Da anni il mercato degli smartphone pieghevoli cerca la sua consacrazione definitiva, un punto di svolta che convinca anche i più scettici della bontà di questa categoria di prodotti. Se da un lato l'hardware ha fatto passi da gigante, con cerniere sempre più resistenti e display interni ampi e luminosi, il vero tallone d'Achille è sempre stato il software, in particolare la gestione del multitasking. Avere a disposizione uno schermo grande quasi quanto quello di un tablet ha poco senso se poi l'interazione tra più applicazioni risulta macchinosa e poco fluida. Vivo sembra aver colto nel segno con il suo imminente X Fold 5, atteso in Cina per il 25 giugno, introducendo una novità che potrebbe rappresentare la vera chiave di volta: il cosiddetto “Atomic Workbench”.
La promessa è tanto semplice quanto ambiziosa: rendere l'uso di più app non solo possibile, ma incredibilmente immediato e produttivo. Fino ad oggi, una delle migliori interpretazioni del multitasking su Android era "Open Canvas”, introdotto con OnePlus Open e usato anche da Oppo. Questo sistema permette di affiancare due applicazioni e di tenerne una terza "nascosta" a lato, pronta per essere richiamata con un tocco. Un passo avanti notevole, ma che Vivo si prepara a superare.
Il product manager di Vivo, Han Boxiao, ha mostrato in una demo un sistema battezzato “原子工作台” (Yuánzǐ gōngzuòtái), traducibile come “Atomic Workbench”. Il video è esplicativo: un'applicazione principale, come il videogioco Honor of Kings, occupa la maggior parte dello schermo, ma lascia uno spazio, circa il 30% superiore, ad altre quattro applicazioni. Queste app non sono semplici icone o anteprime statiche, ma finestre attive e funzionanti.
La genialità di questa impostazione risiede in due aspetti fondamentali. Primo, la gerarchia visiva: c'è un'app dominante che gode della massima visibilità, ma le altre rimangono a portata di mano, offrendo un colpo d'occhio costante sulle loro attività. Secondo, e più importante, tutte e cinque le applicazioni rimangono attive contemporaneamente. Nella demo si vede chiaramente come il gioco continui a funzionare senza interruzioni mentre l'utente interagisce con un'altra app, e come un'intelligenza artificiale (DeepSeek) prosegua nella sua elaborazione anche quando non è più in primo piano.
Questo approccio risolve una delle più grandi frustrazioni del multitasking mobile, dove le app in background vengono spesso "congelate" dal sistema operativo per risparmiare risorse. Con “Atomic Workbench”, le app si considerano sempre in focus, garantendo un flusso di lavoro senza interruzioni. È l'anello mancante che giustifica l'esistenza stessa di un display pieghevole così ampio: poter partecipare a una riunione video, tenere sott'occhio una presentazione, seguire l'andamento di un titolo in borsa e rispondere a un messaggio, il tutto mentre si attende il proprio turno in una partita online.
Il sistema di Vivo appare come una naturale evoluzione e un miglioramento di concetti già visti. Rispetto all'Open Canvas di OnePlus, Atomic Workbench permette di gestire un numero superiore di app attive (cinque contro tre) e con una disposizione che privilegia un'applicazione principale, rendendo l'esperienza meno confusionaria. Mostra anche somiglianze con lo “Stage Manager” di Apple su iPadOS, ma con una differenza sostanziale: mentre Stage Manager si concentra su gruppi di app, la soluzione di Vivo sembra focalizzarsi sulle singole applicazioni, rendendo forse più immediato il passaggio da un'attività all'altra.
Restano da chiarire alcuni dettagli, come la facilità di attivazione di questa modalità, la possibilità di utilizzarla con meno di cinque app o di personalizzarne la disposizione e le dimensioni delle finestre. Tuttavia, le premesse sono estremamente promettenti.
Le altre caratteristiche di Vivo X Fold 5
Vivo X Fold 5 non punta a stupire solo con il software. Le anticipazioni parlano di un dispositivo eccezionalmente sottile e leggero per la sua categoria, con certificazioni IP5X, IPX8 e IPX9 che ne attestano una notevole resistenza a polvere e acqua. Tra le altre caratteristiche spicca una presunta e sorprendente compatibilità con l'Apple Watch, un dettaglio che, se confermato, aprirebbe scenari di interoperabilità inediti tra ecosistemi diversi.
Il lancio è fissato per il 25 giugno in Cina e, al momento, non ci sono informazioni ufficiali riguardo a una possibile commercializzazione sui mercati internazionali. L'auspicio è che una funzione innovativa come “Atomic Workbench” non rimanga confinata al solo mercato cinese, ma possa raggiungere un pubblico più vasto, spingendo l'intero settore degli smartphone e dei tablet a ripensare le proprie interfacce per un multitasking che sia, finalmente, all'altezza delle aspettative.