Data Protection e Disaster Recovery tutto in uno con Fujitsu

Quali sono i punti chiave per realizzare una efficiente e sicura infrastruttura di backup e di disaster recovery? Lo spiega Cristian Antonucci, IT Architect di Fujitsu

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a cura di Giuseppe Saccardi

Il tema della Data Protection risponde ad un bisogno primario in un mondo in cui alla dematerializzazione dei documenti si aggiunge anche quella degli oggetti. Un tipico esempio è il Data Center, in cui i server sono virtuali, così come lo storage, mentre tutto il resto dell'infrastruttura viene disegnata e gestita tramite software.

Un secondo tema che caratterizza questo momento evolutivo è il forte trend di crescita dei dati e, come nel caso dei Big Data, di correlare le informazioni in modo da trarne utili informazioni per la pianificazione del business.

Quello che ne deriva, evidenzia Cristian Antonucci, IT Architect per le soluzioni storage e backup di Fujitsu, è che l'esigenza di un efficace backup è sempre più sfidante e deve affrontare il problema derivante dalla necessità di realizzare copie di un volume di dati sempre più ampio, ma farlo però con le medesime risorse, con lo stesso tempo disponibile e grossomodo con la medesima tecnologia.

Cristian Antonucci

Come risponde Fujitsu a queste problematiche? In estrema sintesi la strategia di Fujitsu è centrata sul rendere efficiente una infrastruttura IT. E' un obiettivo che persegue gestendo in primis in modo efficace e fortemente automatizzato i diversi dispositivi storage su cui viene effettuata la copia dei dati, sia che si tratti di dischi o nastri. 

L'approccio di Fujitsu ha come ulteriore punto di focalizzazione l'automazione della gestione in modo da ridurre al minimo l'intervento umano, che è quello che genera maggior problemi e che sovente è la causa di perdita di dati.

Dalla copia all'archiviazione

Correlato alla tematica della copia vi è quella dell'archiviazione, due aspetti dello storage che, spiega Antonucci, presentano significative differenze e a causa di tali differenze il mercato tipicamente propone soluzioni specifiche per l'una o l'altra delle attività.

Fujitsu ha invece optato per consolidare il tutto in un unico device e lasciare all'utente il decidere come impostare la policy del suo processo di copia, e cioè se movimentarlo attraverso una gerarchia di device o se copiarlo, il tutto però utilizzando la medesima infrastruttura.

Definita la policy del ciclo di vita del dato l'operazione avviene in automatico, con la possibilità in ogni caso di poterlo recuperare quando serve come se fosse online.

Deduplica e scalabilità

Un ulteriore requisito che caratterizza le infrastrutture per il backup, osserva Antonucci, consiste nel memorizzare i dati in modo efficiente eliminando le ridondanze. In sostanza, l'infrastruttura deve avere l'intelligenza di capire se il dato che viene scritto sia o meno già stato memorizzato da qualche parte. In caso affermativo è possibile memorizzare solamente l'indice al dato già esistente.

E' una funzione chiamata deduplica che trova nei dischi il suo device naturale, aspetto questo che evidenzia ulteriormente l'importanza di disporre di un mix delle diverse tecnologie e gestire in modo automatico l'allocazione dei dati in base al valore del dato e al tipo di funzionalità che vi viene abbinata.

Ottimizzare lo spazio permette di certo di risparmiare risorse ma viene pur sempre il momento in cui si deve far fronte alla crescita dei dati ed adeguare lo storage. In sostanza, un'infrastruttura deve essere nativamente scalabile e per permetterlo in modo automatico Fujitsu ha adottato un approccio orizzontale riferito come Hyperscale.

E' un approccio, osserva Antonucci, che solo di recente ha iniziato a diffondersi sul mercato per la sua flessibilità, ma che Fujitsu ha già a adottato per le sue soluzioni da oltre un decennio.