Smartphone al volante, bocciata la linea dura?

La modifica dell'Articolo 173 del Codice della Strada, che prevedeva la sospensione della patente sin dalla prima violazione, è stata stralciata dal provvedimento in discussione alla Commissione Trasporti della Camera.

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a cura di Alessandro Crea

Linea dura contro chi utilizza lo smartphone alla guida mettendo a repentaglio la vita sua, dei passeggeri e degli altri automobilisti? Nemmeno per idea. Come forse saprete presso la Commissione Trasporti della Camera è in discussione la modifica dell'Articolo 173 del Codice della Strada, che prevedeva la sospensione della patente sin dalla prima violazione (attualmente invece la sospensione avviene alla seconda violazione rilevata nell'arco di due anni NdR). Ebbene a quanto pare la modifica sarebbe appena stata stralciata, lasciando quindi le cose sostanzialmente immutate rispetto ad oggi.

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Non è bastato dunque l'appello di qualche giorno fa del Capo della Polizia Giuseppe Bisogno, che aveva sostenuto la necessità di inasprire le pene, arrivando al ritiro della patente di guida "fin dalla prima infrazione, con una sospensione da un minimo di 15 giorni a un massimo di 2 mesi". Non solo, Non sono stati presi in considerazione nemmeno i dati di Polizia e Carabinieri, secondo cui le contestazioni per l'utilizzo di smartphone alla guida sono aumentate del 18,1% nel primo semestre 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, con le multe che sono passate dalle 27415 dei primi sei mesi del 2016 alle 32.373 dello stesso periodo del 2017.

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Le reazioni, negative, delle associazioni impegnate nell'ambito della sicurezza stradale non si sono fatte attendere. "Francamente consideriamo la modifica assolutamente insufficiente anzi inutile. La proposta di cui si era discusso nel dibattito primaverile in concomitanza con il compleanno della legge sull'Omicidio stradale e con un peggioramento della sinistrosità mortale nei primi mesi del 2017, era chiara e ben illustrata da Riccardo Nencini vice ministro ai Trasporti in vari interventi pubblici e condivisa e sollecitata con forza dal direttore del Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno. Inutile dire che l'ASAPS l'ha sostenuta con grande convinzione visto che l'aveva proposta già dal settembre del 2015", ha commentato Giordano Biserni dell'ASAPS. È comunque probabile che lo stesso vice ministro Nencini presenti un emendamento che preveda il ritorno alla ipotesi iniziale.


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