Banche d'investimento, hedge fund e società di private equity stanno accelerando l'adozione di strumenti di AI generativa, passando da esperimenti isolati a implementazioni su scala aziendale.
I grandi gruppi puntano ad aumentare l'efficienza, e questo significa potenzialmente nuovi licenziamenti in futuro, il che può essere senz'altro preoccupante. Allo stesso tempo, se da una parte si segnalano investimenti milionario nel mondo della finanza, dall'altra non si placano le voci che descrivono l'intelligenza artificiale come una bolla
JPMorgan ha stanziato un budget tecnologico di 18 miliardi di dollari, gran parte dei quali destinati a consolidare la sua leadership nell'AI. Il CEO Jamie Dimon si è dimostrato un "eccezionale" utilizzatore della suite di AI generativa della banca, mentre la piattaforma proprietaria è stata estesa a oltre 200.000 dipendenti. I private banker sono stati tra i primi a ricevere un "copilota" di AI generativa nel maggio scorso.
Goldman Sachs non è da meno, con il Chief Information Officer Marco Argenti che definisce questo momento come un punto di svolta per l'AI. Il CEO David Solomon ha rivelato che l'AI sta già modificando processi cruciali come la stesura di documenti per le IPO e le ricerche degli analisti. L'intelligenza artificiale gestisce infatti il 95% del lavoro su un prospetto IPO, secondo le dichiarazioni del numero uno di Goldman.
L'hedge fund Point72, guidato dal miliardario Steve Cohen, ha intensificato la ricerca di talenti AI sotto la guida del CTO Ilya Gaysinskiy. Bridgewater, il più grande hedge fund al mondo, ha lanciato un fondo completamente guidato dall'AI attraverso i suoi AIA Labs, che replicano ogni fase del processo di investimento tramite machine learning.
Balyasny Asset Management sta sviluppando quello che definisce "l'equivalente AI di un analista senior", mentre D.E. Shaw ha costruito un approccio all'AI generativa basato su tre capacità principali.
Anche il private equity si è lanciato nella corsa all'AI. Carlyle, attraverso il suo Chief Information Officer Lucia Soares, sta implementando l'intelligenza artificiale per i suoi 2.300 dipendenti globali. Blackstone utilizza l'AI per potenziare la ricerca aziendale e conquistare il mercato assicurativo, mentre la svedese EQT ha creato Motherbrain, un motore AI che ha rivoluzionato il modo in cui i suoi investitori individuano le opportunità di investimento.
Nel settore degli asset manager, società come AllianceBernstein, BlackRock e JPMorgan stanno modificando i flussi di lavoro dei gestori di portafoglio. VanEck ha investito in una startup di Toronto per potenziare il proprio business degli ETF, dimostrando come l'AI stia velocizzando il tradizionalmente lento gioco degli investimenti.
Nuove professioni e stipendi milionari
L'esplosione dell'AI sta creando ruoli completamente nuovi su Wall Street. Alcune società di private equity stanno offrendo pacchetti retributivi fino a 2 milioni di dollari per dirigenti AI specializzati nell'implementazione della tecnologia nelle loro aziende del portafoglio. I Chief Technology Officer sono diventati figure centrali, con la responsabilità di guidare la trasformazione digitale delle loro organizzazioni.
Anche le competenze richieste stanno evolvendo rapidamente. Goldman Sachs e Citi cercano ora sviluppatori con formazione umanistica, mentre programmi come quello di Balyasny offrono agli analisti corsi intensivi in data science e AI. La nuova generazione di banchieri deve padroneggiare sia la finanza che la tecnologia per rimanere competitiva.
Il fermento attorno all'AI ha scatenato una vera e propria corsa all'oro tra le startup. Auquan, lanciata meno di due anni fa, automatizza il lavoro di ricerca solitamente svolto dagli analisti. Mako AI propone un bot progettato per risolvere i problemi degli associate junior nel private equity, mentre Louisa AI suggerisce potenziali operazioni per banchieri d'investimento e investitori di venture capital. Queste nuove aziende ormai nascono ogni giorno senza soluzione di continuità: tutti puntano a exit da sogno e, per ora, molti riescono a fare ottimi risultati.
Queste giovani aziende stanno infatti raccogliendo finanziamenti milionari da investitori di alto profilo come Stanley Druckenmiller e Greg Coffey, segno che Wall Street crede fermamente nel potenziale trasformativo di queste tecnologie per il futuro della finanza.