Il mondo dell'infotainment targato Google si arricchisce di nuove funzionalità con il rilascio di Android Auto 15.4, l'aggiornamento che l'azienda sta distribuendo in queste settimane dopo un periodo di beta testing insolitamente prolungato.
La piattaforma per infotainment, che trasforma il display di bordo in un'estensione dello smartphone, riceve correzioni critiche per la compatibilità con i nuovi dispositivi Pixel 10 e getta le basi per l'integrazione dell'assistente AI Gemini al posto del tradizionale Google Assistant. Un passaggio che segna l'evoluzione dell'ecosistema automotive Google verso l'intelligenza artificiale generativa, sulla scia di quanto già sperimentato su alcuni veicoli GM che hanno abbandonato completamente CarPlay e Android Auto nativi.
La distribuzione dell'aggiornamento procede gradualmente, con disponibilità prevista per tutti gli utenti entro fine novembre. Chi non volesse attendere la ricezione OTA può già procedere con il sideloading dell'APK tramite repository come APKMirror, seguendo la procedura standard di installazione manuale su dispositivi Android. Google ha mantenuto il riserbo sulle novità, continuando la prassi di non pubblicare changelog ufficiali per Android Auto, lasciando alla community il compito di documentare i cambiamenti attraverso l'analisi del codice e i test sul campo.
Tra le modifiche più rilevanti figura la risoluzione dei problemi di connettività che affliggevano specificamente i dispositivi Google Pixel 10, che in precedenza riscontravano difficoltà nell'handshake con i sistemi di infotainment compatibili. Questo bug fix rappresenta un intervento critico considerando il recente lancio della gamma Pixel di decima generazione, garantendo piena compatibilità con l'ecosistema automotive Android. L'update include inoltre ottimizzazioni generali di stabilità per la connessione wireless e cablata, aspetto fondamentale per un'esperienza utente fluida durante la guida.
Sul fronte delle personalizzazioni estetiche, Android Auto 15.4 introduce la possibilità di importare automaticamente i colori accent dello sfondo del telefono direttamente sull'interfaccia dell'infotainment. Questa funzionalità, che sfrutta l'API Material You già presente in Android, permette una coerenza visiva tra smartphone e sistema di bordo, adattando dinamicamente la palette cromatica dell'interfaccia utente. Un tocco che riflette l'attenzione di Google per l'ecosistema integrato e la continuità dell'esperienza utente tra diversi dispositivi.
Le novità per Google Maps includono una democratizzazione delle funzionalità di segnalazione traffico, precedentemente limitate ai display di dimensioni maggiori. Ora anche gli utenti con schermi più compatti possono contribuire attivamente alla community reporting, segnalando autovelox, incidenti e cantieri stradali, funzionalità che richiama da vicino l'approccio collaborative di Waze. Questa integrazione rappresenta una convergenza tra le due piattaforme di navigazione del gruppo Google, portando feature storiche di Waze nell'interfaccia più raffinata di Maps.
Resta ancora in fase di sviluppo il sistema Widgets, una delle funzionalità più attese che prende ispirazione diretta da Apple CarPlay permettendo l'aggiunta di widget applicativi personalizzati direttamente sulla schermata principale dell'infotainment. Questa feature, che dovrebbe arrivare in un futuro update, rappresenterebbe un significativo passo avanti nella personalizzazione dell'esperienza utente, consentendo accesso rapido a funzioni specifiche senza navigare tra menu e sottomenu.
L'aggiornamento anticipa inoltre la deadline per il supporto di alcuni dispositivi Android meno recenti, che presto usciranno dal ciclo di aggiornamenti garantiti per Android Auto. Google non ha fornito un elenco specifico dei modelli interessati, ma storicamente i device con versioni di Android antecedenti alla 8.0 Oreo tendono progressivamente a perdere compatibilità con le versioni più recenti della piattaforma automotive. Per il mercato europeo, dove i costi energetici e la sostenibilità sono temi particolarmente sentiti, vale la pena notare che l'ottimizzazione del protocollo di connessione wireless dovrebbe tradursi in un minor consumo della batteria del telefono durante l'utilizzo prolungato in auto.
Il periodo di beta testing esteso oltre la settimana standard suggerisce che Google stia lavorando su modifiche strutturali più profonde del solito, probabilmente legate proprio all'integrazione dell'infrastruttura Gemini AI che richiede test più approfonditi per garantire affidabilità e sicurezza in contesti automotive. Nei prossimi mesi ci si aspetta l'arrivo delle funzionalità di call screening evoluto e note chiamate potenziate dall'AI, feature già anticipate nel codice ma non ancora attive pubblicamente.