Complessità crescente del cloud ed esplosione dei dati: le moderne sfide dei CIO

I CIO di tutto il mondo si trovano ad affrontare nuovi rischi derivanti dalla complessità dei sistemi moderni e dall'enorme volume di dati in circolazione.

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a cura di Marina Londei

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La diffusione del cloud e l'aumento della complessità degli ambienti tecnologici sta creando nuove sfide per i CIO che si trovano a dover affrontare nuovi rischi derivanti dall'enorme volume di dati e stack tecnologici eterogenei di difficile gestione.

Nel suo ultimo Global CIO Report Dynatrace ha coinvolto i responsabili delle infrastrutture dati aziendali per scoprire quali sono gli ostacoli principali alla corretta digitalizzazione delle aziende e come i CIO possono rispondere alle crescenti complessità degli ambienti e garantire maggiore sicurezza.

La complessità del cloud-native

I moderni stack tecnologici sono composti da una gamma sempre più ampia di piattaforme e tecnologie, e ciò rende più difficile identificare i rischi. Le imprese stanno puntando su tecnologie cloud-native come i container, il multicloud, Kubernetes e il cloud ibrido.

Stando ai dati report, in media gli stack sono composti da 7 diversi sistemi, e una singola transazione usa circa 35 tecnologie differenti dall'inizio alla fine. 

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Dynatrace CIO

Il 77% dei CIO intervistati ha affermato che il proprio ambiente IT cambia almeno una volta al minuto (in termini di applicazioni e servizi utilizzati), e nel 29% dei casi si registra almeno un cambiamento al secondo. 

Questi risultati evidenziano quanto sia diventato difficile garantire l'efficienza dei processi e la sicurezza delle infrastruttura. A ciò si aggiunge l'esplosione incontrollata di dati prodotti dai processi; non a caso, il 71% dei CIO, anche quelli appartenenti a grandi realtà mondiali, ha affermato che il volume di dati prodotto dalle infrastrutture moderne supera la capacità umana di gestione.

Il problema dei silo

L'introduzione di architetture distribuite ha provocato la diffusione di silo di dati: ogni tecnologia che compone l'ambiente aggiunge il proprio strumento di monitoraggio, il quale richiede competenze diverse per interpretare i dati e fornisce insight soltanto sullo strato dello stack in cui si trova.

La conseguenza è che i team di monitoraggio devono raccogliere e confrontare manualmente i dati per ricostruire l'accaduto. L'indagine Dynatrace riporta che in media le organizzazioni usano 10 strumenti di monitoraggio, pur avendo solo il 9% di visibilità end-to-end su tutto lo stack.

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Queste complessità rendono difficile lavorare in modo efficiente e rallentano l'innovazione, oltre a esporre l'azienda a rischi di sicurezza. I team fanno fatica a estendere l'osservabilità sui sistemi sia perché ci sono troppi strumenti di monitoraggio, sia perché lo strato di archiviazione dei dati non riesce ad adattarsi al volume di metriche da acquisire.

Anche l'analisi dei log sta diventando meno efficace: i team non riescono a eseguire query sui dati e conservarne il contesto. Questo succede soprattutto perché le organizzazioni si stanno affidando a un'archiviazione di tipo "cold storage", cioè su dispositivi non connessi a internet e con costi minori. 

Rispetto a un'archiviazione "hot storage", più costosa, il "cold storage" influisce negativamente sulla visibilità e sulla velocità dei dati, perché questi non possono più essere interrogati.

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Oggi i team riescono ad accedere solo al 10% dei dati di osservabilità per eseguire le analisi, e il 63% dei CIO ha affermato che il costo e i ritardi dovuti alla reindicizzazione e al ripristino dei dati archiviati rendono difficile ottenere il valore dalle informazioni. 

Per il 57% degli intervistati, la maggior parte dei dati di osservabilità e sicurezza non è disponibile per l'analisi su richiesta.

L'automazione per gestire la complessità dei sistemi

Per risolvere i problemi dei moderni stack tecnologici occorre fare affidamento all'automazione delle operazioni e della sicurezza, seguendo un approccio di AISecOps.

La soluzione è scegliere una piattaforma end-to-end che garantisca completa osservabilità delle applicazioni, in grado di acquisire tutti i dati di contesto e di consentire analisi avanzate basate su IA.

I CIO sono d'accordo su questo approccio: il 93% di essi è convinto che l'automazione e l'AIOps diventeranno sempre più importanti per affrontare la complessità dei sistemi e mitigare gli effetti della carenza di talenti. 

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Tra i principali vantaggi dell'automazione citati dagli intervistati ci sono le prestazioni migliorate delle applicazioni (66%), una gamma più ampia di risposte per l'osservabilità dello stack (57%), maggiore sicurezza delle applicazioni (39%) e maggiore efficienza IT con conseguente riduzione dei costi (28%).

Scegliere una piattaforma unificata consente ai team di rispondere più facilmente alle minacce e ottimizzare la gestione dei sistemi, ottenendo vantaggi in termini di costi, innovazione e produttività.