Mentre il mercato automobilistico americano attraversa una fase di transizione complessa, Toyota ha deciso di rivedere drasticamente la propria strategia, privilegiando la produzione di SUV a benzina di grandi dimensioni rispetto ai veicoli elettrici. La casa automobilistica giapponese ha infatti annunciato il rinvio della produzione del suo nuovo SUV elettrico dal 2027 al 2028, liberando spazio produttivo per concentrarsi sul successo commerciale del Grand Highlander alimentato a carburante tradizionale.
I numeri raccontano una storia chiara: nei primi sei mesi del 2025, Toyota ha venduto solamente 9.249 unità del bZ4X, il suo unico SUV elettrico disponibile negli Stati Uniti, registrando un calo rispetto alle quasi 9.500 unità vendute nello stesso periodo dell'anno precedente. Anche il mese scorso ha confermato questa tendenza negativa, con appena 1.223 esemplari venduti, un dato inferiore alle quasi 1.400 unità di giugno 2024, nonostante gli aggiornamenti apportati per l'anno modello 2025.
La divisione di lusso Lexus non naviga in acque migliori: il SUV elettrico RZ ha registrato un crollo delle vendite del 30% il mese scorso, fermandosi a sole 763 unità. Il bilancio del primo semestre 2025 è ancora più preoccupante, con una flessione del 33% che ha portato le vendite complessive a 3.779 veicoli.
Di fronte a questi risultati deludenti nel settore elettrico, Toyota ha operato una riorganizzazione strategica dei propri impianti produttivi americani. Il nuovo SUV elettrico, originariamente previsto per essere assemblato nello stabilimento di Princeton, Indiana, sarà ora prodotto nell'impianto del Kentucky insieme a un secondo SUV elettrico a tre file di sedili, anch'esso posticipato dalla prima parte del 2026 alla fine dello stesso anno.
Secondo quanto riportato da AutoNews, questa mossa strategica mira a liberare capacità produttiva per il Grand Highlander, il massiccio SUV a benzina che sta registrando performance commerciali decisamente superiori. Nei primi sei mesi del 2025, questo modello ha infatti incrementato le vendite del 20%, superando le 65.000 unità vendute.
"Come precedentemente annunciato, Toyota prevede di produrre due SUV elettrici a batteria completamente nuovi e a tre file negli Stati Uniti. Toyota assemblerà ora entrambi i veicoli presso Toyota Kentucky", ha dichiarato l'azienda in una nota ufficiale, confermando la strategia di consolidamento produttivo per i veicoli elettrici.
L'impianto dell'Indiana sarà invece potenziato con una nuova linea di assemblaggio dedicata esclusivamente al Grand Highlander, testimoniando la volontà dell'azienda di capitalizzare sul successo commerciale di questo modello a combustione interna. Questa scelta rappresenta un chiaro segnale di come Toyota stia adattando le proprie strategie produttive alle reali dinamiche del mercato americano.
Nonostante i ritardi e le difficoltà commerciali, Toyota mantiene i propri impegni a lungo termine nel settore della mobilità elettrica. L'azienda conferma infatti l'intenzione di lanciare sette nuovi veicoli elettrici negli Stati Uniti entro la metà del 2027, includendo anche modelli del marchio Lexus.
Il calendario prevede l'introduzione di una versione aggiornata del bZ4X entro la fine dell'anno, caratterizzata da un'autonomia migliorata e dalla presenza di una porta NACS che permetterà la ricarica presso i Supercharger Tesla. Questa mossa strategica potrebbe rappresentare un elemento chiave per rilanciare le vendite del modello, risolvendo uno dei principali ostacoli all'adozione dei veicoli elettrici Toyota.
Per il 2026 sono attesi il compatto C-HR elettrico e il robusto bZ Woodland, progettato per un utilizzo più avventuroso e orientato al fuoristrada. Questi modelli dovrebbero ampliare significativamente l'offerta elettrica di Toyota, coprendo diverse fasce di mercato e tipologie di utilizzo.
La strategia di Toyota riflette le sfide che l'intero settore automobilistico sta affrontando nella transizione verso l'elettrificazione. Mentre i consumatori americani mostrano ancora una preferenza marcata per i SUV di grandi dimensioni alimentati a benzina, le case automobilistiche devono bilanciare le esigenze immediate del mercato con gli obiettivi di lungo termine legati alla sostenibilità ambientale e alle normative sempre più stringenti sulle emissioni.