Le applicazioni cloud in azienda? Sì ma rendendole sicure

Servizi progettati per l'utente consumer, app mobile, continue violazioni alle security policy mettono in pericolo gli asset delle imprese più di quanto si è disposti a credere.

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a cura di Tom's Hardware

Tablet e, ancor di più, smartphone ci accompagnano nella vita quotidiana permettendoci di comunicare con sempre maggiore tempestività, di coltivare e arricchire le relazioni sociali, di condividere le nostre esperienze e gestire tante piccole e grandi attività.

Non c'è alcun motivo per non semplificare la nostra vita lavorativa utilizzando analoghi strumenti. Nella realtà quanto avviene è trovare assolutamente naturale impiegare gli stessi strumenti, con cui abbiamo già piena confidenza.

Quante volte è capitato di usare una app pubblica di condivisione file per condividere dati aziendali con il nostro gruppo di lavoro? O, magari, solo per potervi accedere dal dispositivo mobile in tutta comodità.Cloud Security

Sono solo degli esempi di quanto il cloud sia pervasivo nelle nostre vite eppure non ci si rende conto che in questo modo si mettono a rischio informazioni critiche per la nostra impresa.

Una recente ricerca di IBM ha evidenziato che un terzo dei dipendenti intervistati tra le aziende Fortune 1000 condividono e caricano dati aziendali attraverso app cloud di terze parti e che il 57% dei dipendenti sono consapevoli che, così agendo, stanno violando le politiche aziendali in ambito sicurezza.

Noi italiani, che secondo i dati Eurostat del 2014 siamo al terzo posto tra i paesi europei nell'utilizzo di applicazioni cloud, prevalentemente di posta, di produttività personale e di business, dobbiamo riconoscere che non ci preoccupiamo dei rischi legati al non rispetto delle politiche di sicurezza

Molti responsabili aziendali ignorano che i propri dipendenti stanno già utilizzando app in cloud fornite da terzi e che tale utilizzo è inarrestabile. Diventa fondamentale poter vedere, controllare e monitorare l'utilizzo delle applicazioni cloud per proteggersi dalle possibili minacce. Per questo, in IBM hanno sviluppato una nuova tecnologia chiamata "Cloud Security Enforcer".

La nuova tecnologia sviluppata dagli esperti di IBM integra in un'unica soluzione funzionalità in grado di:

  • rilevare l'uso non autorizzato di cloud app tra i dipendenti, consentendo alle aziende di configurare in modo sicuro le app che i dipendenti vogliono usare, nonché di gestire, visualizzare e indirizzarne modalità di utilizzo e accesso;
  • determinare e far rispettare quali dati aziendali si possono o non si possono condividere tra dipendenti utilizzando app cloud di terze parti;
  • collegare rapidamente i dipendenti alle app cloud di terze parti attraverso connettori security-rich, che consentono l'assegnazione automatica di password sofisticate, contribuendo così ad alleviare le violazioni della sicurezza causate da errori umani (95% di tutti gli incidenti), come le password 'deboli'. La ricerca di IBM ha scoperto infatti che un dipendente su quattro si collega alle app cloud  con il proprio login e la password aziendale, lasciando ampie scappatoie per gli hacker;
  • proteggere contro le minacce "cloud-based" e quelle indotte dai dipendenti, grazie all'analisi dei dati sulle minacce effettuate dal team IBM di X-Force e rese disponibili in tempo reale attraverso X-Force  Exchange, la piattaforma di condivisione delle minacce infromatiche di IBM alla quale hanno aderito più di 2000 aziende