La promessa non mantenuta del 5G è stata una delle delusioni tecnologiche più discusse degli ultimi anni. Quando questa tecnologia veniva annunciata, si parlava di scenari futuristici: operazioni chirurgiche eseguite a distanza, veicoli autonomi in costante comunicazione tra loro, città intelligenti completamente interconnesse. Eppure, nonostante tutti abbiano ormai il simbolo 5G sul proprio smartphone, quella rivoluzione attesa non si è concretizzata. La ragione è semplice quanto sconosciuta ai più: quello che stiamo utilizzando quotidianamente non è il vero 5G.
Come sottolinea Riccardo Mascolo, Head of strategy di Ericsson, "la tecnologia attualmente diffusa in Italia e in gran parte d'Europa è il cosiddetto 5G NSA, ovvero non standalone". Si tratta essenzialmente di una versione potenziata del 4G, una sorta di turbo applicato alla vecchia infrastruttura esistente. Il 5G autentico, quello denominato Stand Alone, rimane ancora un miraggio per il continente europeo, che accumula un ritardo preoccupante rispetto ad altre aree del pianeta. Il problema principale è di natura economica: mancano i capitali necessari per gli investimenti infrastrutturali.
Mascolo spiega come il passaggio intermedio del 5G non standalone sia stato un compromesso tecnico. "Questa soluzione ibrida si appoggia ancora alla rete di segnalazione 4G per funzionare, pur riuscendo a sfruttare parzialmente il nuovo spettro frequenziale per offrire maggiore capacità. Tuttavia rimane una connessione best effort, incapace di garantire le prestazioni differenziate che caratterizzano il vero 5G".
Il salto qualitativo fondamentale dello Stand Alone risiede in un concetto specifico: la connettività differenziata. È come avere una rete condivisa tra lo smartphone, un'automobile connessa, e una clinica che esegue procedure mediche delicate. Come si può garantire che ciascun utilizzo riceva la banda e la priorità adeguate? La risposta si chiama network slicing, letteralmente "affettare la rete".
"Questa tecnologia permette di creare reti virtuali end-to-end all'interno di un'unica infrastruttura fisica, ciascuna ottimizzata dinamicamente per specifici casi d'uso. Non si tratta solamente di velocità di trasmissione, ma di caratteristiche complesse come latenza, sicurezza e affidabilità". Ad esempio, un'applicazione di realtà aumentata necessita di latenza minima per evitare la nausea nell'utente, mentre i sistemi basati su intelligenza artificiale richiedono principalmente grande capacità di trasmissione dati.
Un gap considerevole
Il divario tra Europa e resto del mondo è concreto. Paesi come Cina, Stati Uniti e India vantano tassi di penetrazione del 5G standalone che raggiungono il 90%, mentre l'Europa arranca al 4%, con l'Italia che in alcune zone scende addirittura al 2%. Questa disparità tecnologica si traduce direttamente in uno svantaggio competitivo per imprese e cittadini europei, aggravando una situazione già critica per quanto riguarda l'innovazione tecnologica continentale.
Il paradosso europeo è evidente: da un lato consumatori abituati a pagare pochissimo per la connettività mobile grazie a una guerra dei prezzi senza quartiere tra operatori, dall'altro aziende di telecomunicazioni prive dei capitali necessari per investire nelle nuove infrastrutture. Quello che appare come un vantaggio per l'utente finale nel breve termine rischia di trasformarsi in un ritardo strutturale difficilmente recuperabile.
Ma il 5G Stand Alone non è pensato per migliorare l'esperienza di chi scorre TikTok o legge notizie online. Il suo valore si esprime nel mondo professionale, "nel settore B2B, nelle applicazioni industriali avanzate". Il porto di Livorno, ad esempio, ospita un progetto pilota di logistica 4.0 completamente dipendente da questo tipo di connettività. La moderna logistica automatizzata, con i suoi flussi di dati massicci e la necessità di trasmissione in tempo reale, semplicemente non può esistere senza una rete che garantisca prestazioni elevate e costanti.
Gli esempi concreti non mancano. A Louisville, in Texas, Ericsson gestisce un centro di produzione di stazioni radiobase completamente automatizzato che sfrutta una rete 5G standalone per coordinare droni, veicoli semoventi e sistemi di realtà aumentata per i controlli qualità, integrando 24-25 diversi casi d'uso simultaneamente. L'operatore finlandese Elisa ha implementato slice di rete differenziate per eventi di Formula 1, offrendo agli spettatori contenuti video interattivi personalizzati in base al prezzo del biglietto, mentre riserva capacità dedicate per le operazioni di sicurezza pubblica.
Anche le infrastrutture pubbliche italiane necessitano urgentemente di questa evoluzione tecnologica. I treni ad alta velocità, paradossalmente, utilizzano ancora il GSMR, un sistema di comunicazione obsoleto che spiega perché la connettività a bordo della Freccia Rossa rimanga così insoddisfacente. Ogni cambio di antenna durante lo spostamento provoca interruzioni di servizio, rendendo impossibile utilizzare il viaggio come estensione del proprio ambiente lavorativo.
Le ferrovie europee, incluse quelle italiane, stanno ora pianificando la transizione verso lo standard FRMCS (Future Railways Mobile Communication System), basato su tecnologia 5G. Questa evoluzione non migliorerà soltanto l'esperienza dei passeggeri, ma rivoluzionerà la gestione stessa dell'infrastruttura ferroviaria, consentendo monitoraggio e controllo in tempo reale su tutta la rete.
Le applicazioni nella sicurezza pubblica rappresentano un altro ambito trasformativo. Forze dell'ordine, vigili del fuoco e personale sanitario operano tuttora con protocolli che permettono quasi esclusivamente comunicazioni vocali. La trasmissione in tempo reale di video, dati biometrici e flussi da droni consentirebbe interventi più efficaci ed efficienti, potenzialmente riducendo la necessità di incrementare costantemente il personale senza risolvere i problemi alla radice.
Oltre alle applicazioni concrete, il 5G standalone abilita un fenomeno economico completamente nuovo: l'API economy. Una rete 5G standalone è programmabile, aprendo possibilità inedite per sviluppatori e imprenditori. Iniziative come Open Gateway dimostrano come questa infrastruttura possa diventare piattaforma per nuovi modelli di business, fonti di ricavo innovative e forme imprenditoriali prima impossibili.
La convergenza di tre tecnologie mature rappresenta un momento potenzialmente rivoluzionario. Il 5G standalone connette persone, dispositivi e infrastrutture; il cloud centralizza e distribuisce l'elaborazione; l'intelligenza artificiale valorizza i dati e automatizza i processi. Questa sinergia offre a ogni settore industriale la possibilità di applicare innovazioni dirompenti, "a condizione che si trovino gli investimenti necessari per realizzare l'infrastruttura di base". Il potenziale è alto, ma l'Europa deve decidere se vuole partecipare a questa rivoluzione o limitarsi a osservarla dall'esterno.