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Involve Space e il potenziale inesplorato della stratosfera

Nata per gioco da un video virale, l'italiana Involve Space è diventata una startup pionieristica nel settore aerospaziale

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a cura di Stefano Silvestri

In un periodo storico in cui lo spazio diventa sempre più un terreno di sperimentazione e innovazione, la storia di Involve Space è un bell'esempio di ambizione e ingegnosità italiana.

A raccontarcela è stato Claudio Piazzai, Chief Operating Officer, che è partito dalla genesi della sua startup innovativa. Sebbene la sua nascita risalga ufficialmente al 2021, in realtà affonda le proprie radici in un esperimento avvenuto nel 2015, quando un giovane di 15 anni, Jonathan Polotto, ispirato da un video di uno YouTuber americano, lanciò un pallone meteorologico legato a una GoPro verso lo stratosfera.

Quel gesto, nato quasi per gioco, segnò l'inizio di una storia che avrebbe poi portato alla nascita di Involve Space. Da semplici esperimenti, Polotto è infatti rapidamente passato a strategie di marketing spaziale, con aziende che si sono affidate a lui per portare nella stratosfera icone culinarie italiane come la pizza e la carbonara.

Ma l’azienda ha rapidamente evoluto la sua missione, grazie anche all'incontro tra Polotto e il suo attuale socio, Claudio Piazzai, entrambi uniti da una visione comune per il futuro della tecnologia e dell'imprenditoria. Visione che ha spinto Involve Space oltre i confini del marketing, orientandosi verso la ricerca aerospaziale e l'innovazione tecnologica.

Sebbene si siano raggiunti notevoli traguardi nell'utilizzo dei satelliti per una vasta gamma di applicazioni, esiste una zona situata tra gli 8.000 e i 40.000 metri di altitudine, la stratosfera appunto, che è rimasta largamente inesplorata e sottoutilizzata a causa delle sfide tecniche che comporta il volo in tale fascia.

I palloni atmosferici, semplici tecnologicamente, possono raggiungere queste altitudini ma sono tradizionalmente difficili da controllare, finendo in balia dei venti senza la possibilità di un direzionamento preciso.

I droni invece, pur essendo facilmente controllabili hanno una durata di volo limitata dalle batterie e non possono salire oltre certe quote, finendo così per coprire aree meno ampie rispetto ai pallone stratosferici.

I satelliti, d'altro canto, possono operare per periodi prolungati e scrutare estensioni maggiori ma sono limitati dal loro incessante orbitare attorno alla Terra. Ciò si traduce in una copertura intermittente, che rende difficoltoso monitorare specifiche aree in tempo reale, necessario invece in situazioni che richiedono aggiornamenti continui come la gestione delle emergenze o il monitoraggio del traffico.

Sottomarini... a vela

Queste limitazioni sono assenti operando dalla stratosfera, che offre vantaggi unici per molte delle stesse applicazioni dei satelliti, come la ricerca atmosferica, le telecomunicazioni e l'osservazione della Terra.

Il tassello mancante era il controllo dei palloni stratosferici, limitazione che Involve Space ha superato brillantemente, colmando il divario tra droni e satelliti e proponendo una piattaforma versatile per una vasta gamma di applicazioni scientifiche e commerciali.

Questa tecnica, che Piazzai associa a quella dei sottomarini (per la loro capacità di salire o scendere di quota modificando la zavorra), e delle barche a vela (per la capacità di sfruttare i venti per il movimento orizzontale), rappresenta un'innovazione nel campo del volo stratosferico.

In sostanza, tutto sta nel cambiare altitudine sfruttando venti di direzione e intensità diverse. Che però soffiano ad altezze diverse. I sistemi tradizionali di zavorra, basati su cartucce di sabbia e di gas (elio o idrogeno) alzare o abbassare il pallone, sono limitati dalla quantità delle cariche a disposizione.

Involve Space ha invece ideato un sistema a due palloni (uno gonfiato ad aria, più pesante, per perdere quota; l'altro a elio o idrogeno, per guadagnarla), che può essere regolato indefinitamente grazie a un compressore alimentato da pannelli solari, che nella stratosfera funzionano al meglio in assenza di nuvole.

