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Data Center, Sicurezza e IoT nel futuro di Avnet

Il distributore fa il bilancio a metà esercizio e raccoglie le soddisfazioni dalle aree che compongono la propria offerta, tra data center, opensource, formazione e sicurezza. Con gli occhi puntati sull'Internet of Things

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a cura di Loris Frezzato

Pubblicato il 26/02/2015 alle 09:06 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 09:57

Tempo di bilanci per Avnet Technology Solutions, che a metà del proprio anno fiscale tira le somme con soddisfazione sia a livello worldwide, sia nel mercato locale. Un secondo trimestre che su scala globale ha portato Avnet a cubare 7,6 miliardi di dollari, con un incremento pari all'1,8% all'anno.

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Un fatturato che il gruppo Avnet distingue nelle sue due anime: Avnet Electronics Marketing, dedita ai componenti elettronici, e Avnet Technology Solutions, quest'ultima focalizzata sulla distribuzione a valore in ambito ICT, che ha registrato un incremento del 29%, raggiungendo i 3,1 miliardi di dollari, di cui 856,8 milioni in Emea.

"Un trimestre e un semestre molto positivo - commenta Andrea Massari, country manager di Avnet Technology Solutions per l'Italia -  pur in uno scenario economico incerto, con crescite importanti a conferma che stiamo investendo nelle aree giuste. Ottima la performance in Emea e l'Italia è stata la country che è cresciuta di più, a riprova dei benefici di appartenere a un grande gruppo".

Andrea Massari - country manager di Avnet Technology Solutions per l'Italia

Una crescita, quella locale, che ha interessato trasversalmente tutti i vari settori "con le aree della nostra offerta che sono sempre più integrate tra di loro - riprende Massari -. Buoni i risultati sul fronte data center, come anche lo storage, trainato da un mercato che vede crescenti esigenze di gestione dei dati. Crescite nella parte networking e quella di computing e anche su opensource, quest'ultimo con incrementi a doppia cifra, mostrando potenziali elevati, con il nostro Paese ancora indietro rispetto alle altre country, ma con un numero sempre crescente di partner che vi si stanno focalizzando".

"A queste aree si aggiunge poi quella della sicurezza, che pur appena approcciata ha dato buoni risultati, e la formazione, fiore all'occhiello della nostra offerta di servizi, che recentemente si è arricchita con l'accordo con Ibm, di cui siamo riconosciuti centro di formazione ufficiale, con risultati ben oltre le previsioni. Si tratta di corsi che eroghiamo sia nei confronti del canale sia di utenti finali che ci chiedono consulenza e piani di studio per la formazione del personale". 

E pur a metà del proprio esercizio, il distributore già ha ben chiare le linee guida su cui concentrerà le proprie energie nel prossimo anno fiscale, a partire dalla Security, area per la quale è stata da poco varata un'apposita Business Unit "Un ambito certo non facile - ammette Massari -, che fino a oggi è stato affrontato dal mercato in maniera molto specialistica, mentre i nuovi ambienti come il BYOD, la mobility o i Social Media, la vorrebbero più trasversale. Abbiamo perció voluto creare una nuova divisione con persone dedicate, a livello locale, che siano di supporto sia al rivenditore sia al vendor, ossia attraverso dei veri e propri competence center costituiti da persone di business development e sales engineer, e, ovviamente, con una struttura molto sbilanciata verso il canale".

Per ora l'offerta security di Avnet si focalizza su due brand principali: Cisco e Rsa, supportandoli a guadagnare quote di mercato e a portare il tema della sicurezza a quei rivenditori che si occupano di data center. Obiettivi cui contribuiranno anche dei laboratori demo a livello nazionale, a disposizione dei rivenditori.

Sul fronte del Data Center, gli sforzi vanno nella direzione dell'integrazione verso un unico rack. "Ci sono sul mercato architetture definite dai vendor, come Vspex, su cui i rivenditori possono operare - riprende il country manager -. Poi ci sono architetture integrate dai vendor, come VCE, che è tornata a investire in Italia con il passaggio preponderante a Emc. E ora è arrivato il momento di passare dalle architetture convergenti a quelle iperconvergenti, con un concetto di "brick box" che contiene tutte le componenti di storage, networking e virtualizzazione".

"Mattoni che si uniscono e che riescono a scalare dimensioni anche consistenti, in un'ottica molto software defined, assicurando il massimo della flessibilitá, aggiungendo solo potenza, visto che è giá tutto pronto. Ed è quanto si colloca nel nostro concetto di "Elastic Cloud". Dove si affaccia sempre più in concreto un cloud ibrido, con le nuove architetture di data center che consentono di implementare servizi cloud senza richiedere grossi investimenti iniziali".

"Un nuovo concetto di data center con una logica di licensing, che consente finalmente al canale di fare quella trasformazione che il mercato richiede. Stiamo, infatti, assistendo a uno spostamento delle strategie dei vendor verso un concetto di pay on demand e non di acquisizione licenze, con i dealer che pagano un servizio e non investono in architetture, investendo su numero di macchine virtuali o di backup che offre poi ai clienti. Un valido stimolo al canale a investire sul cloud e su questo offrire servizi ai loro clienti".

Quindi, poi, l'attenzione andrà anche al tema dell'Internet of Thing, che Massari prevede diventerá velocemente pervasivo: "Con risvolti enormi sul lato business oltre che su quello dell'utenza personale. Aumenteranno i dispositivi che generano dati, creando necessitá incredibili di storage e di elaborazione. Oltre a rendere necessario l'affrontare il tema della sicurezza, visto che non sará solo l'umano che entra nel sistema, ma migliaia di dispositivi che cercano di entrare nel Data Center".

"L'IT dovrá entrare in oggetti che oggi non sono predisposti, e il nostro gruppo si offre per collaborare anche tra le due divisioni, proprio per fungere da riferimento per il canale dell'IT e data center e quello delle componentistiche che fanno comunicare gli oggetti. Due canali diversi che dovranno presto convergere".

Infine, ribadita l'attenzione verso la formazione, che vedrà crescere la parte Ibm e a cui presto si aggiungerà anche quella di Lenovo. 

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