Mazda CX-30 2024, cosa mi piace e cosa no | La mia prova

CX-30 2024 è il crossover più compatto di casa Mazda, ora disponibile con nuovi allestimenti e più sicurezza alla guida.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Da qualche anno sul mercato, CX-30 di Mazda si è affermato come uno dei crossover compatti più ambiti del costruttore giapponese. Posizionandosi tra il precedente CX-3 e il ben noto CX-5, questa vettura offre dimensioni equilibrate, ereditando alcuni tratti distintivi dai modelli di gamma superiore, come il CX-60.  

Recentemente, Mazda ha rivitalizzato la sua offerta rendendo CX-30 ancora più moderno. Cosa cambia rispetto al CX-30 del 2023? Le modifiche riguardano per lo più la parte multimediale e degli ADAS; la nuova versione prevede un display da 10.25”, la sostituzione delle porte USB di tipo A con porte USB di tipo C e una leggera riorganizzazione dei comandi dell’abitacolo. Android Auto e Apple CarPlay sono entrambi Wireless di serie ed è presente un piano di ricarica wireless per gli smartphone. 

Mazda CX-30 2024 introduce quattro funzioni di sicurezza attiva che sono state migliorate: il Distracted Driver Alert (sistema di monitoraggio dell’attenzione), una migliore frenata di emergenza autonoma notturna, una maggiore precisione del sistema Intelligent Speed Assist (ISA) e miglioramenti al sistema di supporto alla guida in colonna (CTS - Cruising & Traffic Support). 

Con un passo di 2,65 metri, una lunghezza di 4,39 metri e una larghezza di circa 1,79 metri, CX-30 si presenta come un'opzione ideale per la guida in città.  

Cosa mi piace 

L’ho precisato in più occasioni, anche se il design è un elemento puramente soggettivo, l’aspetto estetico di questo CX-30, soprattutto nella raffinata ma pur semplice colorazione Machine Grey, è innegabilmente attraente e accattivante. Questo crossover compatto è progettato per adattarsi anche agli spostamenti urbani, e non sorprende trovare fascioni in plastica dura che offrono una protezione efficace per chi è abituato a parcheggiare in spazi stretti e teme danni ai paraurti o ai passaruota.

Mazda ha dimostrato grande attenzione ai dettagli in questo modello, utilizzando materiali morbidi per il cruscotto e materiali più resistenti nella parte inferiore delle portiere, che tendono ad essere soggette a graffi e sporcizia. Le superfici di pregio sono numerose e ben distinte, mentre le superfici nere lucide sono limitate, riducendo così il rischio di graffi anche accidentalmente. I pulsanti fisici si estendono anche al sistema di climatizzazione, garantendo comandi facilmente accessibili e convenienti per il conducente. Le bocchette di areazione, elegantemente integrate nella plancia, sono quasi impercettibili, conferendo un tocco di classe tipico delle auto premium. 

I sedili, regolabili e imbottiti, offrono un comfort ottimale anche durante i viaggi più lunghi, con funzioni di riscaldamento per il massimo comfort. Da notare anche il baule, dotato di portellone elettrico, con una capacità di 351 litri e un pratico vano sotto il pianale per riporre la cappelliera e il kit di gonfiaggio. 

Anche i fari anteriori meritano lode, con il sistema a matrice di LED ALH che assicura una visibilità eccellente in tutte le condizioni. Spesso mi trovo a criticare i sistemi di retrocamera delle moderne auto a causa della loro scarsa qualità; Mazda, in questo contesto, ha fatto un passo avanti offrendo un sistema chiaro, preciso e affidabile (anche in condizione di scarsa luminosità). 

Cosa non mi piace 

Anche se ne parlerò in maniera più approfondita nel successivo paragrafo, il propulsore e-Skyactiv G mi ha lasciato con quelle che posso definire come “mixed feelings”, una sensazione simile a quella che ho avuto in precedenza con il più potente e-Skyactiv X da 186 cavalli. 

