Big Data Survey: crescono i progetti secondo Jaspersoft

Il sondaggio condotto su circa 1.600 membri della community open source collegata a Jaspersoft mostra un aumento dell'impegno nei progetti e una minor confusione.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Aggiornato il sondaggio sui Big Data, lanciato per la prima volta nel 2012 sulla community degli utenti di Jaspersoft, la nota soluzione di Business Intelligence disponibile anche in versione gratuita open source.

Le domande indagavano il grado di utilizzo dei Big Data nel processo decisionale delle aziende e le risposte sono arrivate in massima parte dagli sviluppatori (60%). Il primo risultato evidente è la crescita dell'impegno nei progetti, anche se il 42% ha risposto di essere ancora in fase sperimentale o di star effettuando una ricerca generica. Il 36% ha indicato di avere un'iniziativa Big Data già finanziata, mentre era il 15% nel sondaggio di 14 prima.

"Quello che stiamo verificando all'interno della nostra community è una migliore comprensione dei Big Data e una più forte volontà di impegnarsi nei progetti", afferma Brian Gentile, CEO di Jaspersoft, che continua "Il sondaggio suggerisce che i progetti Big Data sperimentali sono in aumento, mentre le iniziative finanziate continuano ad aumentare man mano che gli strumenti e la comprensione dei Big Data maturano".Del totale di chi ha risposto al sondaggio e che ha progetti Big Data in corso (56%), il 32% sono in fase di sviluppo o di produzione, mentre il 23% sono nello stadio di pianificazione. Riguardo ai deployment noti, nel 66% dei casi sono on-premises, con il 34% nel cloud.

Lo studio rivela che la confusione e l'assenza di motivi di business sono meno utilizzate come ragioni per non perseguire progetti Big Data.

Per chi non ha piani, le ragioni sono tutte in calo rispetto alla precedente consultazione: coloro che avevano sostenuto "non capisco i Big Data" è al 27%, con una riduzione  del 47% rispetto ad agosto 2012; "nessuna giustificazione di business" è la scusa ancora per il 20%, ma è diminuita del 56% rispetto al 2012; "la maggior parte dei dati sono strutturati e relazionali", vale ancora per il 33%, meno 19% dal 2012; "non sono utilizzabili con le mie applicazioni" è invece ancora la "scusa" per il 23%, come era già 14 mesi fa. Altri dati emersi sono riportati di seguito.

Sorgenti di dati più utilizzate

  • CRM: 40%;
  • applicazioni finanziarie: 38%;
  • eCommerce: 27%;
  • POS al dettaglio: 15%;
  • Supply Chain Management: 14%;
  • Gestione capitale umano: 12%;
  • Gestione del ciclo di vita dei prodotti: 11%;
  • Support Case Logic: 10%;
  • tracking dei bug: 9%;
  • altro: 7%.

Data Store più diffusi

  • Database relazionali: 56%;
  • MongoDB: 23%;
  • Database analitici: 14%;
  • Hadoop HDFS: 12%;
  • Hive: 4%.

Principali casistiche di utilizzo dei Big Data

  • Analisi clienti (churn, segmentazione, etc.): 48%;
  • analisi customer experience: 45%;
  • analisi dei rischi: 37%;
  • analisi delle minacce: 30%;
  • analisi della conformità normativa: 28%;
  • ottimizzazione campagne: 26%;
  • targeting geografico: 23%;
  • analisi delle frodi: 22%;
  • analisi della percezione del brand: 16%;
  • ottimizzazione del product placement: 16%;
  • altro: 9%;
  • scoperta farmaci: 1%.