Come migrare le applicazioni dal Legacy a reti Ethernet/IP

Raisecom ha rilasciato il dispositivo iTN221, una soluzione compatta ed economica per l'accesso a reti multiservizi e la migrazione da Legacy a reti a pacchetto

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a cura di Giuseppe Saccardi

Le reti di aziende di Utility e di Carrier che gestiscono applicazioni mission critical si trovano in molti casi a supportare dispositivi legacy a basse velocità che devono essere manutenuti e supportati anche quando a livello di core della rete si dispone di una infrastruttura ad alta capacità e velocità che è stata migrata verso una tecnologi a basso costo quale è Ethernet e IP.

Una soluzione al problema, parimenti economica, ha evidenziato Raisecom, società rappresentata in Italia da CIE Telematica, è stata data dall'azienda specializzata in apparati di rete e di accesso con il rilascio del dispositivo iTN221.

L'apparato che permette di supportare i dispositivi legacy e trasportarne il traffico su tratte di rete di nuova generazione, e inoltre di garantire i requisiti di resilienza richiesti da reti mission critical.

Raisecom iTN221 JPG

Raisecom iTN221

In pratica, ha illustrato Luigi Meregalli, general manager di CIE Telematica, l'iTN221 è una piattaforma di accesso multiservizio sia TDM che a pacchetto con caratteristiche di compattezza e economicità di acquisto e di esercizio che ne permettono l'installazione in un ampio numero di ambienti.

Le caratteristche di apparato "rugged" ne permettono poi l'installazione in ambienti fisici con un range di temperatura che va da -25 a 60 gradi. Ha un fattore di forma di 1,5 unità rack e può trasportare contemporaneamente traffico legacy, voce, E1, Ethernet o applicazioni di teleprotezione su SDH o a pacchetto (MPLS-TP).

Elevate anche le caratteristiche di resilienza, a standard APS 1+1/SNCP per quanto concerne la protezione dei path per SDH e LAG/G.8031 e G.8032 per PTN.

Robusto l'equipaggiamento per le connessioni di rete che lo caratterizza. L'apparato supporta sino a due connessioni a 1G e/o due uplink STM-1/4, oltre a disporre di una funzione built-in PDH, di una matrice di connessione non bloccante e di funzionalità TDM pseudo-wire laddove serva migrare i servizi da TDM a Ethernet/IP/MPLS.

Dispone anche di tre slot di servizio in cui è possibile inserire svariate tipologie di schede. Tra queste, schede voce (FXS/FXO/E&M), Ethernet (GE/FE), C37.94, 64K codirezionale, Dati V35/x21, RS232/RS485 e altre.

"Il dispositivo iTN201 può essere proficuamente adottato per ridurre Capex e Opex e realizzare una infrastruttura che può scalare sia in capacità che permettere la migrazione di altri servizi su una infrastruttura a pacchetto senza dover fare ulteriori investimenti", ha commentato Meregalli.