Il 3G scompare e le colonnine di ricarica vanno offline

La dipartita del 3G mette in difficoltà le compagnie che gestiscono colonnine di ricarica: il 3G è fondamentale per il corretto funzionamento.

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a cura di Francesco Daghini

Negli Stati Uniti si sta delineando un nuovo problema legato al graduale spegnimento di tutte le linee internet 3G e alla sua interconnessione con le colonnine di ricarica per auto elettriche; la capacità umana di integrare tecnologie tra loro differenti per crearne di sempre più utili e comode da usare è senza dubbio molto forte, ma la velocità con cui certe tecnologie vengono migliorate può creare situazioni spiacevoli, generando vulnerabilità in sistemi che utilizziamo quotidianamente.

E’ il caso delle colonnine di ricarica per auto elettriche, una tecnologia relativamente moderna che fa affidamento sulla rete 3G, che però oggi sta lentamente sparendo per lasciare spazio a quella 5G. Da una parte ci sono i grandi investimenti sulla rete di ricarica da parte delle aziende – come General Motors che ha annunciato la realizzazione di ben 40,000 punti di ricarica – ma dall’altra c’è il problema delle colonnine che vanno offline a causa dello spegnimento delle linee 3G.

Le colonnine che perdono la connessione con la rete 3G potrebbero non essere più in grado di accettare il pagamento, potrebbero non essere più in grado di fornire informazioni sulla ricarica in corso, potrebbero mettere in pericolo i dati degli utenti che le utilizzano e potrebbero persino sparire dalle applicazioni che forniscono la posizione delle stazioni di ricarica, diventando a tutti gli effetti delle colonnine fantasma.

Non tutte le compagnie sono toccate dal problema, perché alcune sono state più rapide a rinnovarsi, come ChargePoint che ha realizzato un kit di upgrade per le proprie colonnine, integrando la tecnologia 4G. Anche Blink, un’altra compagnia specializzata in colonnine di ricarica, si sta impegnando ad aggiornare la propria rete, partendo dai punti di ricarica più utilizzati.

Tesla, che negli Stati Uniti opera la maggior parte delle stazioni di ricarica rapida in corrente continua, non si è ancora espressa sull’argomento, ma dovrà senza dubbio far fronte a questo problema il prima possibile.