Più performance per i desktop virtuali

HP fornisce a titolo gratuito il software VSA insieme ai server con processore Intel Xeon E5 v3 e l’installazione “single-click” sui server HP ProLiant Gen9

Avatar di Giuseppe Saccardi

a cura di Giuseppe Saccardi

Per eliminare i costi di un hardware di storage dedicato e quindi ridurre il Capex, uno degli obiettivi principali richiesti ai manager IT, il software HP StoreVirtual VSA si avvale della capacità di calcolo e di storage inutilizzata dal server per fornire lo storage condiviso resiliente ai server virtuali che eseguono VMware, Microsoft Hyper-V o Linux Kernel Virtual Machine.

La tecnologia dei processi Intel Xeon E5 v3 si propone di costituire in tal senso una solida piattaforma per l’elaborazione ad alte prestazioni, in grado di supportare le esigenze sia delle applicazioni virtuali che dello storage virtuale.

È dimostrato, evidenzia HP, che l’utilizzo congiunto di HP StoreVirtual VSA, dei server x86 standard e dei processori di ultima generazione basati su Intel Xeon, incrementa di 4 volte le prestazioni di storage per i desktop virtuali e di 1,8 volte le prestazioni i workload di elaborazione delle transazioni online rispetto alla tecnologia di precedente generazione dei processori Intel per server, senza tuttavia incrementare la latenza.

Risparmi sino all'80%

Il processo di virtualizzazione può essere complesso.  E' un problema che  HP si è proposta di semplificare al massimo tramite Intelligent Provisioning, una funzionalità dei server HP ProLiant Gen9 che automatizza l’implementazione di VSA. In pratica, durante l’installazione del server i clienti HP possono implementare un ambiente SDS con un solo clic.

Installazione con un solo clic

A livello fisico HP StoreVirtual VSA supporta i server basati su tecnologia x86, nonché le piattaforme di storage esterne collegate all’hypervisor in modo da consentire alle aziende di trasformare la capacità racchiusa in ciascun silo hardware in una risorsa di storage condiviso, agnostico nei confronti dell’hypervisor, che può scalare orizzontalmente fino a dozzine di nodi e a 1,6 petabyte di capacità.

Le cifre, osserva HP, parlano da sole. Con la soluzione le aziende possono ridurre fino all’80% il costo di implementazione di uno storage condiviso resiliente e ridurre l’ingombro del 50% rispetto all’implementazione di un hardware di storage dedicato.