Grandi volumi di dati classificati per 'temperatura'

Grandi volumi di dati classificati per 'temperatura'

In effetti, una definizione di Big Data è che si tratta di dati con caratteristiche tali da non poter essere trattati in maniera usuale. Per esempio, perché sono troppo grandi per entrare nella memoria di un sistema.

In molti casi, per i Big Data, si intende semplicemente "grandi volumi di dati". In questo caso, come in tanti casi tipici delle analisi di Business Intelligence o Business Analytics, anche non classificati come Big Data, la soluzione di Teradata sembra fornire un approccio effettivamente 'intelligente'.

I tecnici della società statunitense, infatti, hanno osservato che solo il 20% dei dati del datawarehouse viene interessato dalle query, per cui realizzano una sorta di classificazione dei dati assegnandogli un grado di 'temperatura'.

Teradata Intelligent Memory gestisce dunque i dati in modo predittivo, spostando in memoria i dati più 'caldi', cioè quelli più frequentemente utilizzati, per poi aggiornarli e sincronizzarli automaticamente.

"La nuova architettura in-memory di Teradata si integra con l’attuale gestione della temperatura dei dati - dichiara Richard Winter, chief executive officer di WinterCorp -. Questo è molto significativo, poiché i dati più caldi (Very Hot) migreranno automaticamente al livello in-memory - Teradata Intelligent Memory; i prossimi dati più caldi (Hot) si sposteranno automaticamente sui dischi allo stato solido, e così via. Teradata supporta anche la funzione columnar db e la compressione dei dati che amplificano il valore dei dati in memoria in modo trasparente all’utente".

Fondamentale, come evidenziano in azienda, Teradata Intelligent Memory non richiede che siano apportate modifiche alle applicazioni, alle query SQL, o al modo di memorizzare i dati.