Red Hat pone le basi per le applicazioni Hybrid Cloud

Con la recente release della sua piattaforma Red Hat si è proposta di unire i paradigmi di sviluppo attuali aprendo però la strada verso il futuro

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a cura di Giuseppe Saccardi

Continua la corsa all'open source nel Cloud, e soprattutto per il cloud ibrido. Red Hat ha annunciato la disponibilità di Red Hat JBoss Enterprise Application Platform 7 (in sintesi: JBoss EAP 7), un application server open source compatibile con Java EE 7, e ha inoltre rilasciato JBoss Core Services Collection, un set di tecnologie che forniscono ai componenti applicativi di base.

Le organizzazioni dovrebbero avere la possibilità di scegliere quando e come passare a nuove architetture e paradigmi di programmazione. Questa libertà è l’essenza stessa dell’open source, ed è qualcosa che noi di Red Hat abbracciamo in toto. Con JBoss EAP 7, rispondiamo alle necessità delle aziende e degli sviluppatori, con una vision equilibrata, che intende unire la necessità di creare e mantenere un business oggi con l’aspirazione di innovare l’IT domani”, ha spiegato Mike Piech, vice president e general manager Middleware di Red Hat.

Red Hat  Mike Piech

Mike Piech

Con JBoss EAP 7, Red Hat si è proposta di supportare le aziende a utilizzare al meglio ed estendere gli investimenti applicativi esistenti, mentre iniziano a migrare verso architetture e paradigmi di programmazione che richiedono una piattaforma leggera, modulare e nativa per il cloud.

Architettura per un Cloud  ibrido 

Architetturalmente JBoss EAP 7 combina le API di Java EE 7, ampiamente diffuse, con recenti tecnologie a supporto delle practice di sviluppo DevOps, come ad esempio l'ambiente di sviluppo integrato (IDE) Red Hat, JBoss Developer Studio – che può essere usato senza costi dai membri delle community JBoss o Red Hat Developer per costruire, testare e implementare applicazioni on-premise o nel cloud – oltre a Jenkins, Arquillian, Maven, ed al supporto di numerosi framework Web e JavaScript.

La sua leggerezza e la ridotta footprint, evidenzia la società, rendono JBoss EAP 7 una scelta versatile, adatta alle aziende che intendono costruire applicazioni tradizionali ma anche applicazioni più modulari, sullo stile dei microservizi.

Applicativamente JBoss EAP 7 è stato ottimizzato per ambient cloud e, se implementato con Red Hat OpenShift, fornisce i vantaggi dei container, load balancing, elastic scaling, monitoraggio dello stato di salute, e la capacità di implementare in un container direttamente dall’IDE, cosa che può migliorare sia la produttività che l’esperienza degli sviluppatori.

Inoltre, JBoss EAP con OpenShift contribuisce a formare, aggiunge Red Hat, un ambiente DevOps più efficiente a livello architetturale, eliminando la necessità di funzionalità sovrapposte. L’efficienza di DevOps può poi essere ulteriormente migliorata usando componenti middleware aggiuntivi su OpenShift.

L’ecosistema di partner di JBoss EAP 7

Se l'open source avanza non è però solo questione di interesse per l'Open. In gioco c'è anche un altro elemento. Quest’anno Red Hat è diventata la prima azienda open source a superare i due miliardi di dollari di fatturato, un risultato reso possibile anche grazie al contributo dell’ecosistema partner di Red Hat, che si compone di independent software vendor (ISV), system integratori (SI) globali e regionali e reseller a valore aggiunto (VAR), oltre a un ampio canale di original equipment manufacturer (OEM), distributori e reseller.

Il lancio di JBoss EAP 7 segna sotto questo aspetto  un passo fondamentale per Red Hat, ed estende ulteriormente la sua offerta di prodotti verso i partner, rafforzando il ruolo della piattaforma applicativa come base per applicazioni hybrid cloud e indicando il percorso verso un futuro definito da nuovi approcci applicativi come i container e le architetture a microservizi.

“Man mano che le aziende che fanno uso di Java EE sentono la necessità di container, cloud e microservizi, diventa necessario per i vendor offre a loro ed ai loro sviluppatori gli strumenti di cui necessitano per mettere insieme presente e futuro”, ha commentato Stephen O’Grady, principal analyst di RedMonk.

Una tradizione consolidata  

Giugno 2016 ha segnato il decimo anniversario dell’ingresso formale di Red Hat nel mercato dello sviluppo applicativo enterprise, con la sua seconda più grande acquisizione: JBoss. Al centro dell’acquisizione, la tecnologia che sarebbe poi diventata JBoss EAP, che oltre ad aver contribuito alla crescita di Red Hat nell’open source, ha anche aiutato l’open source a diventare uno standard di fatto in tema di enterprise computing.

Ad oggi, evidenzia l'azienda, JBoss EAP continua a essere la pietra angolare dell’impegno di Red Hat verso lo sviluppo di applicazioni enterprise, e rappresenta la base dell’offerta Red Hat di prodotti middleware leggeri, container- e cloud-friendly, usati da organizzazioni importanti come Amadeus, American Product Distributors e TMG Healh, per creare, integrare, implementare e gestire applicazioni business-critical.