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Bending Spoons ha comprato AOL

Bending Spoons acquisisce AOL dopo aver ottenuto un finanziamento di 2,8 miliardi di dollari dalla società di investimento americana.

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Avatar di Marco Pedrani

a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

Pubblicato il 30/10/2025 alle 09:10

La notizia in un minuto

  • Bending Spoons acquisisce AOL entro fine anno grazie a un finanziamento di 2,8 miliardi di dollari, aggiungendo il celebre portale alla collezione che include Evernote, MeetUp e WeTransfer
  • Il CEO Luca Ferrari promette investimenti significativi e rassicura sulla continuità del servizio, sottolineando che l'azienda non ha mai venduto nessuna delle piattaforme acquisite
  • L'approccio operativo della società italiana ha sollevato preoccupazioni per i tagli al personale e aumenti di prezzi post-acquisizione, ma rappresenta un caso di successo imprenditoriale nel settore delle piattaforme digitali
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

L'azienda italiana Bending Spoons si prepara ad aggiungere un altro tassello importante alla sua collezione di piattaforme digitali: AOL, il celebre portale che ha segnato la storia di Internet. L'acquisizione, che dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno, arriva dopo che la società con sede a Milano ha ottenuto un finanziamento di 2,8 miliardi di dollari. Si tratta dell'ennesima operazione di una strategia espansiva che negli ultimi anni ha portato Bending Spoons ad accaparrarsi nomi come Evernote, MeetUp, WeTransfer e, prossimamente, anche Vimeo.

La storia di AOL negli ultimi vent'anni è certamente travagliata: da gigante che negli anni Novanta era sinonimo stesso di accesso a Internet, ha vissuto una serie di acquisizioni e fusioni che ne hanno drasticamente ridimensionato il ruolo. La fusione con Time Warner nel 2001, all'epoca salutata come un'operazione rivoluzionaria, si rivelò un disastro finanziario. Successivamente, nel 2015, Verizon acquistò la compagnia per 4,4 miliardi di dollari, unendola poi a Yahoo per creare Oath, un nome che non è mai davvero entrato nell'immaginario collettivo.

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Nel 2021 è arrivata la cessione al fondo di private equity Apollo Global Management per circa 5 miliardi di dollari, con AOL che finiva sotto l'ombrello di Yahoo. Oggi il marchio continua a offrire servizi di posta elettronica e un portale web, anche se di recente ha chiuso definitivamente il servizio di connessione dial-up che per oltre trent'anni aveva caratterizzato la sua offerta, con quel tipico suono di connessione che ha accompagnato milioni di utenti nel loro primo approccio alla rete.

Bending Spoons non ha mai venduto un'azienda acquisita

L'approccio di Bending Spoons alle acquisizioni ha suscitato qualche preoccupazione nel settore. La società italiana ha dimostrato negli anni un modello operativo aggressivo: dopo l'acquisto di diverse piattaforme sono seguiti tagli del personale e, in alcuni casi, aumenti dei prezzi per gli utenti. Questo schema ha fatto sorgere interrogativi sul futuro destino di AOL e dei suoi servizi, soprattutto considerando che il portale mantiene ancora una base di utenti fedeli nonostante il calo di popolarità rispetto ai suoi anni d'oro.

Tuttavia, il CEO di Bending Spoons, Luca Ferrari, ha voluto rassicurare gli utenti con dichiarazioni piuttosto nette. Nel comunicato stampa che annuncia l'acquisizione, Ferrari sottolinea che la sua azienda investirà in modo significativo per aiutare il prodotto e l'attività a prosperare. Ma la promessa più importante riguarda la continuità: l'amministratore delegato ha tenuto a precisare che Bending Spoons non ha mai ceduto alcuna delle società acquisite, impegnandosi a servire la vasta e fedele clientela di AOL per molti anni a venire.

L'ascesa di Bending Spoons rappresenta un caso interessante di come un'azienda del nostro paese stia costruendo un piccolo impero nel settore delle piattaforme digitali, spesso acquisendo marchi che hanno fatto la storia del web, ma che necessitano di una ristrutturazione strategica. La capacità dell'azienda di ottenere finanziamenti così importanti dimostra la fiducia che il mercato ripone nel suo modello di business, nonostante le critiche legate alla gestione post-acquisizione. Resta da vedere se AOL, con il suo carico di nostalgia e di sfide contemporanee, potrà davvero conoscere una rinascita sotto la guida italiana o se questa sarà solo l'ennesima tappa di un viaggio ancora da definire.

Fonte dell'articolo: www.theverge.com

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