Aruba inaugura due nuovi data center per lo sviluppo dell’offerta cloud

L’azienda ha ampliato il Global Cloud Data Center creando due nuovi data center che portano la superficie occupata 200.000 mq.

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a cura di Dario Orlandi

Due nuovi data center a basso impatto ambientale e un auditorium sono stati aperti ufficialmente da Aruba all’interno del Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Le nuove strutture ampliano la superficie complessiva del sito, nato nel 2017, fino a raggiungere i 200.000 mq.

La posizione di questo nuovo polo è strategica, non soltanto perché si trova inserito in uno dei gangli più vitali del tessuto socioeconomico italiano, ma perché Aruba ha in questa zona una serie di infrastrutture pensate per garantire la massima sostenibilità ambientale, tra cui una centrale idroelettrica che sfrutta l’acqua del vicino fiume Brembo.

Un progetto sostenibile

La progettazione ha previsto anche lo sfruttamento di pozzi geotermici per la dissipazione del calore e l’installazione di un’ampia superficie di pannelli fotovoltaici; per il futuro sono previsti ulteriori investimenti nei sistemi idroelettrici, per rendere sempre più sostenibile questo campus e garantire a cascata una riduzione dell’impronta di carbonio anche ai clienti che decideranno di collocarvi i loro dati e le loro applicazioni.

Già oggi, comunque, gli investimenti sono stati ingenti: il nuovo sito è infatti costato 500 milioni di euro, ma l’area (che in passato ospitava una fabbrica tessile) offre ulteriore spazio per eventuali futuri ampliamenti, seguendo i bisogni di un mercato in crescita impetuosa.

L’obbiettivo di Aruba, infatti, è cavalcare e favorire la trasformazione digitale del Paese, offrendo lo spazio e la potenza necessaria per le esigenze di migrazione sul cloud dei flussi di lavoro delle aziende italiane ed europee.

Stefano Cecconi, Ceo di Aruba, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di poter presentare ufficialmente due nuovi Data Center di ultima generazione che contribuiranno alla trasformazione digitale del Paese. Progettiamo i nostri campus tecnologici non solo con l’obiettivo di renderli a prova di futuro, ma anche di essere il più possibile ecosostenibili, così da minimizzare l'impatto ambientale, efficientare i consumi - nel pieno rispetto degli standard di affidabilità e sicurezza - e conseguire i massimi livelli di certificazione”.