Tesla vende i Supercharger a un colosso del petrolio, ecco la nuova strategia

Con un ordine di 100 milioni di dollari, BP si prepara ad ampliare la propria rete di ricarica.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

BP, il colosso petrolifero, sta acquistando colonnine di ricarica Supercharger da Tesla del valore di 100 milioni di dollari, diventando così la prima azienda ad acquisire apparecchiature di ricarica rapida dalla casa automobilistica per utilizzarle in una rete di terze parti. Le colonnine verranno impiegate nelle città di Los Angeles, Chicago, Washington D.C, Houston e Phoenix, con l'obiettivo di creare una rete di ricarica a livello nazionale entro il 2030.

Le colonnine Tesla Supercharger possono erogare una potenza di ricarica fino a 250 kW e sono dotate di un connettore Magic Dock per la connessione tramite la presa standardizzata North American Charging Standard (NACS) di Tesla o un accessorio CCS Combo, che è compatibile con la maggior parte degli altri veicoli elettrici. Il comunicato stampa, tuttavia, non specifica se l'accordo riguarda i più recenti Supercharger V4 di Tesla, che stanno iniziando ad essere implementati negli Stati Uniti, o solo le colonnine da 250 kW.

BP Pulse ha previsto di iniziare l'installazione dei nuovi caricabatterie il prossimo anno presso le aziende affiliate al gruppo BP, come TravelCenters of America, Thorntons, Ampm, Amoco, nei propri siti di ricarica "Gigahub" e in sedi di terze parti, come i siti di noleggio auto Hertz. 

L'accordo con BP è significativo per un'altra ragione: rappresenta la prima volta assoluta in cui Tesla vende la sua tecnologia hardware a terzi, e potrebbe essere solo l'inizio. "Il nostro obiettivo in Tesla è fornire la miglior esperienza possibile di ricarica a tutti i possessori di auto elettriche", spiega Rebecca Tinucci, responsabile dell’infrastruttura di ricarica della Tesla. "Vendere la tecnologia dei nostri Supercharger è una novità per noi, una strategia che puntiamo a espandere". In futuro, quindi, potrebbero esserci ulteriori parti interessate, anche in Europa, che si renderanno interessate a operazioni simili.