QNAP TS-253E: NAS per videosorveglianza, ma sempre versatile

I NAS diventano sempre più versatili e un dispositivo nato per lavorare a supporto del sistema di videosorveglianza può sempre fare molto altro

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a cura di Andrea Flori

Il nas QNAP TS-253E si presenta bene sulla carta grazie a caratteristiche distintive come la disponibilità a lungo termine (supporto previsto fino al 2029), una vasta gamma di opzioni di archiviazione e una configurazione hardware degna di nota. Lo abbiamo messo alla prova, esplorando in dettaglio le specifiche tecniche del modello e mettendo in evidenza la sua capacità di supportare sia HDD sia SSD, l'aggiunta di dischi SSD NVMe attraverso slot M.2 PCIe GEN3 e la sua connettività avanzata, tra cui porte Ethernet a 2,5 Gbit/sec e USB di ultima generazione. Al cuore del dispositivo si trovano un processore Intel Celeron J6412 e 8GB di RAM saldata. Inoltre, per la nostra analisi, abbiamo configurato il "TS-253E" con dischi interni WD NAS RED PRO e un disco NVMe Crucial P5 Plus.

Unboxing, collegamento alla rete di test e prime configurazioni

All'apertura della scatola il NAS è ben alloggiato in una confezione predisposta ad attutire urti e movimentazioni ‘forti’; in bella vista appaiono subito: la guida rapida di installazione (ormai poco più di un foglietto), la garanzia e la cartolina per esercitare (a pagamento) un’estensione della stessa.

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Il montaggio dei dischi HDD da 4TB è di una semplicità disarmante, senza nemmeno aver bisogno di un cacciavite si sfilano uno per volta i due slot e si posizionano i due hard-disk che si bloccheranno spontaneamente in posizione corretta all’interno del frame che li accoglierà; 4 viti con un rinforzo di gomma (2 per lato) impediranno che possano muoversi. Sebbene non sia obbligatorio ci sentiamo caldamente di suggerire il fissaggio, soprattutto nel caso si usino dischi HDD, delle 4 viti opzionali che, avvitate sul fondo del frame, aiuteranno ad irrigidire la struttura ed a consolidare l’opera di fissaggio della memoria di massa.

Nel caso si montino dischi da 2,5” è bene notare che le 4 viti laterale gommate servono a ben poco costringendo all’uso delle viti supplettive nelle posizioni predisposte per il fissaggio dei dischi più piccoli.

Il primo avviamento é semplice ed immediato, in quanto, oltre al cavo di alimentazione é sufficiente cablare il cavo di rete ethernet che abbiamo inserito nella porta LAN1 (lasciando la LAN2 momentaneamente scollegata) con lo switch aziendale o collegandolo direttamente in una porta libera del router di casa.

Una leggera pressione sul pulsante frontale di power-on e mentre stiamo ancora consultando la guida rapida di accensione sentiamo un deciso ‘beep’ che ci informa che il dispositivo NAS è pronto all’uso; per poter procedere alla configurazione bisogna individuare l’indirizzo IP assegnato al NAS ma se una volta questa operazione necessitava di una certa destrezza degna di un amministratore di rete, ora con l’aiuto dell’ utility “QNAP Qfinder pro” è un’operazione davvero semplice ed alla portata di tutti.

L’utility è di una semplicità disarmante ed all’avvio presenta, in una griglia ordinata e pulita, l’elenco di tutti i dispositivi QNAP riconosciuti nella rete a cui è collegato il PC da cui è stata avviata; i particolari non mancano ed oltre al nome ed al modello del dispositivo compaiono l’indirizzo IP, la tipologia e la versione del sistema operativo QNAP, l’indirizzo MAC di rete e lo stato del dispositivo.

Interessante la funzionalità con cui, in autonomia, l’utility verifica la presenza di eventuali aggiornamenti firmware e li propone all’utente aggiungendo un pulsante “new” accanto alla numero di versione della release software installata.

