze dell'ordine e associazioni attive nella prevenzione degli incidenti stradali. Un dialogo aperto che punta a costruire consapevolezza nelle generazioni che si affacciano alla guida.
Raffaella Tavazza, amministratore delegato di Locauto Group, sottolinea l'urgenza di mantenere alta l'attenzione: "I dati e le cronache continuano a ricordarci quanto la sicurezza stradale resti una sfida aperta. La prevenzione nasce dall'educazione e dalla consapevolezza, per questo abbiamo scelto di portare il progetto nelle scuole e nelle comunità locali, coinvolgendo chi ogni giorno lavora per rendere le nostre strade più sicure".
Molto distratti
La ricerca YouGov, condotta su oltre mille adulti, rivela crepe profonde nella preparazione degli automobilisti italiani. Il nuovo Codice della Strada rimane largamente sconosciuto, con il 23% degli intervistati che ammette apertamente di ignorare le nuove disposizioni. Le sanzioni più severe introdotte contro la guida in stato di alterazione rappresentano un mistero per la maggioranza: il 57% non sa che la patente può essere sospesa dopo un test antidroga positivo anche senza evidenti segni di alterazione.
Ancora più preoccupanti sono i dati sulle sanzioni maggiori: il 63% ignora le pene previste per chi guida con un tasso alcolemico oltre 1,5 g/l, mentre il 71% non conosce l'obbligo di installazione dell'Alcolock, il dispositivo che impedisce l'avvio del veicolo in caso di rilevamento di alcol. La confisca del mezzo resta una misura ignota al 73% del campione, e sei italiani su dieci non sanno che la patente può essere ritirata immediatamente già alla prima positività ai test antidroga.
Bevono in troppi
I comportamenti rischiosi emergono con chiarezza dai numeri. Il 32% del campione dichiara di consumare alcolici prima di guidare, con l'11% che lo fa senza conoscere il limite legale. Più grave ancora, il 14% ammette di essersi messo al volante sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. La questione delle regole per neopatentati evidenzia un'altra lacuna critica: il 35% degli intervistati non conosce con certezza i limiti di cilindrata, velocità e tasso alcolemico previsti per questa categoria, in aumento rispetto al 30% dell'anno precedente.
La distrazione alla guida rappresenta un capitolo a sé. Quasi la metà degli italiani, il 46%, confessa di aver utilizzato il cellulare mentre era al volante almeno una volta, percentuale che sale al 59% tra i giovani dai 18 ai 34 anni. Le motivazioni spaziano dall'impostazione del navigatore (41%) alle telefonate (27%), spesso effettuate senza vivavoce o comandi vocali, con un preoccupante 40% che ammette questa pratica pericolosa. La stanchezza al volante coinvolge oltre metà del campione: il 52% dichiara di aver guidato almeno una volta quando aveva sonno.
C'è ancora chi non usa la cintura di sicurezza
I dispositivi di sicurezza basilari vengono trascurati con leggerezza sorprendente. Il 15% degli intervistati non utilizza abitualmente la cintura di sicurezza, dato in peggioramento rispetto al 12% del 2024. Sul fronte della protezione dei minori, il 47% non conosce i parametri di legge per l'uso del seggiolino auto, mentre l'11% ha trasportato bambini senza cintura o seggiolino, un comportamento che mette a rischio le vite più fragili.
La preparazione in caso di incidente svela un'ulteriore debolezza del sistema. Il 31% dei conducenti non compilerebbe il CID, la Convenzione di indennizzo diretto, mentre il 59% non contatterebbe le autorità competenti nemmeno quando necessario. Il dato più inquietante riguarda la solidarietà stradale: il 46% degli italiani non presterebbe assistenza alle persone coinvolte in un incidente pur essendone testimone, percentuale aumentata rispetto al 43% dell'anno precedente. Questi numeri disegnano un quadro in cui la cultura della sicurezza e della responsabilità collettiva deve ancora trovare radici solide nella società italiana, rendendo iniziative formative come Locauto on Tour non solo opportune, ma indispensabili.