Perché un'auto senza Car Play è una pessima idea (Tesla a parte)

I futuri veicoli elettrici di GM non avranno Apple CarPlay, causando il malcontento di clienti e concessionari. GM vuole sviluppare un proprio sistema di bordo, sperando di guadagnare dagli abbonamenti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

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Il colosso dell’automobile General Motors (GM) di recente ha comunicato che i suoi futuri veicoli elettrici non supporteranno Apple Car Play, lasciando il software originale e Google Android Auto come uniche opzioni per i propri clienti.

Una scelta che ha scontentato un po’ tutti, dai clienti ai concessionari, come riporta 9to5 Mac. Nonché una scelta difficile da capire, che sembrerebbe proprio una pessima idea.

Molti concessionari, riportano le fonti, ritengono che ci sia un “alto rischio di fallimento”. In poche parole, già non è semplice vendere un’auto, e se togli qualcosa che i clienti cercano esplicitamente allora ti stai dando la classica zappa sui piedi.

Si perché la presenza di Car Play (ma anche di Android Auto) ormai è un vero e proprio selling point. Chi compra un’auto vuole queste cose, e non è disposto a rinunciare facilmente. Il venditore potrebbe vedersi costretto ad abbassare i prezzi più del previsto per far fronte a questa carenza.

GM però per ora sta andando avanti con lo sviluppo di un proprio sistema di bordo. La speranza è di creare qualcosa di convincente e poi di aggiungere servizi in abbonamento, con un obiettivo molto ambizioso: GM spera di ottenere tra i 20 e i 25 miliardi l’anno dai servizi in abbonamento, forniti appunto tramite il software di bordo.

L’esempio più evidente è quello di Tesla: le loro auto non supportano né Car Play né Android Auto, eppure hanno un successo più che evidente.

Sì, ma non tutti possono essere Tesla, e pensare di poter giocare la stessa partita sarebbe un errore. Non è che manchino gli esempi: negli ultimi 20 anni chi ha provato a “fare Apple” ha ottenuto solo dei mezzi fallimenti. Nelle auto, non mancano comunque marchi che stanno provando a “fare Tesla”, anche se per ora nessuno ha avuto lo stesso tipo di successo. Forse la verità è che in ogni settore c’è posto per una sola storia di questo tipo, chissà.

C’è poi il fatto che il software di Tesla funziona, è stabile, versatile, affidabile con tutte le funzioni che dovrebbe avere. Un giudizio positivo che in genere non possiamo dare per gli altri marchi. Anzi, spesso e volentieri i produttori d’auto hanno fatto software scadenti, che poi è la ragione per cui vogliamo avere Car Play e Android Auto.

Quindi GM può sicuramente tentare di fare come Tesla, ma per avere anche solo qualche speranza di successo devono fare un software perfetto. Non basta che funzioni, deve essere una cosa superlativa, così bello da non farti rimpiangere Car Play.

Il che è già una cosa difficile anche solo da immaginare, ma poi dovresti pure convincere chi ha un iPhone che il tuo software è migliore rispetto a quello dell’altra auto, che costa uguale ma Car Play ce l’ha. Se quelli di GM pensano di riuscire in questa impresa titanica, non possiamo far altro che far loro i migliori auguri.

Potremmo vedere qualcosa di simile anche in Europa? Per il momento non abbiamo notizie di altri marchi che vogliano seguire le orme di GM, e il colosso statunitense per ora si è limitato alle elettriche. Se l’esperimento dovesse funzionare, comunque, sicuramente altri ne seguirebbero l’esempio.

Secondo me però si accorgeranno presto di aver fatto un errore, e Car Play tornerà sulle auto del gruppo GM. A maggior ragione perché stiamo parlando del mercato USA, dove la maggior parte delle persone ha un iPhone.

Come ha giustamente sottolineato di recente l'amministratore delegato di Ford Jim Farley: “il 70% dei nostri clienti Ford negli Stati Uniti sono clienti Apple. Perché dovrei andare da un cliente Apple e dirgli buona fortuna!? Non mi sembra una cosa centrata sul cliente.”

Immagine di copertina: prykhodov/123RF.COM