La medesima utility, che evidentemente dietro le quinte porta a termine una serie di controlli, ci informa che il dispositivo trovato non ha ancora configurato un account di posta SMTP indispensabile per l’invio di notifiche ed allarmi; accettando di configurare il server SMTP si apre una pagina del browser che ci collega al NAS e che ci propone la selezione del provider di posta (dopo aver fatto log-on con username e password di default);


A dire il vero non sono molte le opzioni utili per noi europei, a parte l’immancabile account GMAIL, possiamo selezionare le opzioni preconfigurate per le caselle di YAHOO e OUTLOOK.COM; è comunque possibile attivare l’opzione per configurare un account email personalizzato che consentirà di specificare tutti i parametri del provider di posta elettronica a nostra disposizione.

Ulteriori possibilità di installazione prevedono di collegare il NAS direttamente ad un router connesso ad internet; la configurazione prevede di collegarsi direttamente al cloud di Qnap https://service.qnap.com/install dove, dopo aver inserito la cloud-key ed il S/N (equivalenti a username e password), sarà possibile concludere l’installazione.

E’ bene notare che tale procedura è semplicissima se si utilizza uno smartphone in quanto è sufficiente fotografare il qr-code stampato in prossimità dei codici personalizzati per collegarsi direttamente al portale di cui sopra (nel link del QR-code sono criptate anche le credenziali di accesso); non bisognerà quindi impazzare a scrivere password complesse e numeri di serie da 12 cifre alfanumeriche sulla tastiera del dispositivo mobile.

Un’ultima interessante opportunità è data dalla possibilità di effettuare una configurazione puramente online; il dispositivo, infatti, nasce con porte USB e uscita video HDMI, consentendo quindi di collegare mouse, tastiera e monitor come si farebbe con un normale PC o Server, ecco quindi spiegata l’utilità di 2 porte USB 2.0 che altro non servono che a collegare tastiera e mouse senza sprecare le più preziose e performanti USB 3.2 dedicate alla connessione di uno o più dischi esterni USB.

Concludiamo la configurazione del dispositivo da browser web configurando i due dischi da 4TB in un unico volume RAID1-MIRROR (in questa configurazione a ‘specchio’ il guasto di uno dei due dischi non comporta la perdita di dati); i primi test sulla rete ci confortano e l’accesso da Windows, Mac e Linux non presenta nessun problema. Le performance però non ci entusiasmano, il volume RAID-1 configurando appoggiandosi a 2 dischi magnetici fa quello che può ma non è certo performante come il disco a stato solido del PC da cui abbiamo condotto i test.

Ci decidiamo quindi a fare subito un piccolo upgrade, aggiungiamo una memoria SSD NVMe da 1TB che verrà usata come cache di lettura/scrittura; l’ingegnerizzazione del case in questo caso si fa davvero apprezzare in quanto basta svitare 2 viti sul retro del NAS per poter sfilare il telaio di copertura ed avere accesso agli slot NVMe che sono facilmente accessibili ed in bella vista sulla scheda madre (ne sono presenti 2); in meno di 5 minuti abbiamo aperto, montato e richiuso il case ed a fronte di una spesa modesta abbiamo dato una decisa accelerazione alle prestazioni del nostro dispositivo di rete.

E ce n’era davvero bisogno! Si, perché con la scheda di rete a 2,5Gbit si possono tranquillamente soddisfare le richieste simultanee di più postazioni PC o portatili che accedono in lettura o scrittura allo storage di rete (chiaramente il merito và riconosciuto al recente upgrade NVMe SSD che, con l’unico scopo di fare caching, risponde tempestivamente alle richieste di scrittura e lettura); la condizione necessaria e sufficiente per sfruttare al meglio questa configurazione è che il nostro NAS sia collegato direttamente alla porta di uno switch in grado di negoziare il link di connessione a 2,5Ghz, in mancanza di ciò ci dovremo accontentare di lavorare alla velocità della porta più veloce dello switch, che per i dispositivi venduti negli ultimi anni corrisponde probabilmente alla velocità di 1 Gbit/sec.

NAS di RETE e BACKUP per casa ed ufficio

Il server NAS si dimostra un egregio storage di rete offrendo tutte quelle soluzioni che ormai si danno per scontate per i dispositivi di questa categoria (cartelle di rete condivise, salvataggio foto e video, server FTP, backup di PC e portatili).

