L'America richiama più auto di quante ne circolino in Italia

Negli USA c'è un richiamo per 67 milioni di auto con airbag potenzialmente difettoso, ma il produttore non ci sta.

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a cura di Francesco Daghini

Negli Stati Uniti è in corso una battaglia tra la National Highway Transportation and Safety Administration, anche nota come NHTSA, e la società ARC Automotive Inc., un'azienda specializzata nella produzione di airbag con sede nel Tennessee. Il caso è nato in seguito a due incidenti dove gli airbag, stando alle perizie, non avrebbero funzionato correttamente, al punto da causare 2 morti. Per questo motivo l'NHTSA ha chiesto ad ARC di avviare una campagna di richiamo ben 67 milioni di auto, una quantità veramente pazzesca, anche se per il momento ARC si è rifiutata di soddisfare la richiesta.

L'agenzia per la sicurezza stradale americana ha pubblicato una lettera sul suo sito ufficiale la scorsa settimana, spiegando l'origine del problema:

"Le perizie affermano che alcuni residui di saldatura dal processo di produzione potrebbero bloccare il foro di uscita dei gas che si utilizzano per gonfiare un airbag in caso di incidente. Questo blocco causa un aumento di pressione tale da rompere la pompa di gonfiaggio, facendola esplodere in frammenti metallici."

Dal canto suo, General Motors non può permettersi di avere sulle strade delle auto potenzialmente pericolose e ha già iniziato a richiamare i suoi modelli coinvolti: per il momento il richiamo riguarda modelli prodotti tra il 2014 e il 2017 di Buick Enclave, Chevrolet Traverse e GMC Acadia.

Steve Gold, vice presidente di ARC, afferma che i dati tecnici forniti non sono sufficienti a confermare la presenza di un difetto sistemico, e che l'onere del richiamo deve ricadere sul produttore dell'auto e non su un fornitore come ARC; in sostanza, ARC afferma che l'NHTSA non ha l'autorità per forzare una società come ARC ad avviare una campagna di richiamo così imponente.

Il prossimo passo è probabilmente quello di un'udienza pubblica tenuta dalla NHTSA che potrebbe portare ad un richiamo obbligatorio per ARC, che rischia di dover seguire le orme di Takata, una società che nel 2015 si è vista costretta alla più grande campagna di richiamo di sempre proprio per un problema simile agli airbag.