Il potenziale rivale di Tesla Roadster si basa su una versione adattata dell’architettura in alluminio che è stata sviluppata per la prossima berlina sportiva Polestar 5 e che, come ha affermato l’azienda in precedenza, offre rigidità telaistiche simili a quelle delle supercar.

L’O2 eredita alcuni spunti di design dal concept Precept e, secondo il produttore, sarebbe stato sviluppato con due obiettivi: rafforzare ulteriormente l’immagine del marchio e spingere lo sviluppo interno, senza quindi dover necessariamente dipendere da produttori di terze parti. Polestar O2 è leggermente più compatta di Polestar 5 e, il passo ridotto, assicura una maggiore rigidità in tutti i contesti, assicurando pertanto un’elevata maneggevolezza e dinamica.

All’interno, è presente un touchscreen verticale da 15 pollici e un secondo più compatto quadro strumenti digitale inserito sopra il piantone dello sterzo. L’aspetto è molto minimalista, ma comunque lussuoso. Tra le peculiarità più interessanti, doveroso segnalare la funzione Hoco Flow, una sorta di drone cinematografico autonomo in grado di essere rilasciato anche quando l’auto è in movimento e capace di registrare sequenze di guida. Un profilo alare posizionato dietro i sedili posteriori consente di creare un’area con pressione negativa permettendo così al drone di decollare mentre l’auto è in movimento e seguirla fino ad una velocità di circa 90 km/h.

Questa curiosa 2+2 elettrica è esattamente il tipo di auto di cui Polestar ha bisogno per distinguersi dal marchio “gemello” Volvo e convincere gli acquirenti che si tratta, effettivamente, di un marchio di auto elettriche ad altre prestazioni. Purtroppo, al momento non sono stati rilasciati dettagli sulla potenza, sull’autonomia e sulle prestazioni; siamo sicuri che nell’arco delle prossime settimane Polestar pubblicherà maggiori informazioni in merito.