Buffy l’ammazzavampiri Vol.2, la recensione: il reboot prosegue

Buffy l’ammazzavampiri vol. 2, edito da Saldapress, è il secondo volume di una saga a fumetti che azzera la narrazione dell’universo di Buffy.

Avatar di Davide Vincenzi

a cura di Davide Vincenzi

È arrivato in tutte le fumetterie Anima e cuore, il secondo volume della serie a fumetti di Buffy l’ammazzavampiri di BOOM! Studios, pubblicato in Italia da Saldapress. Come avete potuto apprendere dalla recensione del primo volume, questa serie a fumetti compie un’operazione di reboot del cosiddetto Buffyverse, azzerando completamente quanto narrato in passato in sette stagioni televisive e nei fumetti prodotti da Dark Horse Comics.

Tutta la vicenda, infatti, viene completamente riscritta da capo e traslata ai giorni nostri, pur mantenendo i personaggi più noti, come la stessa Buffy, la sua Scooby Gang e gli avversari più iconici.

Nel volume precedente di Buffy l’ammazzavampiri…

Buffy Summers vuole essere un’adolescente normale. Desidera nuovi amici, voti decenti e sfuggire alla profezia che le impone di essere una Cacciatrice, l’ultima esponente di una lunga serie di ammazzavampiri che ha il compito di salvare i comuni esseri umani da demoni, creature della notte, vampiri e mostri in fuga dall’Inferno.

In questo reboot ambientato ai giorni nostri, Buffy ha appena incontrato Robin un nuovo amico, Willow ha fatto coming out e frequenta Rose, una splendida ragazza, mentre Xander, tanto per cambiare, ha sempre mille dubbi su quale sia il suo posto nel mondo.

Sotto la severa supervisione del bibliotecario e Osservatore Giles, Buffy ha dovuto affrontare nuovi segreti, nuove sfide e due degli avversari più terribili e amati dai fan di Buffy: Spike e Drusilla. Questi, per vendicarsi delle continue intromissioni della cacciatrice, hanno messo in atto un piano per colpirla dove fa più male, mettendo a rischio vita e anima di uno dei suoi più cari amici, Xander.

Buffy l’ammazzavampiri, il volume due

Nel secondo volume di Buffy l’ammazzavampiri la narrazione si fa un po’ più frammentata rispetto al precedente, con l’introduzione praticamente dal nulla di nuovi personaggi, come la professoressa Jenny Calendar che gli appassionati della serie tv ricorderanno con affetto, e con la totale scomparsa di altri personaggi, come la bella Cordelia, presentati brevemente nel primo volume.

Inoltre, la sceneggiatura presenta alcuni salti di trama, anche piuttosto cospicui, che vengono coperti dando per scontate alcune vicende cui si accenna ma che tra le pagine del fumetto non sono mai state raccontate. Ciò risulta in una storia un po’ superficiale e in personaggi un po’ piatti, soprattutto per chi non ha mai visto la serie tv e non può risolvere il problema andando a pescare dai propri ricordi.

La storia in sé, tuttavia, al netto dei problemi succitati non è male e potrebbe risultare interessante anche per appassionati di vecchia data, sebbene alcuni sviluppi inerenti alcuni personaggi chiave, che sono ripresi dalla serie tv, sebbene modificati, e che non menzioneremo per evitare spoiler, siano stati probabilmente anticipati troppo, rendendoli di fatto meno interessanti.

Dal punto di vista artistico

Se il primo volume di Buffy l’ammazzavampiri ci aveva piacevolmente stupito per l’alto valore artistico di tavole e colori, lo stesso non possiamo affermare per questa seconda uscita editoriale.

Ai disegni, l’ottimo Dan Mora ha lasciato il posto a David Lopez, fumettista spagnolo che ha lavorato anche per DC e Marvel, e Sas Milledge, autori che nonostante abbiano prodotto opere apprezzate, non sembrano a proprio agio con il tema Buffy l’ammazzavampiri, tanto che i protagonisti stessi si allontanano di molto dalle controparti attoriali, diversamente da quanto accadeva nel primo volume. Drusilla non ricorda nemmeno lontanamente la bella Juliet Landau, così come la professa Calendar non mostra nemmeno una parvenza di somiglianza a Robia LaMorte, l’attrice che ne interpretava il personaggio nella serie tv.

Per fortuna, sono presenti anche questa volta tutta una serie di illustrazioni di copertine variant, realizzate da vari artisti, tra cui spiccano degli omaggi a delle Cacciatrici del passato, e che innalzano non di poco la bellezza grafica di questa opera.

Conclusioni

Alla luce di quanto enunciato finora, ci dispiace affermare che questo secondo volume del reboot a fumetti di Buffy l’ammazzavampiri è stata una mezza delusione. Se la prima uscita ci aveva lasciato un po’ perplessi per quanto riguardava la storia, ma ci aveva colpito per la qualità artistica di cui faceva sfoggio, il volume oggetto di questa recensione risulta mostrare il fianco sia dal punto di vista narrativo sia da quello artistico.

Purtroppo, per chi come il sottoscritto è stato un accanito fan di Buffy l’ammazzavampiri sin dalla prima stagione del 1997, il confronto tra questo reboot a fumetti e la serie originale è inevitabile e non abbiamo remore nell’affermare che il comics ne esce con le ossa rotte, nonostante tutte le strizzatine d’occhio lanciate agli appassionati ormai canuti.

Una trama con evidenti buchi, personaggi abbozzati e buttati nella mischia senza nemmeno una presentazione, una crescita troppo accelerata di alcuni personaggi di cui non si è ancora fatta una buona conoscenza e dialoghi non troppo ispirati fanno sì che un nuovo lettore, del tutto all’oscuro di quanto è già stato narrato dal 1997 a oggi riguardo Buffy l’ammazzavampiri e tutti i personaggi e le situazioni che hanno composto il Buffyverse, possa rimanere spaesato da quanto si ritrova a leggere e non riesca a emozionarsi di fronte a Willow, Xander e tutti gli altri.

Un comparto artistico non particolarmente incisivo, infine, rende questo secondo volume del reboot a fumetti di Buffy l’ammazzavampiri un’opera che rischia di deludere parecchi lettori con conseguente abbandono della serie. Speriamo che il terzo volume rialzi le sorti di questa che era partita come una serie promettente.