Il controllo fisico del pallone, che sale e scende nella stratosfera per agganciarsi alle correnti che lo mantengano entro una certa area, non potrebbe però nulla senza un sofisticato sistema software basato sull'AI, che abbina ai dati meteorologici pubblici quelli raccolti in tempo reale in quota, per prevedere le condizioni atmosferiche e ottimizzare il percorso e l’altitudine dei palloni.

Nonostante un'intrinseca imprecisione rispetto ai droni, il sistema è in grado di mantenere i palloni entro le aree target garantendo una copertura costante da cui deriva la fornitura dei dati richiesti.

Quanto illustrato finora trae ispirazione da iniziative pionieristiche come Google Loon, che aveva obiettivi simili per le telecomunicazioni a quelli di Involve Space. E non è un caso che parte del team di Loon ora contribuisca con la propria esperienza alla startup italiana, tracciando un ideale ponte tra passato e futuro delle esplorazione in alta quota.

Tra le persone di Loon coinvolte va poi segnalato il suo ex CTO, Salvatore Candido, che ora opera come advisor di Involve Space. E ciò esemplifica perfettamente il percorso trasformativo di un'azienda che, nata come agenzia di marketing, si sta trasformando in una startup aerospaziale.

L'evoluzione in Involve Space

Questo percorso ha richiesto un profondo rinnovamento interno, con l'assunzione di esperti in ingegneria aerospaziale, matematica, e lo sviluppo di Neurostar, a succitata intelligenza artificiale.

Guardando al futuro, Involve Space mira ad affiancare all'attuale modello di business basato sui lanci singoli, uno nuovo che la vede mantenere nella stratosfera la propria flotta di palloni stratosferici, e rivendere le informazioni raccolte al maggior numero di clienti.

Questa strategia, che comporta la necessità di coprire aree più ampie e migliorare sia la durata di volo che la precisione del sistema, è al centro delle attuali campagne di raccolta fondi dell'azienda. Con più palloni interconnessi a formare una costellazione, Involve Space prevede di offrire servizi ottimizzati su aree di grande interesse economico, con l'obiettivo a lungo termine di estendere la copertura su scala globale.

L'azienda punta anche a rivoluzionare il settore dell'imaging da remoto attraverso la creazione di una piattaforma online che offra accesso a immagini di alta qualità in tempo reale, a una frazione del costo di quelle satellitari. Inizialmente, si baserà sui marketplace esistenti ma a tendere si vuole sviluppare una soluzione proprietaria, sfruttando i vantaggi in termini di costi e tempi di deployment offerti dalla tecnologia stratosferica rispetto a quella satellitare.

Grazie alla regolamentazione italiana, che permette lanci rapidi e flessibili, Involve Space può rispondere prontamente alle esigenze dei clienti, offrendo un vantaggio competitivo significativo soprattutto per applicazioni urgenti. L'azienda è comunque attivamente impegnata ad adattarsi anche alle regolamentazioni di vari paesi europei, per facilitare i propri servizi su scala internazionale.

Involve Space aspira inoltre a creare uno standard come accaduto con CubeSat, che permetta a ricercatori e aziende di testare tecnologie e condurre esperimenti in un ambiente unico. Ciò però trasformerebbe Involve Space in un "platform provider", il che renderebbe l'azienda ancora più appetitosa per il mercato.

Dal turismo ai lanciatori

Sotto questo punto di vista, Claudio Piazzai non esclude alcuna possibilità, incluse eventuali proposte d’acquisizione. Ma la soluzione ideale resta trasformare Involve Space in una società pubblica e mantenere il controllo sul suo operato, così da poter partire anche con progetti diversi.

Uno di questi è il turismo stratosferico, che consiste nel portare in alta quota capsule pressurizzate con all'interno turisti alla ricerca di esperienze particolari. Il secondo progetto è di trasformare l’azienda in un lanciatore, capace cioè di portare carichi che, una volta giunti nella stratosfera, accenderebbero i motori alla volta dello spazio. Ciò significherebbe risparmiare carburante, abbattere l’inquinamento e, ovviamente, i costi.

La narrazione di Involve Space, coi suoi giovani fondatori che sfidano le convenzioni del settore aerospaziale, non solo racconta il percorso di una startup all'avanguardia ma riflette anche un più ampio desiderio d’innovare e di sfruttare la tecnologia per esplorare nuove frontiere, dall'osservazione della Terra al turismo stratosferico.

Dimostrando così che visione e determinazione possono sempre aprire strade inesplorate verso il futuro. Anche in Italia.