OpenTable, la piattaforma leader nelle prenotazioni online, ha lanciato un assistente virtuale chiamato Concierge che promette di rivoluzionare il modo in cui i clienti scelgono dove cenare. Questo strumento innovativo non si limita a fornire informazioni di base, ma offre consigli personalizzati sui piatti da ordinare e supporto per esigenze alimentari specifiche, trasformando la fase di ricerca in un'esperienza guidata e interattiva.
I numeri parlano chiaro: più della metà degli americani dedica in media 21 minuti alla ricerca di informazioni su un ristorante prima di prenotare. Un dato ancora più preoccupante emerge dal fatto che il 27% abbandona completamente l'idea di prenotare perché trova troppo difficile reperire online le informazioni desiderate. Sagar Mehta, direttore tecnologico di OpenTable, sottolinea come "Concierge risolva un bisogno reale sia per i ristoranti che per i clienti", liberando tempo prezioso per entrambe le parti.
Le domande più frequenti che i clienti rivolgono ai ristoranti riguardano gli orari di apertura (46% dei casi), informazioni sui menu (39%) e l'indirizzo della location (22%). Tutte richieste che l'assistente virtuale è in grado di gestire autonomamente nell'80% dei casi, alleggerendo il carico di lavoro del personale.
L'intelligenza artificiale al servizio del palato
Il funzionamento di Concierge è intuitivo quanto efficace. Durante la ricerca di un ristorante sull'app o sul sito di OpenTable, compare una barra viola con la scritta "Fai una domanda". Cliccandoci sopra si apre una finestra dove è possibile porre quesiti specifici come "Questo ristorante è adatto ai bambini?" o richiedere consigli sui piatti. L'assistente attinge da un database interno che comprende menu, recensioni verificate e descrizioni di oltre 60.000 ristoranti, integrato con le capacità di intelligenza artificiale fornite da Perplexity e OpenAI.
Mehta evidenzia come la collaborazione precoce con i ristoratori sia fondamentale per garantire l'accuratezza delle informazioni: "Una delle cose migliori del lavorare fin dall'inizio con i ristoranti è che possiamo ottenere feedback e riflettere sulle fonti dei dati, assicurandoci che forniscano informazioni aggiornate". Il dirigente ammette candidamente che, come ogni strumento basato sull'AI, Concierge è efficace quanto la qualità dei dati che riceve.
Partnership strategiche per il futuro
OpenTable non si ferma a Concierge ma sta costruendo un ecosistema di integrazioni AI sempre più sofisticato. L'azienda collabora già con OpenAI come partner di ricerca per testare "Operator", un agente AI per la navigazione web dedicato alle raccomandazioni ristoranti. Esistono inoltre integrazioni simili con Microsoft Copilot, che permette agli utenti di interagire con OpenTable attraverso i suoi strumenti AI, e una partnership con Amazon Alexa+ per le prenotazioni vocali.
Particolarmente interessante è l'accordo con Uber, che vedrà la luce alla fine del 2025. Questa collaborazione introdurrà una funzione "Dine Out" nell'app di Uber Eats, permettendo prenotazioni dirette tramite la tecnologia OpenTable. I membri Uber One avranno accesso prioritario ai tavoli più ambiti, mentre chi prenota tramite OpenTable riceverà sconti per le corse Uber verso il ristorante.
Le ambizioni future di OpenTable puntano sulla personalizzazione avanzata. Concierge evolverà incorporando le query precedenti e la cronologia delle cene per offrire suggerimenti su misura. Mehta immagina un futuro in cui "possiamo anticipare il comportamento dei clienti e, per esempio, far sì che Concierge condivida proattivamente raccomandazioni per un compleanno imminente". Una visione che trasformerebbe l'assistente virtuale da semplice strumento reattivo a consulente culinario predittivo, capace di suggerire il ristorante giusto prima ancora che il cliente sappia di cercarlo.
Secondo un rapporto di PYMNTS Intelligence dello scorso febbraio, i processi digitali di ordinazione e pagamento sono ormai cruciali per mantenere la competitività nel settore della ristorazione. In questo contesto, Concierge rappresenta un passo significativo verso l'integrazione dell'intelligenza artificiale nell'esperienza culinaria quotidiana.