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Italia, 107 professionisti licenziati con l'AI

Cerved, licenziamenti di massa e Intelligenza Artificiale: scontro tra azienda e agenti di commercio.

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Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Pubblicato il 28/01/2025 alle 11:30

Una brusca frenata nelle relazioni commerciali tra Cerved, colosso italiano della consulenza e del data analysis, e la sua rete di vendita ha scatenato una battaglia legale che potrebbe rappresentare un importante precedente nel panorama lavorativo italiano, sempre più influenzato dall'avvento dell'Intelligenza Artificiale (IA).

A fine novembre 2023, l'azienda ha interrotto improvvisamente i rapporti con 107 agenti di commercio Enasarco, accusandoli di inadempienza contrattuale per il mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita. La mossa, che ha lasciato molti agenti plurimandatari senza un cliente di peso e quindi con una significativa perdita di fatturato, ha immediatamente sollevato dubbi e perplessità, portando gli agenti a rivolgersi ai legali per tutelare i propri diritti.

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La decisione di Cerved, secondo indiscrezioni, sarebbe legata all'intenzione di sostituire parte della forza vendita umana con un sistema basato sull'Intelligenza Artificiale, mentre ad altri agenti, soprattutto i più giovani, sarebbe stato offerto un contratto da dipendenti. Un'evoluzione che, se confermata, segnerebbe un importante passo nell'adozione di soluzioni tecnologiche avanzate nel settore delle vendite, con potenziali ripercussioni significative sull'occupazione e sulle modalità di lavoro tradizionali.

La controversia, però, si è subito spostata sul piano legale. Gli agenti, ritenendo ingiustificato e improvviso il licenziamento, contestano la validità delle motivazioni addotte da Cerved. In particolare, i legali che li rappresentano sollevano dubbi sulla possibilità di considerare il mancato raggiungimento degli obiettivi aziendali come una vera e propria inadempienza contrattuale. A rendere ancora più complessa la questione, c'è la tempistica con cui sono state valutate le performance degli agenti: i risultati del 2023 sono stati analizzati a oltre un anno di distanza, mentre quelli del 2024 sono stati presi in considerazione ad anno ancora in corso, rendendo difficile una valutazione oggettiva del raggiungimento degli obiettivi.

Un altro punto cruciale della contestazione riguarda l'invio simultaneo, il 30 novembre, delle comunicazioni di recesso senza preavviso a tutti i 107 agenti. Un'azione che lascia intendere che nessuno dei venditori avrebbe raggiunto gli obiettivi prefissati e che l'azienda se ne sarebbe accorta nello stesso momento per tutti, un'eventualità statisticamente improbabile e che alimenta il sospetto di una decisione presa a tavolino per altre ragioni. Inoltre Cerved, secondo le accuse, non avrebbe neppure corrisposto le provvigioni maturate nel mese di ottobre, aggravando ulteriormente la posizione degli agenti.

La questione della veridicità del mancato raggiungimento degli obiettivi è anch'essa al centro del dibattito. Secondo fonti interne contattate da SenzaFiltro, la crescita registrata sarebbe in linea con quella degli anni precedenti, mettendo in dubbio l'effettiva insussistenza delle performance degli agenti. Cerved, dal canto suo, ha respinto le accuse e ha invitato gli agenti a un incontro per cercare una soluzione extragiudiziale, evitando così di approdare in tribunale. Un tentativo di mediazione che, al momento, non ha ancora portato a risultati concreti, lasciando aperte tutte le possibili evoluzioni della vicenda.

Il caso Cerved rappresenta un esempio emblematico delle sfide e delle opportunità legate all'introduzione dell'Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro. Se da un lato l'IA promette di aumentare l'efficienza, ottimizzare i processi e ridurre i costi, dall'altro solleva preoccupazioni per l'impatto sull'occupazione e sulla necessità di riqualificare la forza lavoro. Per le aziende, l'adozione di tecnologie basate sull'IA rappresenta una leva strategica per rimanere competitive in un mercato globale sempre più dinamico e tecnologico. L'analisi predittiva, l'automazione delle attività ripetitive e la capacità di elaborare grandi quantità di dati in tempo reale sono solo alcuni dei vantaggi offerti dall'IA.

Tuttavia, la transizione verso un modello di business basato sull'IA deve essere gestita con attenzione, tenendo conto delle implicazioni sociali e lavorative. La sostituzione di lavoratori con sistemi automatizzati rischia di creare sacche di disoccupazione e di acuire le disuguaglianze, se non accompagnata da adeguate politiche di formazione e di reinserimento professionale.

In Italia, la diffusione dell'IA nelle aziende è ancora in una fase iniziale, ma in costante crescita. Secondo recenti studi, il mercato dell'IA in Italia ha superato i 500 milioni di euro nel 2023, con un incremento del 32% rispetto all'anno precedente. Le grandi imprese sono le principali utilizzatrici di queste tecnologie, ma anche le PMI iniziano a guardare con interesse alle potenzialità dell'IA. Tuttavia, la mancanza di competenze specifiche e la difficoltà di accesso agli investimenti rappresentano ancora dei freni importanti per una diffusione capillare dell'IA nel tessuto produttivo italiano.

Il caso Cerved, al di là delle specifiche questioni legali, pone l'accento sulla necessità di un dialogo costruttivo tra aziende, lavoratori e istituzioni per gestire al meglio la transizione verso un futuro in cui l'IA avrà un ruolo sempre più centrale. Sarà fondamentale trovare un equilibrio tra l'esigenza di innovazione e la tutela dei diritti dei lavoratori, promuovendo politiche di formazione e riqualificazione professionale che consentano di cogliere le opportunità offerte dall'IA senza lasciare indietro nessuno.

La vicenda potrebbe quindi rappresentare un importante banco di prova per il futuro del lavoro in Italia, un Paese chiamato a conciliare la spinta all'innovazione con la salvaguardia del suo modello sociale. Il rischio, altrimenti, è che vicende come quella di Cerved diventino la norma, e non più l'eccezione. La risposta delle istituzioni, delle parti sociali e delle aziende stesse nei prossimi mesi sarà determinante per capire quale direzione prenderà il mercato del lavoro italiano nell'era dell'Intelligenza Artificiale.

Fonte dell'articolo: www.informazionesenzafiltro.it

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