Da un lato le fonti rinnovabili, che continuano la loro espansione, dall'altro le tensioni geopolitiche, che ridisegnano gli equilibri commerciali. Nel mezzo, c'è il gas, che mantiene un ruolo cruciale non solo come combustibile di transizione, ma come garante della sicurezza energetica in scenari sempre più imprevedibili. I dati del Global Gas Report 2025, frutto della collaborazione tra Snam e International Gas Union, tracciano il profilo di un settore in evoluzione che affronta sfide inedite legate ai cambiamenti climatici e alla rivoluzione digitale.
L'espansione inarrestabile della domanda globale
L'anno appena concluso ha registrato una crescita della domanda mondiale di gas naturale pari a 78 miliardi di metri cubi, toccando quota 4.122 miliardi complessivi con un incremento dell'1,9% rispetto al 2023. Asia e Nord America si confermano i mercati più dinamici, trainati principalmente dalle esigenze della generazione elettrica che ha dovuto fare i conti con ondate di calore eccezionali durante i mesi estivi. Le proiezioni per il 2025 indicano un ulteriore balzo in avanti di 71 miliardi di metri cubi, pari a una crescita dell'1,7%, segnalando come la fame energetica globale non accenni a rallentare.
L'offerta ha risposto prontamente raggiungendo i 4.090 miliardi di metri cubi, mentre il commercio di gas naturale liquefatto ha celebrato l'undicesimo anno consecutivo di espansione con 555 miliardi di metri cubi scambiati. Stati Uniti, Qatar e Australia mantengono saldamente le posizioni di vertice tra gli esportatori, beneficiando di infrastrutture avanzate e posizioni geografiche strategiche.
Dinamiche regionali e nuovi equilibri
I primi sei mesi del 2025 hanno evidenziato dinamiche regionali contrastanti che riflettono le diverse priorità energetiche e condizioni economiche. L'Europa ha accelerato bruscamente gli acquisti con un incremento del 6,1%, probabilmente influenzata dalla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e rafforzare le riserve strategiche. Il Nord America ha mantenuto un ritmo più moderato ma costante con una crescita dell'1,5%, mentre l'Asia ha mostrato maggiore cautela rallentando gli acquisti a causa dei prezzi elevati e della crescente competizione europea sui mercati internazionali.
Le prospettive a medio termine vedono Cina e India protagoniste indiscusse della crescita della domanda energetica globale entro il 2030, affiancate dal Nord America come ulteriore motore dell'espansione. Tuttavia, nuove variabili stanno complicando il quadro: l'esplosione dei consumi legati ai data center per l'intelligenza artificiale e gli eventi climatici estremi stanno generando picchi di domanda energetica che mettono sotto stress i sistemi elettrici tradizionali.
Il pilastro della stabilità energetica
In un panorama dominato dall'intermittenza di eolico e solare, il gas naturale emerge come l'unica fonte matura e scalabile capace di garantire continuità e flessibilità ai sistemi elettrici moderni. Le batterie, pur migliorando rapidamente, non riescono ancora a compensare i lunghi periodi di "dunkelflaute" – quelle fasi prolungate caratterizzate dall'assenza di vento e sole – che possono mettere in ginocchio intere reti elettriche. Eventi estremi come siccità prolungate o ondate di calore eccezionali rendono il gas un'ancora di salvezza per la continuità degli approvvigionamenti.
La transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio non elimina quindi il ruolo del gas, ma lo trasforma. Le tecnologie per la riduzione delle emissioni lungo tutta la filiera stanno evolvendo rapidamente: dall'elettrificazione dei processi produttivi al perfezionamento dei sistemi di monitoraggio delle fughe, fino alle soluzioni avanzate di cattura e stoccaggio della CO₂ che i governi stanno sempre più considerando come strumenti indispensabili per raggiungere gli obiettivi climatici.
L'orizzonte dei gas verdi
Il futuro del settore passa inevitabilmente attraverso lo sviluppo dei gas a basse emissioni di carbonio. Il biometano rappresenta la soluzione più immediata, essendo già compatibile con le infrastrutture esistenti e beneficiando di politiche di sostegno sempre più diffuse, specialmente in Europa. L'idrogeno e i suoi derivati sintetici restano invece una sfida più complessa, frenati da costi ancora proibitivi e tecnologie non completamente mature.
Le tecnologie di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (CCUS) stanno guadagnando terreno con diversi progetti di grande scala già operativi, anche se rimane fondamentale semplificare i quadri normativi e accelerare gli investimenti per renderle competitive su larga scala. La combinazione di queste soluzioni innovative con le infrastrutture tradizionali del gas potrebbe rappresentare la chiave per conciliare sicurezza energetica e sostenibilità ambientale.
Investimenti strategici per il futuro
La stabilità del sistema energetico globale dipenderà dalla capacità di coordinare investimenti mirati in tre aree cruciali: forniture diversificate e affidabili, infrastrutture resilienti e sistemi di stoccaggio strategico. In un mondo scosso da crisi geopolitiche ricorrenti e fenomeni climatici sempre più imprevedibili, il gas naturale si posiziona non solo come combustibile di transizione temporaneo, ma come elemento strutturale della sicurezza energetica a lungo termine.
La sfida dei prossimi anni sarà bilanciare questa funzione di garanzia con gli imperativi della decarbonizzazione, sviluppando parallelamente le tecnologie che permetteranno di mantenere i benefici del gas riducendone progressivamente l'impatto ambientale.