L'organizzaaione del traffico

Cresce il successo di questo protocollo, che permette di realizzare la separazione tra il layer di switching e quello di controllo all'interno di un'architettura SDN

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a cura di Riccardo Florio

Questo protocollo utilizza un insieme ben definito di regole di corrispondenza per classificare il traffico di rete in flussi. Definisce anche una serie di azioni che l'architetto di rete può utilizzare per istruire i dispositivi di rete abilitati OpenFlow a gestire questi flussi; questi dispositivi possono includere router, switch, switch virtuali, o access point wireless. 

Il traffico può essere organizzato attraverso percorsi che sono predefiniti per caratteristiche quali velocità, minor numero di "hop" o latenza più bassa, dando ai gestori di rete la capacità di adattare i servizi di rete per soddisfare le esigenze di diversi tipi di applicazioni e dati.Gli amministratori di rete possono utilizzare gli attributi di OpenFlow attributi, come la porta di ingresso, indirizzo di origine e di destinazione MAC o IP, VLAN ID, per intraprendere azioni di inoltro.

Tali azioni potrebbero prevedere l'inoltro dei pacchetti verso porte dello switch o il controller, abbandono di pacchetti, o indirizzare i pacchetti attraverso il normale di canale di inoltro del dispositivo. OpenFlow può anche modificare i flussi di traffico, come ad esempio modificare la configurazione di una VLAN o la sua priorità, o impostare l'indirizzo di origine e di destinazione a livello MAC, IP o TCP / UDP.

Il protocollo OpenFlow utilizza un set di istruzioni standard, il che significa che qualsiasi controller abitato per OpenFlow può inviare un insieme di istruzioni comuni a qualsiasi switch abilitato per OpenFlow, indipendentemente dal produttore.

OpenFlow può essere semplicemente aggiunto come funzionalità agli switch Ethernet, ai router e agli access point wireless disponibili commercialmente, consentendo in tal modo di effettuare sperimentazioni senza dover richiedere ai vendor di divulgare il funzionamento interno dei propri dispositivi di rete.