OpenAI si prepara a raggiungere una valutazione che potrebbe ridefinire completamente gli equilibri del mercato privato mondiale. La società dietro ChatGPT sta infatti negoziando una vendita di azioni del valore di 6 miliardi di dollari che spingerebbe la sua valutazione fino a 500 miliardi di dollari. Una cifra che, se confermata, consentirebbe alla startup di intelligenza artificiale di superare SpaceX di Elon Musk, attualmente la società privata più preziosa al mondo con una valutazione di 350 miliardi. L'operazione vedrebbe dipendenti attuali e passati vendere le proprie partecipazioni a investitori esterni, secondo quanto riportato da diverse fonti.
La crescita di OpenAI negli ultimi mesi ha assunto contorni quasi surreali: da una valutazione di 157 miliardi nell'ottobre scorso ai 300 miliardi raggiunti a marzo, fino al potenziale balzo a 500 miliardi. Tra gli investitori interessati all'attuale round di vendite figurano nomi già noti come SoftBank, Dragoneer Investment Group e Thrive Capital, tutti già presenti nel capitale della società.
Microsoft e SoftBank hanno già versato almeno 40 miliardi di dollari nelle casse di OpenAI, alimentando una crescita esponenziale che però non è stata priva di ostacoli. Il debutto di GPT-5, l'ultima iterazione del sistema di intelligenza artificiale alla base del chatbot, ha ricevuto infatti un'accoglienza tiepida da parte degli utenti all'inizio di questo mese. Le critiche si sono concentrate su una qualità della scrittura considerata inferiore rispetto alle versioni precedenti e sulla perdita di quella personalità distintiva che aveva caratterizzato i modelli precedenti.
Il CEO Sam Altman ha sempre dichiarato che l'obiettivo della sua azienda è raggiungere l'"intelligenza artificiale generale", ovvero un sistema in grado di superare le capacità umane nella maggior parte dei compiti. Tuttavia, durante il recente lancio, lo stesso Altman ha ammesso che GPT-5, pur essendo "generalmente intelligente", non è ancora in grado di "apprendere continuamente", evidenziando i limiti ancora presenti nella tecnologia.
Le sfide normative del settore
Il settore dell'intelligenza artificiale si trova inoltre sotto la crescente pressione dei regolatori, preoccupati per chatbot che possono generare conversazioni dannose e influenzare negativamente gli utenti. Questa attenzione normativa rappresenta una sfida aggiuntiva per tutte le aziende del settore, OpenAI inclusa, che devono bilanciare l'innovazione tecnologica con la responsabilità sociale.
Le trattative per la vendita di azioni si trovano ancora in una fase iniziale, secondo Bloomberg, e le cifre potrebbero subire variazioni. OpenAI ha declinato di rilasciare commenti ufficiali sulla questione, mantenendo il riserbo su un'operazione che potrebbe segnare un momento storico per il mercato delle società private e consolidare definitivamente il ruolo dell'intelligenza artificiale come motore economico del futuro.