Li-Fi: cos'è e quali sono le opportunità di business nel trasmettere dati con la luce

ToBe è una startup che sviluppa soluzioni Li-Fi per rispondere alla domanda crescente di traffico dati e garantire connessioni veloci, sicure e sostenibili.

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a cura di Marina Londei

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Tra le tecnologie emergenti più interessanti degli ultimi anni c'è il Li-Fi, il corrispondente ottico del Wi-Fi. Inventata nel 2011 e introdotta per la prima volta dal professor Harald Hass durante il TED Global dello stesso anno, questa tecnologia senza fili sfrutta le frequenze dello spettro della luce visibile per le comunicazioni. 

Il Li-Fi (Light Fidelity) usa la modulazione della luce LED per trasmettere informazioni in modo sicuro, veloce e stabile, senza causare o soffrire interferenze. La tecnologia è riconosciuta negli standard internazionali IEEE 802.11 e 802.15 e funziona grazie alla commutazione on-off della frequenza luminosa. Poiché lo spettro della luce è 10.000 volte più ampio di quello usato per il Wi-Fi, il Li-Fi non soffre di problemi di saturazione della banda. 

Il Li-Fi sta cominciando a prendere piede in numerose applicazioni di diversi settori e promette di rivoluzionare la connettività arricchendo e perfezionando le capacità del Wi-Fi. In Italia è To Be a guidare l'adozione di questa tecnologia, una startup nata nel 2016 che a oggi ha più di 200 centri Li-Fi implementati sul territorio nazionale.

Francesco Paolo Russo, CEO e fondatore della compagnia, ci ha spiegato che To Be utilizza il Li-Fi per localizzare gli utenti all'interno di grandi superfici, come musei, parchi archeologici, scuole e complessi ospedalieri, e fornirgli servizi di orientamento per la navigazione indoor. Russo spiega che la stessa luce che illumina gli ambienti interni comunica con i dispositivi per fornire all'utente la sua posizione e guidarlo verso il luogo che sta cercando. 

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LED

Questa tecnologia può essere utilizzata anche per erogare servizi di connettività pura: utilizzando dispositivi a LED si possono connettere PC e altri dispositivi alla rete come se fossero connessi a un Wi-Fi, ma attraverso la luce. 

Il Li-Fi è adatto anche a settori che trattano dati sensibili, come il mondo della Difesa, il settore sanitario e bancario, per via della sua maggior sicurezza intrinseca: una comunicazione Li-Fi è molto più difficile da intercettare rispetto a una comunicazione Wi-Fi perché non supera le barriere fisiche e quindi le trasmissioni rimangono confinate all'interno di una stanza. 

Il Li-Fi di To Be

Oggi le soluzioni di ToBe arrivano a una velocità di 1 gigabit/s, mentre nei dispositivi prototipali la velocità raggiunge i 10 gigabit. Russo spiega che negli ultimi anni c'è stata un'accelerata notevole riguardo le innovazioni che hanno a che fare con la luce, in diversi mercati: nell'automotive per quanto riguarda la comunicazione vehicle to vehicle e anche per le comunicazioni via luce in ambito aerospaziale.

Le implementazioni della startup oggi coprono una varietà di settori, dalle scuole, ai musei ai siti archeologici, ma anche eventi come fiere e convegni dove le persone hanno bisogno di trovare velocemente i luoghi di interesse.

To Be propone anche soluzioni Li-Fi point-to-point infrastrutturali che consentono di avere una connettività gigabit bidirezionale. Questa implementazione garantisce prima di tutto sicurezza, dal momento che il segnale, viaggiando su una linea, è difficile da intercettare; inoltre elimina i cablaggi per la comunicazione.

Oggi la startup sta proponendo il point-to-point al mondo della difesa dove c'è bisogno di sicurezza e di rapidità di implementazione. In questo contesto il Wi-Fi non è consigliabile a causa del pericolo di intercettazioni, mentre le comunicazioni radio possono creare interferenze con la strumentazione; il Li-Fi al contrario, utilizzando solo la luce, non crea questo tipo di problemi.

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tecnologia

Le stesse considerazioni possono essere fatte anche per l'ambito sanitario, dove vengono comunicati dati sensibili e ci sono apparecchiature elettromedicali che soffrono di interferenze, e anche per diversi settori industriali dove i segnali possono andare in conflitto coi macchinari. 

Il vantaggio della comunicazione senza cablaggi vale anche per l'uso civile, per esempio in siti archeologici dove altre soluzioni sarebbero troppo invasive. Il Li-Fi offre performance elevate per guidare gli utenti in questi ambienti senza necessità di apparecchiature ingombranti o cablaggi.

Gli sviluppi futuri

Dopo una fase di sperimentazione iniziale, To Be ha ottenuto notevoli risultati sul mercato e sta attualmente esplorando nuove soluzioni in mercati differenti. Gli sforzi dell'azienda si concentreranno in particolare su nuovi sviluppi per la piattaforma Li-Fi zone, soluzione core dell'azienda che consente di far dialogare l'hardware Li-Fi coi dispositivi mobile. 

Pur essendo molto promettente e avendo raggiunto risultati ottimi, il Li-Fi non è pensato per sostituire totalmente il Wi-Fi, quanto piuttosto per integrarsi con esso per offrire connessioni sempre più performanti, soprattutto in situazioni dove la connettività classica non è praticabile.

Russo spiega che questa tecnologia sta evolvendo rapidamente, ma prima di vederlo integrato sui dispositivi consumer ci vorrà ancora qualche anno. Sarà l'avvento del 6G a facilitare l'adozione del Li-Fi: "La sesta generazione di connettività abbraccerà pienamente le frequenze della luce, dal visibile al non visibile" afferma Russo, sottolineando che con l'avvento del 6G tutta l'illuminazione sarà in grado di trasmettere dati e i dispositivi mobile integreranno tutta la sensoristica necessaria per la connettività.