Oltre agli aspetti meccanici, c'è un dettaglio estetico che non ha convinto appieno: la disposizione delle luci diurne. Sono posizionate sul bordo inferiore, e sebbene l'altezza da terra non sia particolarmente ridotta, potrebbero comunque essere esposte a urti durante le manovre di parcheggio o su terreni accidentati leggeri.  

Qualcuno potrebbe anche non apprezzare la gestione del sistema infotainment: qui Mazda, come molti altri brand nipponici super attenti alla sicurezza, ha deciso di disattivare il touchscreen in percorrenza e il rotore deputato ai controlli potrebbe risultare poco veloce e intuitivo. Personalmente non ho mai riscontrato problemi, però riconosco che avere come auto personale una MX-5 potrebbe avermi indubbiamente abituato alla gestione dei comandi. 

 Come va 

A bordo della vettura in prova è presente un motore 2.0 mild-hybrid (e-Skyactiv G) da 150 cavalli (aspirato) abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti e a una trazione anteriore. Si tratta di un propulsore estremamente lineare nell’erogazione, che non regala alcuna sensazione di esplosività per sua stessa indole. Per qualcuno potrebbe essere un aspetto scontato e piacevole considerata la natura di CX-30, per altri, invece, potrebbe anche apparire come un aspetto negativo. La guida in ogni caso è piacevole complice l’abbinamento con il superlativo cambio manuale fatto da Mazda. 

Le sospensioni della Mazda CX-30 sono progettate per offrire un comfort ottimale, assorbendo efficacemente le imperfezioni della strada, dalle crepe dell'asfalto autostradale al ciottolato delle vie cittadine. Tuttavia, le caratteristiche rimangono costanti: a meno di soluzioni rare e costose, ottenere sia un comfort di guida che una dinamica sportiva è una sfida.

Pertanto, non sorprendetevi se la CX-30 mostra un certo rollio alle alte velocità, poiché non è stata concepita con l'obiettivo principale di offrire prestazioni sportive. Se state cercando un'auto adatta alla guida quotidiana, progettata per viaggiare comodamente e con consumi ridotti, CX-30 rappresenta una valida opzione. Gli assistenti alla guida sono numerosi e accuratamente calibrati, seguendo la tradizione di Mazda nell'offrire tecnologie di supporto alla guida affidabili e ben tarate. 

Quanto fa con un pieno e quanto consuma CX-30 2024? Il serbatoio da 51 litri di benzina concede a Mazda CX-30 un'autonomia di viaggio più che soddisfacente. Si parte da quasi 700 km con un pieno, ma con uno stile di guida misurato è possibile superare anche gli 800 km prima di dover fare rifornimento. In città ho registrato un consumo medio di 12,8 km/l, valore che aumenta in extraurbano e autostrada rispettivamente a 17,5 km/l e 14 km/l.  

Chi dovrebbe acquistarla? 

Quattro gli allestimenti a disposizione in questa motorizzazione, con prezzi che vanno da 28mila euro a 32mila euro, sempre con cambio manuale e trazione anteriore. A mio parere CX-30 è un’ottima soluzione per chi desidera un crossover compatto in grado di offrire consumi misurati e un’elevata abitabilità di bordo. Da non dimenticare anche la possibilità di acquistarlo nella variante AWD, anziché 2WD, qualora fosse necessaria più trazione nell'utilizzo quotidiano. Alcuni allestimenti sono compatibili con il sistema di incentivi nella fascia 61-135 g/km di CO2, rendendo l’acquisto ancora più interessante. 

E il cambio automatico? CX-30, a mio parere, è forse uno dei pochissimi SUV (o in generale soluzioni) che ha ancora senso che venga acquistato con un cambio manuale. Non c'è dubbio che i cambi manuali Mazda siano tra i migliori al mondo, offrendo un'esperienza di guida senza pari; gli innesti sono precisi, la leva corta e la leggerezza del pedale della frizione rendono l'uso del cambio un autentico piacere.  I consumi non sono chiaramente paragonabili ad una soluzione full-hybrid, ma a questo prezzo e con queste dimensioni e davvero difficile trovare un competitor al suo livello.