Manhattan Associates, il resoconto di Exchange Connect 2020

L’evento tutto digitale ha fornito interessanti spunti dai clienti del colosso californiano alle prese con importanti riorganizzazioni

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a cura di Antonino Caffo

Per la prima volta nella sua storia, Manhattan Associates organizza il suo Exchange Connect in versione solo digitale. Non una novità per questo complicato 2020 ma un trend che probabilmente durerà ancora per i prossimi mesi. Exchange Connect è un evento annuale che riunisce la comunità di clienti e partner di Manhattan Associates di tutta l'area EMEA, per assistere a sessioni ricche di approfondimenti e di best practice di alcuni dei brand leader mondiali nel settore del retail, della produzione, della vendita all'ingrosso e della logistica.

Exchange Connect 2020 si è tenuto il 5 e 6 ottobre con l’apertura del keynote di Henri Seroux, SVP EMEA di Manhattan, che ha discusso il tema di come le applicazioni cloud-native business critical sono state messe alla prova nel mondo omnichannel. «Siamo presenti in 26 paesi al mondo ed è evidente che la pandemia scatenata dal Covid-19 abbia impattato le nostre operazioni a livello globale» spiega Seroux.

Come sempre, è importante il resoconto di come molti clienti di Manhattan Associates abbiano affrontato le sfide dei mesi precedenti, ancora più evidenti se riferite all’anno in corso. Il primo ad intervenire è Paolo Azzali, VP IT WMS Centre of Excellence di DHL Supply Chain, che ha confermato come la rete di uno dei più grandi vettori al mondo sia stata messa a dura prova da quanto successo praticamente ovunque dallo scorso febbraio.

«La nostra mission è sempre stata quella di ottimizzare la logistica e lo è stato ancora di più a fronte di un’ampliata esigenza di presa in carico e consegna. Con Manhattan Associates, siamo riusciti a consolidare non solo il network in giro per il globo ma ad aumentare il know-how circa l’organizzazione generale che non sempre è chiara quando alla base vi è una infrastruttura come la nostra. Dal punto di vista dell’IT, avere dati in tempo reale su cosa succede nei vari paesi sarebbe stato impossibile tempo fa, mentre oggi è l’elemento fondante che ci rende capaci di adattarci al cambiamento».

E proprio nei mesi scorsi, Manhattan Associates ha lanciato una serie di novità volte proprio a velocizzare i flussi produttivi dei suoi clienti. Basti pensare ad Active Warehouse Management, un WMS di classe enterprise cloud-native che unifica i vari aspetti della distribuzione e realizzato interamente da microservizi. «Nessuno avrebbe potuto prevedere i rapidi cambiamenti che il Covid-19 ha causato sia nei comportamenti degli individui che per le aziende: alcuni processi sono stati accelerati, mentre, al contempo, sono emerse tendenze di chiusura che vanno intese e canalizzate correttamente» prosegue Seroux.

Francisco Garcia Fornaro, Global VP Supply Chain di L’Oreal ricorda come: «La rete globale di centri di elaborazione ordini di L'Oréal svolge un ruolo significativo nel far sì che i prodotti giusti raggiungano i consumatori al momento giusto, con il minor impatto possibile sull'ambiente. Con Manhattan Active Warehouse Management, abbiamo una soluzione che migliorerà la nostra agilità attraverso la digitalizzazione, l'efficienza e la produttività dei nostri centri di distribuzione».

Le soluzioni della suite cloud Manhattan Active Solutions, progettate interamente a partire da microservizi, inaugureranno un nuovo livello di velocità, adattabilità e facilità d'uso all'interno dei centri di distribuzione di L'Oréal. Henri Seroux ha aggiunto: «Siamo davvero entusiasti di aver superato il rigoroso processo di selezione globale e di essere in grado di portare l'innovazione, la scalabilità e l'agilità della nostra soluzione cloud-nativa Manhattan Active Warehouse Management alla rete globale della supply chain di L’Oréal. Il previsto lancio mondiale inizia con l'Europa. Con il team di servizi di Manhattan che fornisce l'implementazione su larga scala, mostreremo la capacità end-to-end che possiamo offrire a marchi multinazionali leader del settore come L’Oréal».