Come accennato, l'esperienza è stata senz'altro positiva. Immagine pressoché sempre fluida e, solo per pochi secondi e per qualcuno dei partecipanti, quasi impercettibilmente a scatti. Stesso dicasi per l'audio.
Anche gli accessori, peraltro, fanno la differenza e, non a caso, Vidyo ha sviluppato partnership con i principali fornitori di dispositivi audio e video, al fine di consentire loro l'ottimizzazione dei propri apparati.
Tra questi la citata Logitech, la cui webcam o, meglio, la ConferenceCam BCC950 si è dimostrata piuttosto comoda.
Dotata di una base che le impedisce di essere attaccata al monitor per una ripresa di fronte, la BCC950 è però ottima per realizzare mini-riunioni, potendo inquadrare anche l'intera stanza o, più precisamente, fino a quattro persone.
Senza la staffa aggiuntiva, inoltre, l'apparecchio può essere posizionato in basso di fronte al monitor, ottenendo comunque una visuale frontale, quando l'interlocutore è unico.
Come ci ha spiegato Massimiliano Carlesi, B2B Sales manager di Logitech, le soluzioni di quest'ultima sono ispirate al "new office". L'ufficio è un costo importante per le imprese e la possibilità di organizzare il lavoro in spazi ridotti grazie al telelavoro e alla mobility rappresenta un fattore dal forte impatto operativo.
Massimiliano Carlesi, B2B sales manager di Logitech
Le soluzioni Logitech sono indirizzate a favorire questa evoluzione. Nello specifico la ConferenceCam BCC950 è caratterizzata da: elevata qualità ottica, alta definizione 1080p, On board encoding H.264 (che quindi scarica il pc da ulteriori oneri d'elaborazione), panning da 180 x 90 gradi di rotazione e zoom, sensori della luce con regolazione automatica della luminosità.
Al riguardo, Carlesi sottolinea la capacità di "gestire il controluce o la scarsità di luce nel locale" e la componente audio.
La BCC950, infatti, fornisce supporto voce full duplex e dispone di microfono e altoparlanti integrati con abbattimento e cancellazione del rumore.
Per la nostra conferenza, però, l'audio era affidato all'auricolare Voyager Legend UC di Plantronics, la cui filosofia, improntata allo "smarter working" mette al centro le persone, come ci ha spiegato la marketing manager italiana, Ilaria Santambrogio.
Ilaria Santambrogio, marketing manager Plantronics Italia
Il video avvicina molto gli interlocutori, ma la comunicazione corporea conta per il 55%, il resto, che non è poco, è comunicazione verbale.
"La voce diventa determinante nella comunicazione virtuale – ha affermato Santambrogio – e supplice in parte al corpo, variando nel tono, nella potenza, nel ritmo, nelle pause".
La voce è sempre più importante anche perché, come dimostra un'indagine citata dalla stessa marketing manager, durante le conference call sono frequenti le distrazioni: addirittura un 23% non è attento, il 27% fa altro o anche altro, il 13% pensa ad altro.
Plantronics si è focalizzata sulla voce e ha sviluppato tecnologie e soluzioni specifiche. In particolare, tecnologie per l'intellegibilità della voce, che considerano le parole nelle diverse lingue, in modo da realizzare una generazione di auricolari "intelligenti".
Plantronics Voyager Legend UC
Il Voyager Legend UC si è dimostrato notevole dal punto di vista della qualità di ricezione. Lo abbiamo usato con il cellulare via Bluetooth, per verificare dall'altro lato la capacità di riduzione del rumore durante lo speech, restando sorpresi dal silenzio avvertito.
L'intelligenza dei dispositivi Plantronics comprende anche la dotazione di sensori che riconoscono quando l'auricolare è indossato.
Gli auricolari come il Legend sono inoltre multipoint, cioè consentono di effettuare le connessioni con più dispositivi: all'arrivo di una chiamata, l'assistente vocale avviserà su quale dispositivo è arrivata (per esempio, dal pc o dallo smartphone o da quale smartphone).