Hacker di auto bucano i sistemi di Ferrari, Porsche e altri

Gli hacker di auto sono sempre più in voga nel 2023, visto il costante aumento di tecnologia integrata nelle auto più moderne.

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a cura di Francesco Daghini

L'avvento della tecnologia integrata ha reso le auto sempre più vulnerabili ad attacchi informatici, e non è quindi strano sentir parlare di hacker di auto: di recente un gruppo di hacker guidati da Sam Curry ha cercato di bucare i sistemi informatici di varie case automobilistiche, tra cui colossi come Ferrari e Porsche, per andare poi a segnalare alle case stesse le criticità dei loro sistemi informatici. Nei casi più estremi, il gruppo di hacker è stato in grado di accedere alle informazioni personali del proprietario del veicolo, vedere in tempo reale la posizione dell'auto grazie al GPS integrato e persino accendere o spegnere l'auto a distanza.

Nel mondo dell'informatica si vede spesso una collaborazione tra gli hacker e i legittimi proprietari dei sistemi informatici: come è avvenuto in questo caso, a volte gli hacker non hanno intenzioni criminali ma anzi, lavorano per scoprire le falle nei sistemi informatici affinché queste vengano risolte.

Nel post pubblicato sul loro blog, il team di Sam Curry ha messo in luce le falle nei sistemi informatici di Hyundai, Kia, Genesis, Honda, Infiniti, Nissan, Acura, Mercedes, BMW, Rolls-Royce, Ferrari, Ford, Porsche, Toyota e Jaguar Land Rover; insomma, non si salva quasi nessuno, con diversi gradi di gravità della falla seconda delle informazioni a cui è stato possibile accedere da remoto.

Per esempio, su alcuni veicoli Hyundai e Genesis gli hacker sono stati in grado di aprire e chiudere il veicolo da remoto, accendere e spegnere il motore, accendere e spegnere le luci, suonare il clacson e tanto altro ancora; nel caso di Ferrari invece, è stato possibile accedere alle pagine web di Ferrari che riportano i dati personali dei proprietari, prendendo possesso degli account ottenendo quindi informazioni come gli indirizzi di casa.

Molto grave anche il caso di Porsche, i cui sistemi sono stati bucati al fine di ottenere le posizioni GPS in tempo reale dei veicoli, oltre a permettere di ottenere le informazioni personali dei proprietari.

Per il momento tutte queste falle nei sistemi informatici sono state comunicate alle case automobilistiche, che hanno prontamente provveduto a risolverle, ma il lavoro in questo senso non è mai concluso e bisogna sempre aggiornare per tenere a bada i malintenzionati.

Dal canto suo, l'hacker Sam Curry ci tiene a ricordare a tutti, specialmente quando si acquista un veicolo di seconda mano, di utilizzare password molto sicure e dove possibile sfruttare l'autenticazione a 2 fattori, così da mettere più al sicuro il proprio veicolo.