Alphabet che ha appena annunciato un incremento senza precedenti dei suoi investimenti infrastrutturali. La casa madre di Google ha rivisto al rialzo di 10 miliardi di dollari il budget per le spese in conto capitale, portandolo a 85 miliardi di dollari per il 2025, con la prospettiva di investire cifre ancora maggiori nel 2026. Questa decisione arriva in un momento in cui l'azienda sta raccogliendo i frutti di anni di investimenti nel cloud computing, settore che finalmente mostra margini di profitto significativi dopo un quindicennio di perdite.
Google Cloud: dalla perdita al boom dei ricavi
I risultati del secondo trimestre 2025 hanno rivelato una trasformazione radicale del business cloud di Google. Google Cloud ha registrato ricavi per 13,6 miliardi di dollari, segnando una crescita del 31% su base annua e posizionandosi verso un traguardo di 50 miliardi di fatturato annuale. Ancora più impressionante è stata l'evoluzione della redditività: il reddito operativo è balzato del 141%, passando da 1,2 miliardi a 2,8 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
La crescita non si limita ai numeri finanziari. Il CEO Sundar Pichai ha sottolineato come l'azienda abbia raddoppiato il numero di contratti superiori ai 250 milioni di dollari su base annua, mentre nella prima metà del 2025 ha sottoscritto tanti accordi milionari quanti ne aveva chiusi in tutto il 2024. La base clienti è cresciuta del 28% trimestre su trimestre, con tassi di abbandono molto bassi secondo le parole del CEO.
L'investimento da 14 miliardi in un solo trimestre
Dietro questi risultati si nasconde una strategia di investimento mastodontica. Il CFO Anat Ashkenazi ha rivelato che nel secondo trimestre sono stati spesi 22,4 miliardi di dollari in spese capitali, con la stragrande maggioranza destinata all'infrastruttura tecnica. I calcoli sono impressionanti: circa due terzi degli investimenti, pari a 14 miliardi di dollari, sono andati esclusivamente all'acquisto di server in soli tre mesi.
Questa corsa agli investimenti riflette quella che Pichai ha definito una "persistente carenza di capacità infrastrutturali" e "colli di bottiglia" nell'offerta. L'azienda prevede di portare online nuovi data center verso la fine dell'anno per soddisfare una domanda che continua a superare le aspettative. Un terzo degli investimenti è stato destinato a data center e apparecchiature di rete, settori cruciali per supportare l'espansione dei servizi basati sull'intelligenza artificiale.
Quando l'IA rinforza anziché minacciare
Contrariamente alle previsioni di molti analisti, l'avvento dell'intelligenza artificiale generativa non ha danneggiato il core business di Google. Anzi, ha dato nuovo slancio al motore di ricerca, con i ricavi che sono cresciuti dell'11,6% raggiungendo i 54,2 miliardi di dollari. Pichai ha spiegato come le funzionalità AI stiano spingendo gli utenti a effettuare più ricerche, scoprendo che il servizio può soddisfare esigenze prima insoddisfatte.
Particolarmente significativo è l'impatto sugli utenti più giovani. Le AI Overviews di Google stanno generando oltre il 10% di query aggiuntive a livello globale per le tipologie di ricerca che le attivano, e questa crescita continua ad accelerare nel tempo. L'intelligenza artificiale sta quindi ampliando il mercato delle ricerche piuttosto che cannibalizzarlo, aprendo "tipologie completamente nuove di domande" che gli utenti possono porre a Google.
Oltre il search: YouTube e le scommesse future
Anche YouTube ha contribuito alla crescita complessiva, con ricavi pubblicitari aumentati del 13% a 9,8 miliardi di dollari. I servizi in abbonamento e i dispositivi hanno registrato una crescita ancora più sostenuta del 20%, raggiungendo 11,2 miliardi, trainati principalmente dalle sottoscrizioni YouTube. Nel frattempo, il segmento "Other Bets" ha generato 373 milioni di ricavi ma con perdite per 1,2 miliardi, includendo Waymo, il servizio di robotaxi che ha ora percorso oltre 100 milioni di miglia su strade pubbliche in modalità autonoma.
Guardando al futuro, Pichai ha espresso ottimismo per le opportunità negli smart glasses, prevedendo che l'IA "stimolerà una nuova ondata di innovazione" in questa categoria emergente, pur mantenendo che gli smartphone rimarranno centrali nell'esperienza utente per almeno i prossimi due o tre anni.