VisLab: le auto del futuro saranno salotti con il joystick

Il numero uno di VisLab Alberto Broggi ci sipiega come saranno le auto a guida autonoma del futuro. Pensate a dei salotti rilassanti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Ieri abbiamo parlato delle distrazioni a cui sono soggetti i conducenti delle auto a guida automatica e del fatto che uno dei più grossi problemi da affrontare nella progettazione delle vetture del futuro è la ripresa del controllo dell'automobile con prontezza e con la massima attenzione nel caso in cui il computer lo richiedesse.

Per capire meglio come stanno le cose abbiamo intervistato Alberto Broggi, fondatore di VisLab, l'azienda italiana in prima linea nello sviluppo di auto a guida autonoma acquisita un anno fa dalla californiana Ambarella.

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Il dottor Broggi ci ha confermato che il problema esiste ed è grosso: durante i test effettuati dall'azienda nella tratta Parma-Pechino i conducenti – tutti professionisti preparati – inizialmente erano attenti e all'erta pronti a intervenire in caso di problemi. Quando poi hanno preso confidenza con il mezzo e gli hanno dato fiducia si sono verificati colpi di sonno.

Il test su strada quindi conferma le paure di ricercatori ed esperti del settore: se il conducente non è attivamente e continuativamente coinvolto nella guida del mezzo si distrae, e riportare la sua attenzione su una situazione di emergenza richiede più tempo di quanto sarebbe necessario.

Ecco perché, ci spiega Broggi, l'idea comune nel settore è che "si passerà direttamente dal livello 3 al livello 5", dove il livello 3 è quello in cui l'auto supporta tecnologicamente il guidatore con molti sistemi avanzati, ma è comunque l'uomo a condurre il veicolo, e il livello 5 corrisponde alla completa automazione, in cui il computer farà letteralmente tutto da solo".

Quello oggetto di questo dibattito è il livello intermedio, ossia quello in cui l'auto guida da sola, ma richiede la presenza di un conducente comunque attento alla strada. Una situazione di transizione che "va bene per progredire" - e per questo ben vengano sistemi di allerta visivi, acustici o con vibrazioni - ma che comunque non è ottimale perché non si riuscirà in ogni caso a ottenere una ripresa immediata dell'attenzione.

Potrebbe sembrare fantascienza, in realtà il professor Broggi ci spiega che non siamo così lontani dal livello 5, ci si potrà arrivare in una quindicina d'anni. "Tesla, che è molto avanti, è molto vicina al livello 5 in autostrada, che è la situazione più facile da gestire perché tutte le auto si muovono nella stessa direzione, non ci sono incroci, rotonde e altre complicazioni". "Più difficile sarà raggiungere il livello 5 in ambito urbano ed extraurbano", ecco perché si potrebbero avere inizialmente vetture con livello 5 in autostrada e livello 4 in città. In quel caso le auto dovranno avere comunque volante e pedali.

Il vero passo avanti si avrà quando si raggiungerà il livello 5 su quasi tutti i percorsi, in quel caso cambierà davvero tutto, perché l'abitacolo sarà del tutto ridisegnato e sarà un salotto, o una camera da letto. "Pensiamo per esempio di partire la sera per un viaggio di mille chilometri e di svegliarci la mattina, riposati, a destinazione". "A quel punto non serviranno più i sistemi di guida analogici attuali, ci saranno solo dei supporti digitali […] Pensiamo per esempio a quando vorremo spostare l'auto in cortile per lavarla: non ci serviranno volante, pedali e cambio, ma un semplice joystick".

I lettori si chiedono anche cosa accadrebbe se volessimo raggiungere una destinazione sconosciuta dal navigatore, come una fattoria. "È appunto uno dei casi che si diceva prima: non ci sarà un'automazione di livello 5 ovunque, ci saranno delle situazioni in cui il conducente dovrà intervenire. Però basterà un joystick o un comando digitale, magari touchscreen per governare l'auto su un breve tratto".

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Assicurazioni e questione etica

Passiamo a un altro aspetto al centro del dibattito internazionale: come cambieranno le clausole assicurative? Quando l'auto guiderà davvero da sola chi risponderà in caso di sinistri, il conducente come oggi o il produttore della vettura? Broggi non ha una risposta certa, ma dal suo punto di vista saranno molte le cose che cambieranno. In prospettiva "le auto non saranno nemmeno più di proprietà, ci sarà un vero car sharing gestito da società specializzate, che ovviamente avranno in carico anche la parte assicurativa oltre a quella manutentiva".

Le persone non hanno ancora colto fino in fondo il cambiamento che porterà questa tecnologia, ecco perché le auto a guida autonoma andrebbero fatte provare e dovrebbe esserci una normativa per regolarne la circolazione fin da ora. Quando l'auto guiderà del tutto da sola ci verrà a prendere e ci porterà a destinazione, non starà parcheggiata in strada ad aspettarci, e in questo modo sarà più efficiente.

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La questione assicurativa è tutta da vedere, ma a rigore di logica fintanto che sarà richiesto che il guidatore sia attento alla strada e pronto a intervenire la responsabilità di un eventuale sinistro sarà sua. Più che altro quella che si aprirà con le auto a guida totalmente autonoma sarà la questione etica. Quando noi siamo alla guida in casi di emergenza prendiamo decisioni d'istinto: nessuno ci ha insegnato come evitare un ostacolo che si trova improvvisamente in mezzo alla strada, agiamo d'istinto. Il computer invece è programmato, e questa differenza è sostanziale perché "sarà il primo caso nella storia in cui un computer potrà prendere autonomamente decisioni sulla vita e la morte. Finora non è mai successo".

"Pensiamo per esempio al caso in cui un bambino arrivi improvvisamente in mezzo alla strada e si debba decidere se investirlo o sterzare e buttarsi già da un burrone. Noi agiremmo d'istinto, il computer dovrà sostanzialmente decidere un omicidio: dovrà essere programmato per mettere a repentaglio la nostra vita o quella del bambino". Un caso estremo certo, ma è un problema che "tutti abbiamo capito che esiste, e per il quale non abbiamo ancora una soluzione". Averlo individuato è un passo avanti importante, adesso bisogna fare il resto.

Quello che pare certo è che creare un'auto a guida autonoma non implica solo conoscenze in ambito meccanico, ma è "un'attività fortemente trasversale" che va dall'informatica in tutte le sue declinazioni dalla legislazione, all'etica: un lavoro che richiede moltissime figure specializzate, per questo in VisLab i posti di lavoro continuano ad aumentare.

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