Batman Il Cavaliere Oscuro Detective 1, recensione: shifting gears

Batman Il Cavaliere Oscuro Detective 1 ripropone le storie apparse su Detective Comics nell'era post-Crisi sulle Terre Infinite.

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a cura di Domenico Bottalico

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Panini DC Italia inizia con Batman Il Cavaliere Oscuro Detective 1 la riproposizione delle storie apparse sulla storica collana batmaniana Detective Comics nel post-Crisi sulle Terre Infinite. Al timone della serie ritroviamo Mike W. Barr ai testi e soprattutto l'apprezzatissimo Alan Davis ai disegni. Il volume contiene, nello specifico, Detective Comics 568-574 e 579-582. Si tratta di storie tutte già edite nel nostro paese, ma sparse fra diversi editori e pubblicazioni eterogenee, che vengono raccolte per la prima volta in un unico volume.

Batman Il Cavaliere Oscuro Detective 1: fra anni '70 e Silver Age

Batman Il Cavaliere Oscuro Detective 1 parte con un episodio tie-in, dai toni decisamente spranghiani, legato all'evento Legends e si chiude con uno, più robusto e decisamente più in linea con il taglio detective del volume, dedicato all'evento Millennium. Nel mezzo alcune storie che coinvolgono Catwoman, Due Facce, lo Spaventapasseri e... Sherlock Holmes!

Su Detective Comics 569-570 Joker riporta sulla via del crimine Catwoman capovolgendo una lunga sotto trama che aveva attraverso le testate batmaniane per tutto il decennio precedente, figlia della reintroduzione del personaggio nella Silver Age, che aveva visto la felina fatale avvicinarsi a Batman emotivamente abbandonando anche furti e rapine. Nel 1986 complice un cambio di sensibilità nei confronti dei personaggi femminili ed un lento ma inesorabile repulisti nei confronti del cast di comprimari delle storie di Batman, anche Catwoman viene travolta dall'ondata grim'n'gritty milleriana e fatta uscire di scena in attesa di una nuova e più "moderna" ricollocazione.

Detective Comics 571 vede Robin, che ricordiamo in queste storie è Jason Todd, rischiare di soccombere sotto i colpi di un particolarmente agguerrito Spaventapasseri in una storia che in qualche modo anticipa, seppur solo sotto forma di effetti del gas della paura, proprio il fato del secondo Ragazzo Meraviglia. Detective Comics 572 è una delle più peculiari storie tributo apparse sulle pubblicazioni batmaniane. Per i 50 anni della testata infatti viene realizzato un albo dalla foliazione extra che riunisce tre dei principali detective dell'Universo DC apparsi proprio sulla storica testata ovvero Slam Bradley, Batman ed Elongated Man per una avventura che partendo dal classico caso di una persona scomparsa si evolve in una cospirazione internazionale che porta i tre non solo ad incrociare la propria strada ma quella del loro più illustre predecessore, Sherlock Holmes. Per quanto le premesse suonino assurde, la storia viene costruita in maniera solidissima e coinvolge così come convincente è anche la risoluzione finale per quello che è a tutti gli effetti l'highlight del volume.

Su Detective Comics 573-574 invece torna in azione il Cappellaio Matto. Il suo piano criminale, ovviamente a tema cappelli, è particolarmente audace tanto quasi da riuscire. Nel tentativo di fuga però il criminale ferisce Robin. Batman impazzito dal dolore porta la sua spalla alla clinica di Leslie Thompkins dove rivive le tappe della sua vita che l'hanno portato a diventare Batman. Una sorta di velocissimo retelling propedeutico a quelli che sono gli episodi non presenti nel volume ovvero Detective Comics 575-578 che compongono il famoso arco narrativo Batman: Anno Due.

Il volume riprende la sua corsa con Detective Comics 579, ovvero la storia dai toni più robusti fra quelle presenti, con Batman e Robin sulle tracce di una clinica clandestina dedita a fornire i propri servigi a boss criminali. Prima dell'episodio conclusivo ci sono Detective Comics 580-581, storia in cui Batman si trova a dover fronteggiare ben due Due Facce e stringere una improbabile alleanza con uno di essi per risolvere il mistero.

