L'Italia risparmia 6 miliardi di euro grazie alla PEC

Uno studio di Aruba, InfoCert e TIM Enterprise ha rivelato che la PEC consentirà un risparmio fino a 6 miliardi di euro entro il 2026.

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a cura di Marina Londei

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Equivalgono già a 3,5 miliardi di euro i benefici economici derivanti dall'uso della PEC nel periodo 2008-2022, e il risparmio è destinato a raddoppiare: a dirlo è lo studio di IDC "Benefici e opportunità della PEC: il pilastro dei servizi digitali fiduciari del futuro", realizzato in collaborazione con Aruba, InfoCert-Tinexta Group e TIM Enterprise.

Oltre ai benefici ottenuti finora, la PEC garantirà ulteriori risparmi parti a 2,5 miliardi di euro nel periodo 2023-2026, di cui circa 650 milioni solo nel 2026, arrivando a circa 6 miliardi; in quello stesso anno si prevedono circa 20 milioni di caselle PEC attive che genereranno quasi 3 miliardi e mezzo di messaggi. 

L'uso della PEC continuerà a ridurre significativamente gli spostamenti verso gli uffici postali, gli uffici pubblici e le sedi delle aziende normalmente generati dall'invio di una raccomandata tradizionale, evitando così 349 milioni di chilometri di tragitti superflui.

Si tratta di un risparmio di 107 mila tonnellate di CO2 emesse, una riduzione dello spazio di archiviazione di 1,7 milioni di metri quadrati e, grazie al minor utilizzo della carta, verranno salvati più di 70 mila alberi.

"La posta elettronica certificata si consolida come pilastro dei servizi digitali fiduciari in Italia e si avvia a evolvere nel quadro di nuovi framework e casi d’uso, anche per l'intera Europa, abbracciando molteplici sfere della vita economica e sociale. I benefici derivanti dalla PEC vanno ben oltre la semplificazione delle procedure e delle pratiche amministrative, includendo tematiche di carattere economico e di sostenibilità rilevanti per il futuro" commenta Erica Spinoni, Senior Research Analyst di IDC.

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Oggi i casi d'uso della PEC coinvolgono cittadini, pubbliche amministrazioni, studi professionali e aziende che usano il servizio per comunicazioni contrattuali, pratiche relative al personale, comunicazioni con la PA per notifiche e motivi fiscali. 

Ci sono anche nuovi casi d'uso, ancora in corso di esplorazione, come l'integrazione della PEC coi sistemi aziendali, le comunicazioni di vendita e customer service e l'integrazione del servizio nei flussi di gestione documentale.

Gli utenti stanno inoltre immaginando nuovi casi d'uso per il futuro, tra i quali le comunicazioni con aziende, privati e fornitori in altri Stati UE e l'integrazione dell'IA nelle caselle PEC per la generazione, la classificazione e lo smistamento automatico dei messaggi. 

"L'utilizzo della PEC rappresenta un tratto distintivo dell'evoluzione digitale del nostro Paese, pioniere nell'ambito dei servizi fiduciari, e le evidenze emerse da una nostra recente indagine interna sottolineano questa tendenza in modo inequivocabile: circa il 90% degli utenti riconosce l'utilità imprescindibile della PEC e la sua estrema facilità di utilizzo" spiega Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba. "Si tratta di dati che confermano il consenso generalizzato sulla rilevanza e la prospettiva di ulteriore diffusione di questo strumento sia a livello italiano che europeo".