SOLUZIONE DI VIDEO-SORVEGLIANZA

Interessante è la possibilità di usare l’uscita video HDMI per la video-sorveglianza, di fatto una soluzione molto economica rispetto alle tante alternative di mercato che consente, collegando 1 o 2 monitor al dispositivo, di avere una postazione di controllo di 1-8 sorgenti video distinte in risoluzione FULL-HD; il sistema QVR-ELITE (https://qnap.com/i-it/software/qvr-elite) acquisisce il flusso video da videocamere IP e codificando in un flusso MP4 ne consente la fruizione e visualizzazione da pc, browser e smartphone senza la necessità di usare software, codec o client particolari.
La licenza base fornita gratuitamente include la possibilità di acquisire il flusso video di 2 camere IP, più che sufficienti per un piccolo ufficio o uno studio (consentendo di registrare la porta di accesso e la sala principale di accoglienza/accesso/attesa); con una formula a canone mensile che parte da pochi euro al mese è possibile acquistare ulteriori canali video in input e sbloccare la registrazione di flussi video aggiuntivi.

MEDIA-CENTER DA SALOTTO

Un utente pro-user potrebbe invece sfruttare le porte video HDMI in tutt’altro modo posizionando il dispositivo in salotto e collegandolo alla TV di casa, le doti multimediali di questo NAS gli consentono di diventare il lettore multimediale consentendo di salvare tutti i contributi audio/video raccolti dai membri della famiglia, sia che siano foto o video ripresidal telefonino piuttosto che i classici filmati scaricati da computer ed archiviati nella cartella video del pc. E’ davvero comoda e semplice la fruizione di questi contenuti che tramite un ‘interfaccia minimale ed intuitiva consente a tutti i membri della famiglia, anche i più piccoli, di interagire senza fatica.

CONSUMI e CONSIDERAZIONI AMBIENTALI

Il vantaggio principale di questo dispositivo si nasconde dietro quello che non si vede e che non si sente, letteralmente … Già, perché il sistema si fa apprezzare nel lungo periodo per la silenziosità che è davvero impeccabile. Sopra alla scrivania di un ufficio o appoggiato sul mobile in soggiorno porta tv questo NAS non farà sentire la sua presenza con i fastidiosi sibili e ronzii che affliggono i prodotti di questa categoria; ovviamente in un tale contesto i dischi da usare devono essere necessariamente a stato solido (SSD e NVMe) perché altrimenti gli attuatori dei dischi meccanici avranno vita facile nell’infrangere questo livello di pace e tranquillità.

E da questa considerazione è sorto un piccolo quesito che abbiamo subito risolto. Questo dispositivo quanto consuma? Beh, con una semplice presa SMART e la relativa app di monitoraggio abbiamo avuto modo di misurare un consumo variabile tra i 6W ed i 14W !
Certo, la nostra non è una misura super-precisa ma ci permette di renderci conto anche di quanto basso possa essere l’impatto di un dispositivo che è pensato e progettato per rimanere accesso 24h al giorno. Ad onor del vero aggiungendo i due dischi della configurazione iniziale da 4TB i consumi salgono subito di parecchio ed arrivano a toccare nei momenti di picco la soglia di 120W ritornando però nei momenti di riposo ai 20W che davvero non sfigurano in un contesto come questo.

CONCLUSIONI FINALI

Che dire di questo dispositivo? Sicuramente la versatilità di questo prodotto è il suo maggior pregio e la capacità di potersi adattare ai diversi contesti (domestici, professionali ed industriali) ne fà un prodotto adatto a tantissimi usi.
La garanzia poi di una disponibilità a lungo termine a catalogo sposa quella filosofia che abbiamo già visto per sistemi operativi e software critici caratterizzati dalla sigla LTS (Long Term Support) che impegna il vendor a garantire supporto ed assistenza per almeno 5 o 7 anni e che rassicura l’acquirente sulla potenziale longevità della soluzione scelta.

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