L'impatto del decreto europeo

La Corte di Giustizia Europea invalida la fruibilità di servizi dati, tra cui il VoIP in modalità hosted, erogati da operatori statunitensi a clienti europei

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a cura di Giuseppe Saccardi

Quale il significato e l'impatto pratico del decreto?

La sentenza ha indubbiamente conseguenze di ampio respiro, poiché rappresenta un chiaro avvertimento alle Istituzioni Europee, in questo caso alla Commissione Europea, in merito alla non aggirabilità o violabilità dei Diritti fondamentali dell'UE per facilitare o promuovere relazioni economiche. La Commissione ed il Ministero per il Commercio degli Stati Uniti dovranno ora riprendere i negoziati per trovare un nuovo accordo, il quale dovrà necessariamente rispettare le direttive europee in merito alla protezione dei dati.

Non appena convalidata, la sentenza è stata accolta con euforia dalle associazioni dei consumatori in tutta Europa, sebbene siano in molti a nutrire dubbi sugli effetti pratici dell'invalidazione. Dal punto di vista economico, a fronte degli indubbi vantaggi dei servizi ospitati nel Cloud, inclusa la telefonia IP, è prevedibile che le aziende rivalutino operatori basati in Europa, conferendo maggior impulso al mercato delle soluzioni erogate in hosting sul continente.

Fujitsu data center

Favoriti i Data Center europei (foto fonte Fujitsu)

Come conseguenza del decreto, i provider americani si aspettano un forte incremento delle spese, dovute all'acquisizione di nuovi centri di calcolo in Europa, e, a livello di processi aziendali, un'onerosa estensione dell'obbligo di prova di aderenza ai principi di tutela dei dati europei.

Il vero incubo per le società americane è tuttavia la perdita dei profitti dovuta alla riduzione dei clienti. Secondo gli esperti, il danno sarà molto elevato, essendo l'Europa uno dei maggiori importatori di servizi IT per l'economia americana.

Da tempo  erano in ogni caso numerose le aziende europee che si erano preparate per l'attesa presa di posizione.

Ad esempio,  3CX, ha illustrato la società, era da tempo che aveva individuato le falle di sicurezza presenti nell'accordo "Safe Harbor" e provveduto a selezionare centri di calcolo situati esclusivamente in Europa, per le sue soluzioni PBX in hosting, in modo da assicurare ai clienti la tutela della riservatezza dei dati critici garantita dal diritto comunitario.