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a cura di Valentina Acri

Con l'inizio del nuovo anno e la fine della proroga per il taglio delle accise sui carburanti continua a far discutere il costo del tutto elevato di diesel e benzina. I benzinai hanno infatti annunciato uno sciopero, poi congelato, ma nelle scorse ore ad occuparsi del tema è stata anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha annunciato di aver aperto istruttorie nei confronti di Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil. Non a caso, l'AGCM ha deciso di avviare ispezioni presso le sedi delle società coinvolte, in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

I procedimenti, si legge nel comunicato stampa, sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina presenti sull'intero territorio nazionale. La decisione dell’Antitrust di avviare le istruttorie è, dunque, legata alla documentazione e i dati trasmessi dalla Guardia di Finanza che mostrano condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori da parte delle compagnie petrolifere.

La contestazione, per le compagnie Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil riguarda pertanto la mancanza di misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori. All'attenzione dell'AGCM, come accennato, anche la difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato o l’omessa esposizione del prezzo praticato.

In seguito all'intervento dell'AGCM lo sciopero delle giornate del 25 e 26 gennaio dei benzinai è stato nuovamente confermato. A tal proposito, infatti, i sindacati dei distributori fanno sapere che lo sciopero previsto è confermato in attesa delle valutazioni da parte del Governo.

Ancora oggi il Governo non ha saputo o voluto assumere la responsabilità di prendere impegni concreti sulle questioni che direttamente possono incidere anche sui prezzi dei carburanti, sottolineano Fegica e Figisc-Anisa