L'idea che l'intelligenza artificiale possa essere uno strumento gratuito a disposizione delle aziende e dei loro dipendenti sul posto di lavoro può sembrare, a prima vista, una proposta utopica o una strategia di marketing bella e buona. Tuttavia, un'analisi più approfondita rivela che la disponibilità gratuita di strumenti di IA non è solo auspicabile, ma potrebbe essere un catalizzatore fondamentale per una crescita economica diffusa, un'innovazione democratizzata e una profonda evoluzione del mondo del lavoro stesso.
Storicamente, le grandi rivoluzioni tecnologiche hanno dispiegato il loro pieno potenziale solo quando sono diventate ampiamente accessibili, uscendo dai laboratori di ricerca e dalle grandi corporazioni per entrare nel tessuto connettivo della società e dell'economia. L'intelligenza artificiale, nella sua essenza, rappresenta una di queste rivoluzioni. Fornirla gratuitamente sul luogo di lavoro significherebbe abbattere la barriera economica che attualmente impedisce a una vasta porzione del mondo imprenditoriale, in particolare alle piccole e medie imprese, di partecipare a questa trasformazione. Per un'economia come quella italiana, fondata proprio sulle PMI, questo aspetto è di vitale importanza.
Un artigiano, un piccolo studio di professionisti o un'azienda manifatturiera a conduzione familiare potrebbero non avere mai le risorse per acquistare licenze software costose o per avviare complessi progetti di integrazione IA. L'accesso a strumenti gratuiti, invece, permetterebbe loro di ottimizzare la logistica, personalizzare il marketing, analizzare i dati di vendita o automatizzare le attività amministrative ripetitive, liberando risorse umane per compiti a maggior valore aggiunto, come la creatività, la strategia e la relazione con il cliente. In questo scenario, Asus sembra aver capito il valore strategico per l'IA in azienda, puntando su servizi a valore gratuiti, piuttosto che su una monetizzazione veloce e crescente.
Durante l'evento Computex di Taiwan, Asus ha ammesso di essere consapevole di non figurare nelle liste dei potenziali fornitori per molte aziende che gestiscono flotte di PC. Ed è proprio per questa percezione che l'azienda vuole costruire dispositivi che durino nel tempo e resistano all'uso intensivo tipico degli ambienti professionali.
L'intelligenza artificiale come valore aggiunto, non come obbligo
La strategia di ASUS nel segmento business presenta un elemento distintivo nell'approccio all'intelligenza artificiale. La compagnia ha sviluppato strumenti proprietari come "ExpertMeet", capace di tradurre, trascrivere e riassumere riunioni, e "AI Search", che indicizza file locali e, con il permesso dell'utente, documenti archiviati nel cloud per consentire ricerche avanzate, riassunti e creazione di mappe mentali. Entrambi sono offerti gratuitamente e a tempo indeterminato, senza abbonamenti.
"Un abbonamento di 30 dollari per dipendente rappresenta un costo significativo per una piccola impresa", ha spiegato Bryan Chang, Head of Asus Commercial Products and Mobile Products Business Units, sperando che l'offerta di strumenti IA gratuiti possa attrarre acquirenti, specialmente nel segmento delle PMI che desiderano esplorare i benefici dell'intelligenza artificiale senza impegni finanziari continui. Per i clienti più grandi, Asus è pronta a fornire macchine prive di questi strumenti, in risposta alle preoccupazioni su sicurezza e privacy dei dati.
Nonostante l'entusiasmo generale, Chang ha osservato un fenomeno interessante: le aziende mostrano grande interesse per queste tecnologie, ma faticano ancora a implementarle concretamente. "Tutti vogliono l'intelligenza artificiale, ma nessuno sa come usarla". Questa consapevolezza porta Asus a ritenere che commercializzare PC senza funzionalità IA non rappresenti uno svantaggio competitivo in questa fase di mercato.
Ciò non significa che la compagnia stia ignorando il trend dei nuovi PC. Al Computex, l'azienda ha presentato la sua prima gamma di computer con intelligenza artificiale basati su CPU AMD, disponibili in formato laptop, desktop, all-in-one e mini-PC. La linea si affianca ai già esistenti con processori Intel e Qualcomm, offrendo agli acquirenti una gamma completa di opzioni.
Un settore sfidante
Quando interrogato sulla difficoltà di penetrare il mercato business nonostante un brand forte nel segmento consumer e gaming, Chang ha risposto ricordando la storia di Asus nel segmento PC. All'inizio degli anni 2000, l'azienda si è espansa delle schede madri a quello dei laptop gaming, creando praticamente da zero una nuova linea specializzata. Un precedente che dimostra, secondo Chang, come Asus possa ripetere l'impresa anche nel settore dei PC aziendali.
La sfida rimane imponente in un mercato tradizionalmente conservatore come quello business, dove le relazioni consolidate e la percezione di affidabilità pesano più dell'innovazione. Tuttavia, l'approccio pragmatico dell'azienda taiwanese, che combina robustezza fisica, modularità hardware e strumenti IA gratuiti ma non invasivi, potrebbe rivelarsi la chiave per conquistare gradualmente quota, partendo proprio dalle piccole e medie imprese alla ricerca di valore e usabilità.