Batman Il Cavaliere Oscuro Detective 1: shifting gears

Batman Il Cavaliere Oscuro Detective 1 è un volume che fotografa in qualche modo l'inizio di quel cambio di passo nella produzione batmaniana scaturito dall'enorme successo riscosso da due opere, entrambe firmate da Frank Miller, uscite poco prima e/o in contemporanea agli episodi raccolti ovvero Il Ritorno del Cavaliere Oscuro e Batman: Anno Uno (su Batman 404-407, retelling definitivo delle origini del Cavaliere Oscuro) che avrebbero epurato le storie, per oltre due decenni, delle influenze della mitica serie TV degli anni 60, della produzione di Dick Sprang e, graficamente, della lezione di disegnatori che avevano ridefinito negli anni 70 e nei primi anni 80 il personaggio come Neal Adams, Don Newton e Jim Aparo.

Narrativamente quindi il volume si presenta come un caleidoscopio di esigenze e spunti. L'influenza milleriana infatti è solo formale perché al contrario nella pratica le storie presentate tendono più a quello che era stato il gusto della seconda metà degli anni 70 e primi 80 con puntate Silver Age smorzate solo dalle matite più realistiche di Alan Davis (da segnalare qui in coppia con Paul Neary) o quelle più sintetiche di Klaus Janson o Jim Baikie fino a quelle più plastiche di Norm Breyfogle.

Le pesanti atmosfere urbane proposte da Miller si affacciano solo in un paio di occasioni, mostrando però tutta la loro potenzialità, soprattutto in Detective Comics 579 e in una caratterizzazione di Batman più nervosa e meno avventurosa di quella vista fino a quel momento. Ago della bilancia in questo senso è il rapporto con Robin, un rapporto meno affiatato e più "scolastico" fra mentore e allievo. Jason Todd non è Dick Grayson e la sua inesperienza spesso porta a situazioni drammatiche che si riflettono mai come prima d'ora sullo stato d'animo del Cavaliere Oscuro.

È predominante inoltre uno schema narrativo che vede Batman contrapporsi frontalmente al villain di turno, spesso inattivo da molto tempo e che tenta un ritorno in grande stile, in plot non troppo articolati e molto diretti. La spinta fra tradizione e innovazione trova poli opposti nell'approccio grafico di Alan Davis e di Norm Breyfogle. Il primo è interprete raffinato di quello stile voluttuoso, affusolato e dinamico che fino a quel momento aveva rappresentato lo standard per la produzione batmaniana, seppur qui meno funambolico rispetto ad altre circostanze. Il disegnatore britannico è preciso e pulito pur concedendo qualcosa in termini di dettaglio soprattutto per un uso dei neri non sempre tarato sulle sue anatomie quanto sugli effetti chiaroscurali.

Non è un caso che l'altro disegnatore preso in esame sia "l'ospite" Norm Breyfogle. Sarà proprio lui a prendere le redini di Detective Comics, insieme al mitico Alan Grant ai testi, sintetizzando alla perfezione il mutamento estetico del Batman degli anni 80 in una ricerca che tenderà a bilanciare il chiaroscuro con una plasticità meno scultorea e più dinamica aprendo una stagione di grandi sperimentazioni grafiche sul personaggio. Seppur qui ancora incerto, Breyfogle maturerà velocemente e il frutto di questa maturazione sarà già evidente dal prossimo volume della collana che speriamo Panini DC Italia porti sugli scaffali il più presto possibile.

Il volume

Batman Il Cavaliere Oscuro Detective 1 viene presentato da Panini DC Italia come un volume cartonato soft touch formato 17x26 cm. La confezione è graficamente invitante, soprattutto l'illustrazione scelta per la quarta di copertina, che trova riscontro in una semplice ma elegante composizione grafica interna in cui spiccano i credits degli albi originali e soprattutto le copertine originali di tutti gli albi presenti. La carta scelta è quella spessa e patinata che esalta le tavole "digitalizzate" degli albi per una resa eccellente. Da segnalare la presenza di una breve introduzione dell'editor italiano del volume, buona sia la traduzione che l'adattamento al netto di qualche piccolo dettaglio meno ispirato.